In qualità di Presidente di Asstel, Pietro Labriola ha richiesto il rinnovo del contratto collettivo nazionale per adeguare il settore delle telco ai cambiamenti generati dall’IA, salvaguardando il fattore umano.
Pietro Labriola: come adeguarsi all’impatto dell’IA nel settore telco
Il Presidente di Asstel Pietro Labriola ha parlato, in un articolo pubblicato su “Il Foglio” lo scorso 8 luglio, dei cambiamenti che l’IA apporterebbe nel settore delle telecomunicazioni, in particolare con la tecnologia che impatterebbe sul fattore umano. La qualità del servizio delle telco è ancora garantita da questo aspetto ma l’innovazione tecnologica sta cambiando le carte in regola, generando scenari in continuo mutamento. All’interno della filiera, secondo quanto analizzato da Asstel, il customer care è l’area maggiormente a rischio, poiché le attività di risposte standard, reclami e gestione dei ticket potranno essere gestite da chatbot con supervisione umana. Sky UK ha annunciato infatti la chiusura di tre call center e BT ha annunciato il taglio di 55.000 posti entro il 2030. Secondo Pietro Labriola: “Anche l’Italia, come Francia, Germania e Spagna, difende la stabilità occupazionale e il valore sociale del lavoro. Ma è evidente che difendere non può significare immobilizzare. Serve un nuovo equilibrio”.
Pietro Labriola: nuovi contratti collettivi di settore come strumento di innovazione e crescita
Il cambiamento sta impattando sulle aziende delle telecomunicazioni, poiché ad oggi hanno sacrificato il margine di generazione di cassa per garantire la stabilità occupazionale. Per questo motivo, Pietro Labriola, in qualità di Presidente di Asstel, ha organizzato un confronto con i sindacati per il rinnovo del contratto collettivo nazionale del settore, con lo scopo di renderlo uno strumento di innovazione e crescita. “Dobbiamo governare l’innovazione, non subirla passivamente”, puntando su formazione continua, esaltazione delle competenze emergenti e creazione di percorsi di carriera orientati all’innovazione. “Solo così potremo difendere davvero la centralità delle persone — ha ribadito Pietro Labriola — dando loro la possibilità di crescere, contribuire e ricevere valore. Solo così l’azienda tornerà ad essere un luogo di sviluppo reciproco, dove il talento delle persone genera valore per tutti”.
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