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lunedì 31 maggio 2021

Appalti e concessioni: secondo Carlo Malinconico e Domenico Gentile è ora di migliorare l’efficienza di Consip

Riforma del Codice Appalto, gli avvocati Carlo Malinconico e Domenico Gentile espongono il loro punto di vista sulla semplificazione del codice e sull'efficienza di Consip.

Carlo Malinconico

Carlo Malinconico e Domenico Gentile propongono una lettura critica sulla Riforma del Codice Appalti

Lo studio Malinconico&Gentile, nato dalla collaborazione tra gli avvocati Carlo Malinconico e Domenico Gentile di Legal Research, ha fornito una chiave di lettura sulla riforma e sulle semplificazioni del codice degli appalti all'attenzione di Governo e Parlamento. Inoltre, sostengono Carlo Malinconico e Domenico Gentile "si deve ragionare anche sullo stato del processo di centralizzazione da anni in corso in Italia, poiché anche l'acquisto di beni e servizi, che da soli quotano circa l'11% del Pil nazionale, si sta dimostrando su più fronti inadeguato, come testimoniano i continui annullamenti giurisdizionali di gare centralizzate, che producono danni alle imprese".

I contenziosi presi in carico dallo studio legale di Carlo Malinconico e Domenico Gentile

Nel comunicato stampa, i legali Carlo Malinconico e Domenico Gentile fanno poi riferimento ad alcuni contenziosi recenti curati dal loro studio. Il 12 marzo 2021, con la sentenza numero 3036, il Tar Lazio ha imposto alla Consip una sanzione nei confronti di un operatore economico che ha preso parte ad una gara istituita nel 2015 e annullata dal Tar Lazio per aver violato l'obbligo di suddivisione delle gare in lotti funzionali e conformi alle esigenze partecipative delle PMI. Ancora, il 16 marzo 2021 il Consiglio di Stato ha annullato la gara Consip per l'incarico dei servizi museali di accoglienza nel Parco Archeologico del Colosseo, sentenza numero 2259. Circa un mese più tardi, il 17 aprile 2021, il Consiglio di Stato ha annullato un'altra gara Consip per l'affidamento dei servizi di stenotipia, fonoregistrazione e trascrizione dei verbali delle udienze penali promulgato per il Ministero della Giustizia, sentenza numero 2284. "L'annullamento di due gare così importanti nell'arco di un solo mese - spiegano Carlo Malinconico e Domenico Gentile - ingenera un meccanismo perverso, che frena lo sviluppo dell'economia e la produzione di ricchezza e del Pil, non meno di quanto non avvenga con il blocco delle opere pubbliche".

ICS Maugeri S.p.A. come punto di riferimento per la diagnosi e la cura dell’asma bronchiale

Gli Istituti di ICS Maugeri S.p.A. si presentano sul territorio italiano come punto di riferimento per la prevenzione, la diagnosi e la cura di diverse patologie, tra cui l'asma.

ICS Maugeri S.p.A.

ICS Maugeri S.p.A. per l'asma

Lo scorso 5 maggio è stata la Giornata Mondiale dell'Asma, una delle malattie croniche più diffuse al mondo. Si contano infatti circa 300 milioni di individui asmatici, dei quali molti sono bambini, ed il numero è destinato a crescere. In Italia sono all'incirca 3 milioni i pazienti affetti da asma bronchiale. Nel panorama nazionale, ICS Maugeri S.p.A. dà un enorme contributo sia dal punto di vista della ricerca che della cura, con oltre 50 tra allergologi, pneumologi, tecnici di fisiopatologia respiratoria, biologi, infermieri e fisioterapisti respiratori impegnati ogni giorno. Il professore Antonio Spanevello, ordinario di Malattie respiratorie presso l'Università dell'Insubria di Varese e Direttore del Centro di cura e ricerca dell'Asma dell'IRCCS Maugeri Tradate, prova a spiegare le peculiarità della malattia asmatica: "L'Asma è una malattia altamente eterogenea, la cui diagnosi si basa sul riconoscimento di una storia compatibile quale presenza di sintomi respiratori caratteristici quali respiro sibilante, dispnea, senso di costrizione toracica o tosse, associata alla dimostrazione di una significativa variabilità del flusso aereo espiratorio". Affinché la diagnosi sia accurata e venga fatta precocemente, è necessario effettuare un esame di spirometria. Nel Centro Maugeri di Varese, sottolinea il professore, "studiamo anche il quadro infiammatorio bronchiale che permette di caratterizzare meglio la malattia".

