Nell’anno della pandemia il valore in Borsa di Enel è cresciuto di 10 miliardi arrivando così a tagliare il traguardo dei 90 miliardi: il commento dell’AD e DG Francesco Starace intervistato per “Molto Economia”.
Porre la sostenibilità al centro delle attività umane per generare valore nel lungo termine: l’invito di Francesco Starace
Non esiste contrapposizione tra sostenibilità e competitività: anzi “è proprio l’adozione di strategie sostenibili a rendere le aziende più competitive perché meno esposte a rischi e quindi con una maggiore solidità nel lungo termine”. È quanto Enel ha avuto modo di sperimentare ormai da tempo, come ha spiegato l’AD e DG Francesco Starace nell’intervista pubblicata lo scorso 4 febbraio su “Molto Economia” in cui analizza la performance del Gruppo nell’anno del Covid-19. L’emergenza dovuta alla pandemia non ne ha arrestato la crescita: il suo valore di Borsa è aumentato di dieci miliardi arrivando a tagliare il traguardo dei 90 miliardi (leggermente ridimensionati in questi giorni). Numeri che ne consolidano la leadership nella classifica delle big europee per capitalizzazione e il secondo posto nel mondo per le società del settore: merito di una visione lungimirante e di una strategia efficace che l’hanno portata a puntare per tempo sulle tecnologie del futuro e a precorrere il cambiamento. Oggi infatti l’emergenza causata dalla pandemia “ha definitivamente svelato limiti e rischi legati ai vecchi modelli di sviluppo” facendo emergere la necessità di “una visione che metta la sostenibilità al centro delle attività umane” per generare valore nel lungo termine. Un modello che il Gruppo ha adottato ormai da anni “e dovrebbe diffondersi sempre di più, visto che può far bene, al tempo stesso, all’ambiente, alle aziende, alle persone e alle comunità”. In merito nell’intervista Francesco Starace ha evidenziato inoltre come il record della capitalizzazione di Enel sia “il riconoscimento della solidità di una strategia che integra la sostenibilità nel modello di business”.
Francesco Starace: non esiste una contrapposizione tra competitività e sostenibilità, l’idrogeno verde è il futuro
In un momento di incertezza come questo, la stabilità è la prima condizione che chiedono i mercati. Enel ha ricalibrato la propria strategia nell’ottica di soddisfare questo bisogno crescente, come evidenziato dall’AD e DG Francesco Starace: “Abbiamo lanciato, primi al mondo, emissioni obbligazionarie SDG-linked, basate su un approccio che combina la performance in tema di sostenibilità con l’emissione di titoli, segnalando agli obbligazionisti l’impatto degli investimenti sulla strategia della società”. Il Gruppo ha inoltre pubblicato il primo Sustainability-linked financing framework “in cui descriviamo il legame con la sostenibilità degli strumenti utilizzati”. Non solo: il 2020 per Enel“è stato un anno record per l’installazione del fotovoltaico” nonostante lo scoppio dell’emergenza legata alla pandemia che anzi “ci ha fatto fare un vero salto nel futuro, proiettandoci tra 5-10 anni”. Ma “la strada verso la decarbonizzazione richiede strumenti amministrativi più adatti alla velocità e alla dimensione dello sforzo che vogliamo mettere in atto” perché, come ha rilevato l’AD Francesco Starace, gli attuali processi che regolano le decisioni di investimento con la burocrazia che ne consegue rendono difficile accelerare su questo fronte.“Abbiamo un mondo che vuole fare, la grande politica ha capito e ora, grazie al Recovery, abbiamo anche i denari”, ha aggiunto l’AD nell’intervista sottolineando come il Recovery dia l’opportunità di procedere su una strada diversa da quella attuale “altrimenti non avrebbe senso”. Investire nell’ottica di far affermare “tecnologie capaci di ridurre il prezzo dell’idrogeno verde, cioè il futuro” è dunque indispensabile, proprio come successe anni fa con le rinnovabili.
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