Si è concluso il 27 febbraio l’Italian Investment Council promosso da Remind, Associazione delle Buone Pratiche dei Settori Produttivi Italiani. Tra i protagonisti dei tavoli di confronto tra pubblico e privato, Luca Dal Fabbro, Presidente di Iren, ha lanciato un appello forte e chiaro. L’Italia deve costruire la propria autonomia strategica su tre pilastri fondamentali: materiali critici, energia e acqua, per restare competitiva e sicura in uno scenario globale in rapida evoluzione.
Luca Dal Fabbro: “Serve una strategia sui materiali critici”
Luca Dal Fabbro ha definito il momento attuale come una “fase storica particolare” in cui l’Italia, e l’Europa, si trovano ad affrontare tre grandi transizioni simultanee: la transizione energetica, che richiede tecnologie per le fonti rinnovabili; la transizione digitale, alimentata da Intelligenza Artificiale e data center; e la transizione verso un mondo che si sta ridefinendo geopoliticamente, tra deglobalizzazione e nuovi blocchi di potere economico. “Una delle priorità che l’industria italiana deve affrontare è quella del fabbisogno dei materiali e dei prodotti strategici”, ha ribadito il Presidente di Iren. Un punto centrale dell’intervento è stato il fabbisogno di materiali critici – come rame, grafite, tantalio, oro, platino, molibdeno – che rappresentano la spina dorsale tecnologica di settori quali le energie rinnovabili, le batterie, i microchip e le apparecchiature medicali. “Quasi un terzo del PIL italiano dipende da essi, direttamente o indirettamente”, ha ricordato Luca Dal Fabbro. Oggi, oltre il 70% di questi materiali è controllato dalla Cina, Paese che negli ultimi 25 anni ha costruito una posizione dominante nella filiera dell’estrazione, raffinazione e commercializzazione. Il Presidente ha poi citato il Raw Critical Materials Act della Commissione Europea come una prima risposta normativa, ma ha sottolineato che servono strategie concrete di approvvigionamento: dal recupero dei materiali nei rifiuti elettronici, al redesign industriale, fino alla riattivazione di siti estrattivi europei.
Luca Dal Fabbro: Iren punta su economia circolare e infrastrutture
Per contrastare la dipendenza estera e favorire un’economia circolare, Iren ha investito in un impianto innovativo in provincia di Arezzo, il primo in Europa con tecnologie idrometallurgiche avanzate, in grado di estrarre metalli preziosi dalle schede elettroniche dismesse. Un impianto capace di trattare fino a 300 tonnellate all’anno, trasformando rifiuti in risorse strategiche, evitando quindi esportazioni inutili e rafforzando l’autonomia nazionale. “L’indipendenza si potrà raggiungere solamente attraverso una politica variegata”, ha aggiunto Luca Dal Fabbro, che ha sottolineato l’importanza di recuperare tutti quei rifiuti che in Italia gettiamo in discarica o mandiamo all’estero. Un altro allarme lanciato dal Presidente di Iren riguarda l’impatto energetico e idrico della crescita esponenziale dei data center. Solo nell’area milanese, si stanno costruendo oltre 20 nuovi impianti, che richiederanno circa 10.000 gigawatt di potenza in più. A livello globale, il consumo dei data center potrebbe presto eguagliare quello di interi Paesi come Germania e Giappone. Non solo energia, ma anche grandi quantità di acqua sono necessarie per il raffreddamento delle infrastrutture digitali. Ecco perché Luca Dal Fabbro chiede investimenti urgenti nella rete elettrica e idrica, nella digitalizzazione delle infrastrutture e nell’efficienza della distribuzione. “Io sono ottimista – ha quindi concluso – ma bisogna lavorare tutti insieme: policy maker, banche, imprese, università, per vincere questa sfida”.
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