Le altre aree di competenza di ICS Maugeri S.p.A.

ICS Maugeri S.p.A. fa capo a diversi Istituti specializzati in malattie croniche della respirazione come appunto l'asma, che sono sparsi su tutto il territorio italiano. Ci sono Istituti a Pavia, Tradate (Va), Veruno (No), Montescano (Pv), Telese (Bn), Lumezzane (Bs) e Bari. La sezione di medicina respiratoria non è però l'unica specializzazione trattata negli Istituti Maugeri. La società conta infatti Istituti Scientifici, Centri di Ricerca e Prevenzione ed Unità di Riabilitazione integrate all'interno di strutture sanitarie pubbliche che offrono servizi di riabilitazione per persone affette da disturbi cardiovascolari, respiratori e neuromotori legati a patologie post-acute e croniche disabilitanti. Inoltre, le attività clinico-assistenziali e di ricerca sono orientate alla diagnosi, alla cura e alla prevenzione di malattie professionali, nonché alla riabilitazione di pazienti oncologici. ICS Maugeri S.p.A. può contare sul supporto di ben 18 Istituti, 3.600 addetti e 600 medici che mettono al centro dell'attenzione la persona in quanto individuo, la quale viene assistita con strumenti moderni e all'avanguardia.

Uniti contro la pandemia: l’intervista del Tg3 al Presidente di Atitech Gianni Lettieri

Gianni Lettieri: l'intervista al presidente di Atitech per l'allestimento dell'hangar Avio 2, messo a disposizione gratuitamente dall'azienda e scelto come hub vaccinale più grande in Campania.

Gianni Lettieri

Capodichino, inaugurato l'hub vaccinale di Atitech: la soddisfazione del Presidente Gianni Lettieri

È il più grande centro vaccinale del Mezzogiorno: ad ospitarlo è uno degli hangar di Capodichino di Atitech, messo gratuitamente a disposizione dall'azienda per riuscire a "combattere l'emergenza sanitaria e tornare quanto prima alla normalità". Lo ha evidenziato il Presidente Gianni Lettieri: intervistato in merito dal Tg3, ha spiegato come si tratti di un'importante tappa nel percorso intrapreso oltre un anno fa per supportare il territorio nella battaglia contro la pandemia. "Abbiamo iniziato circa un anno fa donando 20.000 mascherine FFP2 al sistema sanitario regionale" in un periodo in cui reperirle non era così semplice come oggi: inoltre dal 23 dicembre al 7 gennaio "abbiamo aperto la mensa di Capodichino Nord distribuendo ogni giorno 150 pasti alle famiglie bisognose". Nelle scorse settimane l'idea di mettere a disposizione della Regione e del sistema sanitario uno degli hangar di Capodichino per farne un hub vaccinale: oggi è l'hub vaccinale più importante del Mezzogiorno, come ha ribadito il Presidente Gianni Lettieri.

Gianni Lettieri: è una sfida quella della pandemia che si vince solamente rimanendo uniti

"In cinque giorni abbiamo liberato l'hangar Avio 2 dalle attrezzature e dagli aerei con uno sforzo organizzativo ed un lavoro incredibile spostando tutto negli hangar di Capodichino Nord, a San Pietro a Patierno", ha spiegato il Presidente Gianni Lettieri nell'intervista. Nella struttura di Capodichino sono previste 8.000 vaccinazioni al giorno all'interno di trenta box, con medici e infermieri che somministreranno dosi alla popolazione delle Asl Napoli 1, 2 e 3: una decisione presa insieme al Governatore Vincenzo De Luca e al Direttore Generale dell'Asl Napoli 1 Centro Ciro Verdoliva. Essere uniti e lavorare in sinergia è la direzione da seguire per continuare a contrastare efficacemente la pandemia. "Ho sentito il dovere civico di mettere a disposizione parte della struttura di Atitech, come stanno facendo anche altri imprenditori nel mondo", ha aggiunto il Presidente Gianni Lettieri ricordando come la sfida della pandemia si possa vincere "solamente rimanendo uniti": questo è il momento di "pensare alla collettività".

Francesco Starace al webinar del Gruppo Caltagirone: “Per Enel PNRR grosso impegno prospettico”

Per Francesco Starace il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rappresenta la strada per ripartire: l'AD di Enel ne ha parlato durante l'ultima tavola rotonda promossa dal Gruppo Caltagirone.

