In occasione del G&B Festival 2025, la Chief Communications, Sustainability and Regional Affairs Officer di A2A Carlotta Ventura e il Professor Alberto Mattiacci, docente di Economia e Gestione delle imprese alla Sapienza Università di Roma e presidente del comitato, hanno dialogato sul domani della comunicazione tra AI, fiducia e cultura.
Comunicazione 2035, Carlotta Ventura: A2A coinvolge giovani ed esperti per immaginare il futuro
Carlotta Ventura ha parlato insieme al Professor Alberto Mattiacci di una delle sfide più complesse del nostro tempo: immaginare come si comunicherà in futuro. Una provocazione nata proprio da questa domanda: “Se possiamo pianificare un piano industriale a dieci anni, perché non anche un piano di comunicazione?”. La manager ha risposto raccogliendo la sfida con un progetto ambizioso: un team multidisciplinare e 25 giovani under 30 per costruire una visione a lungo termine della comunicazione. Il punto di partenza? Domande scomode ma fondamentali: “Come sarà il pubblico a cui parleremo da qui a dieci anni? Che tipo di competenze, attitudini e strumenti dovranno avere i protagonisti della comunicazione?”. Il Professore ha spiegato l’approccio adottato: “Abbiamo superato il concetto di scenari probabili per abbracciare quelli possibili”. Un cambiamento di prospettiva che impone una visione più aperta e contaminata: da neuroscienziati a esperti di Intelligenza Artificiale, da storici a data scientist. Solo così si può provare a capire come cambierà il rapporto tra aziende e persone, tra chi comunica e chi riceve il messaggio, in un’epoca dominata dall’IA.
Serve cultura per comunicare, Carlotta Ventura: “Il rischio è diventare cretini competenti”
Secondo Mattiacci, il comunicatore del futuro dovrà possedere un bagaglio culturale trasversale: humanities, scienza e tecnologia. “La cultura è l’ingrediente fondamentale: non si compra, ma costa moltissimo costruirla”, ha ribadito. Serve un patrimonio di saperi critici e riflessivi che oggi rischiamo di perdere in quella che il Professore ha definito “recessione cognitiva”: una perdita di profondità nonostante l’overdose informativa. Per Carlotta Ventura, l’AI rappresenta un passaggio cruciale: “ChatGPT sarà il giornale dei prossimi dieci anni. Dovremo imparare a scrivere e comunicare sapendo che l’interlocutore sarà sempre più spesso una macchina”. Il rischio, ha sottolineato, è che “se l’AI si nutre di dati falsi, restituirà risposte false. Quindi, sta a noi alimentarla con contenuti affidabili”. Ma c’è un pericolo ancora più insidioso: diventare “cretini competenti”. Saper fare le cose, ma senza senso critico, senza consapevolezza. Per questo oggi è necessario educare al pensiero lento. La camminata, la lettura, la riflessione: sono queste le vere tecnologie del futuro.
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