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sabato 11 aprile 2015

Nessun dorma


Mala tempora currunt. E' arrivato il cattivo tempo. Freud, nella sua genialità, aveva capito che il sadismo ed il masochismo sono due facce della stessa medaglia. Sia l'uno che l'altro rappresentano una devianza, distorcono il senso del piacere in modo pericoloso e (auto) distruttivo. Tuttavia, sono legati a filo doppio tra loro e ognuno rappresenta la tentazione dell'altro. In fondo, al sadico piacerebbe essere oggetto di violenza e al masochista non dispiacerebbe affatto commetterne. Freud scriveva: “Chi prova piacere ad infliggere dolore agli altri in relazioni sessuali è anche capace di godere il dolore come un piacere che da queste può derivare. Un sadico è allo stesso tempo un masochista, sebbene l’aspetto attivo e quello passivo della perversione possa essere in lui più fortemente sviluppato e costituire la sua attività sessuale prevalente”. La linea di confine, come abbiamo visto, non è molto marcata e chi soffre di questa devianza ci danza spesso sopra. Gli italiani, possiamo affermarlo con un pizzico di superficialità, si sono comportati da masochisti durante questo periodo di crisi e lo dimostrano i dati relativi ai suicidi che negli ultimi 3 anni sono raddoppiati. La violenza (non da un senso di piacere ma da un tentativo di allontanare un dolore) è stata rivolta verso colui che l'ha commessa. Tuttavia, è sempre stata una questione di tempo. Prima o poi, l'arma con la quale si intendeva farla finita era logico pensare che sarebbe stata puntata in altre direzioni. Quanto è successo al Tribunale di Milano (e che segue di poco i fatti della Germanwings) il 9 aprile 2015 è un triste e tragico segnale che qualcosa sta cambiando nell'immaginario collettivo e che (mi auguro di sbagliarmi) la violenza e la frustrazione (sado-maso) generate dalla crisi stanno mutando pelle e obiettivi. Qualcosa che è peggio dell'ISIS è alle porte di casa nostra. I saggi veglieranno e cercheranno di cambiare questa situazione. I folli continueranno come prima, come se niente fosse...

Pier Giorgio Tomatis


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