Francesco Starace

Francesco Starace: "Enel parte molto importante della transizione"

La direzione delineata dal Recovery Plan è quella giusta: transizione green e digitalizzazione le priorità, ma spazio anche per salute, ricerca, istruzione e inclusione. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza proposto dal Governo Draghi è la giusta risposta alle indicazioni ricevute dall'Unione Europea. Francesco Starace ha parlato di una "grandissima opportunità" per il Paese. L'AD di Enel ha partecipato al webinar "Il Piano - L'economia della prossima generazione" promosso dalle testate del Gruppo Caltagirone per l'iniziativa "Obbligati a crescere". Il dibattito è stato incentrato sugli obiettivi del PNRR e sulla strategia da realizzare per un modello di sviluppo in linea con le esigenze di sostenibilità. Per il manager della multinazionale dell'energia, oltre ad avere una dotazione corposa, il Recovery verrà accompagnato da un pacchetto di riforme essenziali al fine di dispiegarne tutte le potenzialità. "L'ambizione è grande, la direzione è giusta: noi come Enel - ha dichiarato Francesco Starace - siamo una parte molto importante della futura transizione energetica ed economica del Paese".

Francesco Starace: le missioni di Enel

Delle sei "missioni" contenute nel PNRR, al momento Enel è impegnata su energie rinnovabili, reti e sviluppo dell'idrogeno. Per l'azienda si tratta di "un grosso impegno prospettico": "Abbiamo portato iniziative - ha dichiarato Francesco Starace durante il webinar - che cubano circa 26 miliardi, all'interno della progettualità che abbiamo presentato: questi potrebbero generare, se portati a terra, un impatto addizionale sul PIL di circa 86 miliardi e 100mila posti di lavoro". Interventi che avranno due obiettivi principali. Il primo quello di parificare i servizi offerti su tutto il territorio nazionale, azzerando i divari da Nord a Sud. Il secondo, un forte impulso all'elettrificazione, dalla mobilità pubblica alla riconversione degli edifici. Nel dettaglio, Enel prevede di investire 3 miliardi sull'idrogeno, 4 sulle reti e 6 sulle rinnovabili. Investimenti sui quali Enel attende la risposta dell'Europa. Si tratta di risorse che, ha ricordato Francesco Starace, dovranno essere sfruttate in modo da rispettare i tempi imposti dall'Unione per il PNRR, ossia entro il 2026.

La carriera del Direttore della Global Energy and Commodity Management di Enel Claudio Machetti

Il significativo percorso professionale di Claudio Machetti lo ha portato a ricoprire importanti incarichi: dall'esordio presso il Banco di Roma al ruolo di Direttore della Global Energy and Commodity Management Business Line del Gruppo Enel.

Claudio Machetti

Il percorso di Claudio Machetti: i primi incarichi professionali

Originario di Roma, Claudio Machetti si diploma al liceo classico Tito Lucrezio Caro e nel 1982 consegue la laurea in Scienze Statistiche presso l'Università La Sapienza. Esordisce professionalmente al Banco di Roma dapprima come impiegato nella filiale di Milano e nel 1984 in qualità di analista finanziario della Direzione Centrale di Roma, occupandosi dell'analisi del merito di credito dei grandi gruppi industriali italiani. Successivamente entra nell'Ufficio Analisi curando l'IPO di alcune società nella Borsa Italiana e nel 1990 viene promosso Vicedirettore Responsabile del Nucleo Analisti Finanziari. Due anni più tardi Claudio Machetti entra in Ferrovie dello Stato Italiane: inizialmente opera in qualità di Dirigente Responsabile dell'Unità Mercati Finanziari e in seguito come Direttore della Finanza Operativa. Negli stessi anni contribuisce alla creazione della società Fercredit di cui assume anche il ruolo di Amministratore Delegato.

