Reso
noto ai più dalla Marvel Comics nel fumetto di Spider Man, il
"Mangiapeccati", in alcune culture,
rappresenta una vera e propria
leggenda. Si narra che quando muoia una persona, il suo corpo venga
ricoperto di frutti e altri generi commestibili. Il cibo è un'icona,
un simbolo, e rappresenta i peccati commessi dal defunto.
Un membro della comunità, il Mangiapeccati appunto, si occupa di
consumare gli alimenti, mondando così l' anima del caro estinto.
Partendo dal presupposto che i contribuenti italiani sono tutti
ladri, Equitalia e l'Ufficio delle Entrate si comportano proprio
così, epurando il corpo di ogni cittadino di tutte le tentazioni e
proprietà terrene che possono corrompere le sue carni. Il frutto
dell'Albero della conoscenza, incautamente divorato da Adamo ed Eva,
da cui risale il nostro peccato originale, va restituito con
abbondanti interessi. L'infrazione commessa nel disobbedire al
divieto impostoci da Dio deve essere punita severamente e i
“Mangiapeccati” occupano un ruolo importante per la nostra vita
corporea e spirituale. Sì, è vero, alcuni uomini sembrano non
conoscere l'ira funesta del castigo divino e parrebbe che possano
compiere ogni sorta di delitti restandone impuniti ma questa storia
nasce da un semplice errore di fondo. Per commettere un peccato
occorre che ci sia la volontà di farlo e chi esce indenne dal
giudizio della colpa è solo perché ha fatto degli sbagli sì... ma
“a sua insaputa”.
Pier Giorgio Tomatis
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