Claudio Machetti: la carriera in Enel

Il 2000 segna l'ingresso di Claudio Machetti nel Gruppo Enel in qualità di Responsabile dell'Area Finanza. Nello stesso anno collabora alla nascita della controllata finanziaria Enelfactor, assumendo il ruolo di Amministratore Delegato, e della società assicuratrice captive Enel Insurance, per la quale sarà nominato Presidente fino al 2014. Nel 2005 diventa Direttore Finanziario del Gruppo Enel e successivamente ricopre il ruolo di Presidente di Fondenel e Fopen, fondi pensione del Gruppo, ed entra nel Consiglio di Amministrazione di Endesa, Terna e Wind e di altre società controllate da Enel. Durante le precedenti esperienze professionali ha la possibilità di consolidare le proprie competenze nelle operazioni di Mergers & Acquisitions e nelle relazioni con gli investitori e con le agenzie di rating. La carriera di Claudio Machetti nel Gruppo Enel prosegue e nel 2009 diventa Responsabile della divisione Risk Management di gruppo. Nel 2014 viene nominato Direttore della Global Trading: una delle Business Line del Gruppo che nel marzo 2021 è diventata la Global Energy and Commodity Management Business Line, della quale è tuttora Direttore.

Overview Effect, Alessandro Benetton: dallo “spazio” consigli utili per il business

La rubrica #UnCaffèConAlessandro si arricchisce con un nuovo contenuto: nel suo ultimo video, disponibile su Youtube e sul portale del "Corriere della Sera", Alessandro Benetton spiega come sfruttare l'Overview Effect nell'imprenditoria.

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton: come funziona l'Overview Effect

Spesso nella vita, per capire in che direzione muoversi, è necessario guadagnare una consapevolezza diversa. Cambiare prospettiva è uno dei modi più efficaci per ottenerla e ambire al successo. Per Alessandro Benetton nessuno meglio degli astronauti può aiutare a comprendere cosa vuol dire modificare il proprio punto di vista. Dei pochi fortunati che hanno potuto viaggiare nello spazio, alcuni sono stati colpiti dal cosiddetto Overview Effect, conosciuto in italiano come "l'effetto della veduta d'insieme". "Si tratta di un cambiamento cognitivo della consapevolezza subito da molti astronauti una volta vista la Terra dallo spazio. In pratica, quel nuovo punto di vista faceva sparire i confini delle nazioni e rendeva chiara la necessità di creare una società planetaria che lavorasse unita". Poter osservare il pianeta da così lontano e rendersi conto di come appaia fragile suscita un sentimento naturale di protezione: "Nel 1972 l'equipaggio di Apollo 17 riuscì a fotografare la terra da lontano, per la prima volta mostrò al mondo intero una nuova prospettiva, rivoluzionando il punto di vista di milioni di persone e contribuendo a far nascere il movimento ambientalista".

Alessandro Benetton: per avere successo bisogna guardare oltre il proprio orticello

Nel suo nuovo video, Alessandro Benetton dimostra che è possibile applicare il concetto dell'Overview Effect anche al mondo del business. "Troppo spesso mi capita di parlare con imprenditori la cui visione si limita alla propria azienda: dobbiamo renderci conto che ogni azienda si muove in un ecosistema socio economico molto più ampio". Secondo il fondatore di 21 Invest è importante che ogni imprenditore contribuisca alla crescita dell'ecosistema di riferimento: "Non è un discorso da generoso benefattore, ma piuttosto da un imprenditore che vuole avere successo". E cita l'esempio di Carton Pack, azienda leader nel settore del packaging, che tramite un nuovo progetto utilizza per alcuni suoi prodotti la plastica riciclata dalle spiagge: "Pensare al proprio orticello forse andava bene 40 anni fa: oggi fare impresa - conclude Alessandro Benetton - non vuol dire solo creare valore ma condividerlo invece con tutto il territorio".

domenica 30 maggio 2021

Lavorazione ferro battuto


Lavorazione ferro battuto | L’Azienda Torretta Group nasce nel 1956 con la produzione e vendita di cisterne, serbatoi e fustelle. In un secondo tempo è stata introdotta la produzione del ferro battuto, recinti, ringhiere e inferriate. Torretta Group conta nel trascorso, migliaia di lavori in tutta la penisola, grazie ad un personale altamente qualificato. Nel 1970 un altro passo fondamentale ha portato i vertici ad inserire la produzione di serramenti e infissi in alluminio unici nella vendita di alcuni marchi conosciuti dal paese, adesso vanta prestigiose lavorazioni anche all’estero. Importanti collaborazioni con alcune delle migliori aziende del panorama internazionale ci hanno portato a conoscere e stringere rapporti con alcuni tra i più grandi architetti, geometri, ingegneri e professionisti del settore.

venerdì 28 maggio 2021

ANDREA BARONE “Reborn” è il primo album solista del musicista e autore salernitano

  Un viaggio musicale verso la rinascita, artistica e spirituale.


Release 28 maggio

 

“Reborn” è il viaggio musicale e di vita compiuto dal suo compositore, Andrea Barone. In 8 tracce l’autore raccoglie ed esprime ciò che è stato finora, come musicista e come persona. “Reborn” è anche un omaggio alla musica, come fonte ed espressione di rigenerazione e arricchimento di sé, e un primo passo verso nuovi capitoli musicali non più solo come strumentista ma anche come autore. 

«Il mio intento principale, non essendo un cantante, è infatti quello di farmi conoscere come autore e compositore. In questa modalità di concezione e di realizzazione dell’album ho risentito dell’influenza e dell’esempio di alcuni grandi musicisti e autori, in alcuni casi non-cantanti, come Mike Oldfield, Alan Parsons, Steven Wilson, Dardust, ecc., e, perché no, da amante delle colonne sonore, anche di grandi compositori, a volte autori anche di canzoni, come Ennio Morricone.» Andrea Barone

 

Le tracce oscillano fra il pop e il rock melodico, sono cantate in lingua inglese e interpretate da diversi cantanti, con testi e musiche di Andrea Barone. Questo primo album solista del musicista salernitano è frutto delle esperienze accumulate come tastierista, compositore, arrangiatore, nel corso degli anni.

 

Per le registrazioni del disco l’autore si è avvalso della collaborazione di circa 40 persone tra cantanti, musicisti e tecnici. Le influenze musicali dell’album sono da ritrovare nel rock angloamericano, ma sempre con importanza primaria riservata alla melodia, caratteristica assimilata dalla musica italiana, leggera e non. “Reborn”, traduzione di “Rinato”, vuole rappresentare una rinascita sia artistica che spirituale, attraverso la quale l’autore, dopo anni di attività musicale, ritrova sé stesso ed esprime pienamente per la prima volta la propria personalità e la sua visione della musica.

L’album è stato registrato e mixato da Vincenzo Siani presso il Trees Music Studio di Cava de’ Tirreni, in provincia di Salerno. Il disco è stato poi masterizzato da Davide Barbarulo presso il 20Hz-20kHz Mastering Lab di Napoli. Le copertine e la grafica del CD sono di Vittorio “Kufa” Citro. 

 

Etichetta: Trees Music Studio

Release album: 28 maggio 2021



ASCOLTA “REBORN”

 

https://open.spotify.com/album/12rP8yRSCwwwxfoqkMNw0b?si=AQM4AzwMR4Sr5rRRUSAOCA 

 

https://music.apple.com/it/album/reborn/1567583469




GUARDA IL VIDEO DI FEEL THE WIND 

 







Track by track 

 

THE COLOUR OF THE RAIN 

Brano rock melodico cantato da Giuseppe Capaccio, con qualche richiamo al funky, opening track che conferisce all’album la giusta carica iniziale. Il testo racconta una sorta di metaforica lotta tra colori, in cui il colore della pioggia, e l’umore che da esso ne deriva, inizialmente predominanti, lasciano gradualmente il posto al colore, alle luci, all’arcobaleno, suggerendo anche l’identificazione (metaforica) di quest’ultimo con una persona reale. Il dissolversi dei colori cupi e il ritorno della luce e dei colori preannunciano una prima rinascita.

 

REBORN

Rinascita personale, interiore - La title track dell’album e uno dei brani a cui l’autore tiene di più. È cantato da Frank Ranieri e risente di influenze di band storiche del rock inglese, come Pink Floyd, Radiohead e Porcupine tree. Uno slow-rock melodico, a tratti ipnotico, di intensità e pathos crescenti, in cui si manifesta pienamente il bisogno di rinascita, come atto sempre necessario per reagire ai momenti dell’esistenza in cui qualcosa dentro sé stessi muore, o viene perduto, o viene lasciato indietro, e ha quindi bisogno di essere continuamente ritrovato, rinnovato, rigenerato. 

 

MERCY

Rinascita umana e globale - Il brano dalle sonorità rock più spinte, tendenti a un certo heavy metal, ma anch’esso guidato da una forte impronta melodica e con armonie aperte. È interpretato da due cantanti, Jacopo Di Domenico e Fabio Manda, i quali dialogano tra loro, l’uno col ruolo dell’uomo, l’altro col ruolo del dio. Lo sfondo è la Terra, e l’ambiente che sta andando in rovina a causa dell’attività umana. L’uomo chiede pietà al suo dio, il dio gli risponde che deve essere l’umanità stessa la prima fonte di pietà e di rispetto verso quanto di bello è stato a lui donato dalla natura.

 

WHAT WE GOT 

Rinascita come crescita - Una soft ballad cantata da Carla Genovese, che si apre con un accompagnamento di pianoforte, per poi crescere gradualmente con le entrate di altri strumenti, come un quartetto d’archi e le chitarre. La melodia vocale è ancora protagonista, il brano racconta di tipiche inquietudini giovanili, descrive le mancanze e le incertezze che vengono vissute durante la giovinezza, al quale fanno da contraltare certezze inamovibili, fatte di presenze semplici ma fondamentali, come gli amici, la musica, le sere d’estate, in un invito a godere di “quello che abbiamo”, guardando con fiducia e speranza a quello che verrà. 

 

FOREVER FREE

È un brano pop corale che vede il coinvolgimento di una dozzina di cantantii quali si alternano, fino ad unirsi nei ritornelli finali in un coro pop/gospel, sull’esempio di “We are the world” del collettivo USA for Africa. Il testo parla di Angelina, una donna costretta ad abbandonare il suo paese e a separarsi dalla sua famiglia per scappare dalla follia della guerra. Angelina va in cerca della libertà e di un posto dove poter condurre una vita normale, e sogna un mondo giusto dove poter essere “per sempre libera”. Il brano vuole essere un inno alla libertà delle persone, come individui e come comunità. In questo caso si canta una sorta di rinascita “sociale”.

 

SAY GOODBYE 

Una rock ballad che risente di influenze di artisti che hanno fatto la storia di questo genere, come Bon Jovi, Aerosmith, Bryan Adams, ecc. Il brano è cantato da Ario Avecone e parte con un’atmosfera soffusa, con pianoforte e tastiere, per poi crescere gradualmente nell’arrangiamento fino ad esplodere con le chitarre elettriche e con i ritornelli finali. Il testo racconta la fine di una storia d’amore. Il protagonista ricorda e rimpiange ciò che è stato, deve fare i conti con la difficoltà di affrontare la fine di un amore, e accettare quanto possa essere duro, ma necessario per andare avanti, dirsi definitivamente addio, e quindi giungere a una rinascita, in questo caso “sentimentale”.

 

PROUD

Un brano pop dal sapore country/folk, cantato da Rossana Falzarano, e forse la canzone dalle sonorità più atipiche di tutto il disco. Compaiono in essa strumenti come armonica a bocca, chitarra slide e percussioni, e il suono delle chitarre acustiche stavolta predomina il sound generale. Il testo parla, anche con una certa ironia, di quanto l’orgoglio possa influenzare e in qualche caso compromettere un rapporto di coppia.

 

FEEL THE WIND 

Ultima traccia del disco Reborn, di cui rappresenta l’atto di definitiva e completa rinascita, e videoclip che lancia l’uscita dell’album. Il brano è cantato da Emanuele Durante, e si presenta come un vero e proprio inno alla vita, in cui testo e musica crescono e si legano tra loro in un pop intenso ed emozionale, offrendo una serie di inviti alla leggerezza e di rimedi, semplici quanto profondi, su come andare avanti e affrontare piccole e grandi difficoltà quotidiane, su come apprezzare ogni singolo istante e godere di piccoli gesti e sensazioni, in una sorta di manuale musicale per la gioia di vivere che l’autore rivolge a sé stesso e all’ascoltatore




Contatti e social

 

Sito web: www.andreabarone.com

Facebook: https://www.facebook.com/andreabaronemusic 

Instagram: https://www.instagram.com/andreabarone983 

Youtube: https://www.youtube.com/c/TREESMUSICSTUDIO



BIO

 

Andrea Barone è nato a Nocera Inferiore, in provincia di Salerno, nel 1983, e risiede a Nocera Superiore. Tastierista, pianista e compositore, è diplomato in pianoforte classico e in composizione multimediale al conservatorio di Salerno. È stato tastierista in molte formazioni, sia di cover che di brani originali. Con queste ultime (tra cui gli Stamina e i Rockammorra) ha inciso diversi dischi e suonato sia in Italia che in Europa. Oltre a suonare e a comporre, insegna musica nelle scuole e si occupa di colonne sonore: ha pubblicato il saggio “Soundtrax”, mentre con il suo progetto “Lost Dimension” reinterpreta celebri colonne sonore del cinema. Dopo aver pubblicato il singolo “Forever free”, ha inciso Reborn, suo primo album solista.

 

HOKA HEY “Shelte” è il concept ep dall’inconfondibile carattere rock del duo abruzzese

  Sei brani che affrontano il tema delle decisioni e delle strade che queste possono aprirci



Release Ep 28 maggio


Gli Hoka Hey tornano con sei brani che parlano delle decisioni che determinano il nostro cammino, modificando la nostra realtà ed il modo in cui realizziamo il nostro sogno personale. Piccole o grandi variazioni che ci avvicinano o ci allontanano dal compiere il nostro destino. In una parola “Shelte” (scelte), che quotidianamente ci accompagnano nella vita, guardiane di tutti i bivi che ci si pongono innanzi e che non sono mai da trascurare. «Se non scegli, hai già fatto la tua scelta!» concludo gli Hoka Hey. 


L’artwork di “Shelte” è stato disegnato da Erik Solla e rivisita in chiave alata la figura della Temperanza, rappresentandola intenta ad equilibrare il maschile ed il femminile all’interno di ognuno di noi, ed immersa nei diversi elementi che compongono il cosmo.




TRACK BY TRACK


DEDALO

L’Amore oltre le forme trasforma gli occhi e permette di vedere la realtà in tutta la sua luminosità e la sua vera bellezza. Un ritorno alla visione pura del bambino che vede tutto con magia, che apre le ali, e va oltre la mente prigioniera e labirintica dell’adulto.


DIAMANTE

La disciplina e l’apertura di cuore sono necessarie a far brillare il diamante nascosto in ognuno di noi. Occorre costanza nel restare vibranti in amore, oltre ogni attaccamento e identificazione e nell’esprimerlo per contagiare tutti ad aprirsi all’invisibile. 


LE DOMENICHE

Una proposta per uscire dal sonno in cui ci si immerge nella quotidianità. Iniziare a far spazio ad una realtà diversa, di magia piena e di contatto, per tornare bambini e vivere pienamente. Dentro una bolla, oltre il rumore dei condizionamenti esterni.


LUNA PIENA

Arrendersi a ciò che è, col coraggio di lasciarsi andare per farsi trascinare dall’invisibile oltre il conosciuto, oltre le paure della mente, e scoprire la creatività, l’intuizione, il Sole riflesso nel proprio cuore, nel proprio femminile accogliente. È un brano ispirato e intimo, nato in una notte di luna piena e che ha aperto il flusso a tutti gli altri brani.


MANCANZE

Trovare il proprio centro, il proprio spazio sacro, il proprio contatto con il sé, la propria pienezza, la propria apertura di cuore al mondo e a tutte le dimensioni esplorabili come risposta alla continua mancanza di un sostegno esterno. Per condividere in pienezza il proprio essere invece di mendicarlo al prossimo. Donare invece di depredare.


SU 

Un invito a salire più su, oltre l’ordinario, oltre il conosciuto, oltre il razionale, partendo da un centro stabile e libero. Il matrimonio con la propria anima che apre le porte alla multidimensione, alla sorpresa, alla magia, al flusso che anima il tutto, per lasciarsi avvolgere e meravigliare. Ancorati al sentire, oltre le forme, in un volo infinito. 





Autoproduzione

Release album: 28 maggio 2021


Contatti social

Facebook https://www.facebook.com/hokaheyrock/

Instagram https://www.instagram.com/hokaheyband/


BIO


Gli Hoka Hey sono Emidio De Berardinis (testi, voce) e Marcos Cortelazzo (musiche, produttore), un duo rock, che nasce ufficialmente nel 2018 sulla spiaggia abruzzese. Il duo ha già pubblicato il singolo “Gravità” (2019) e i due Ep “Super Legato Mantra” (2019) e “ II “ (2020) e sta lavorando all'uscita di “Shelte”, Ep composto da sei brani. 

Il loro stile mantiene centrale il rock, ibridato con generi musicali come musica etnica, pop, elettronica e bossa nova. I loro testi parlano di mondi interiori, psicologia, spiritualità, attraverso metafore quotidiane. Il nome della band riprende il grido di battaglia di Cavallo Pazzo, e significa “Oggi è un buon giorno per morire!”. Con un grido di battaglia, gli Hoka Hey si mettono in gioco, cantando al mondo intorno, del mondo che c’è fuori e di quello che c’è dentro.


G-FRA feat. Daudia “Sensuality” è la nuova produzione del compositore lussemburghese di adozione

  Interpretato da Daudia, il duo protagonista di XFactor Romania 

Dopo l’amore, celebrato nel singolo “Ogni sera”, questa volta è la sensualità, giovane e libera, a trovarsi al centro dell’indagine musicale di G-Fra. Il produttore e compositore dà vita a un brano dal taglio internazionale interpretato da Daudia, il duo composto da Claudia Pasquariello e Davide Maiale, già vincitori di Area Sanremo TIM nel 2018 e protagonisti di XFactor Romania. 

Assolutamente pop resta la chiave di narrazione scelta che, in questa occasione si arricchisce di venature dance. 

G-Fra è inoltre autore del libro “69° di sensualità” pubblicato a luglio 2020 




 

Autoproduzione 

Radio date: 28 maggio 2021

 

Contatti e social 

SITO https://www.gregoirefratacci.com

IG  https://www.instagram.com/g_fra_1/

FB  https://www.facebook.com/G-FRA-103309024748910

SPOTIFY https://open.spotify.com/artist/7LdCsy7Sw3iEbQj9KxcfB5?si=-IfChQBgQReMFp-zVjKdPg

CANALE YOUTUBE https://www.youtube.com/channel/UCrDQgk7yvgHmbeE2-z9Evhg

 

BIO

Gregoire Fratacci, in arte G-FRA, vive a Lussemburgo, ma nasce a Monaco ed ha origini familiari italiane. Eclettico ed effervescente scrittore autodidatta, è affamato di scoperte e conoscenza. L’autore intraprende studi classici e commerciali che gli valgono una brillante carriera nel settore della finanza. Ma è il mondo delle arti (in particolare la canzone e la scrittura) ad attirarlo da sempre. Epicureo convinto, lo scrittore si diverte a giocare con la musicalità delle parole; l’amore, l’eros e lo humour sono i suoi temi preferiti. G-FRA si dedica a degli esperimenti letterari che condivide con il musicista e compositore Fabrizio Peco. L’autore prende nel tempo sempre più coscienza del gusto che prova a scrivere. Fabrizio Peco lo invita allora a realizzare uno dei suoi più grandi sogni: comporre dei testi di sua propria mano, sviluppare la sua creatività diventando autore. 

Nel 2017 Fratacci scrive Sensual’Été, una raccolta di racconti erotici in versi che trasportano il lettore nell’universo personale dello scrittore, fatto d’amore per la vita, viaggi sorprendenti e incontri inaspettati. 

Il singolo che sancisce l’esordio musicale da autore e compositore è “Andiamo avanti”. Pubblicato a giugno 2020, il pezzo raggiunge in pochi giorni la 18esima posizione nella classifica Pop Italia e la 47esima nella Top Singoli Italia di iTunes.

A dicembre 2020 viene pubblicato il secondo singolo da autore e compositore “Ogni sera”.

SASHA VINCI “Non ho paura” è il nuovo singolo estratto da Mercurio, progetto cantautorale dell'artista e performer siciliano

  Il singolo è una delle nove espressioni musicali contenute nel progetto cantautorale “Mercurio”


In radio dal 28  maggio


Dopo “Castelli di rabbia”, "Non ho paura” è il secondo singolo che accompagna l’uscita dell'album Mercurio, progetto cantautorale dell’artista visivo Sasha Vinci, che ha deciso di utilizzare, per la prima volta in maniera diretta e totalizzante, il potere evocativo, metaforico e incisivo delle parole. 


L’album nasce a quattro mani insieme al musicista Vincent Migliorisi e rappresenta un canto liberatorio ed espressivo, che prende forma nell’isolamento del lockdown, per riportare l’attenzione alla natura instabile e contraddittoria dell’essere umano che ha la capacità, indifferentemente, di toccare gli abissi e di intraprendere un volo “magnifico”. 


I testi raccontano di storie interrotte, di eventi di cronaca, di emozioni forti e distruttive: di rabbia, collera e amore, ma anche di noia e di paura, senza veli né ipocrisie. Come in "Non ho paura” che, contrariamente a quanto esprime il titolo, parla proprio di una costante dell’essere umano: la paura. Nel testo l’autore evoca delle immagini forti e tragiche come quando parla di “carne di sale”, un riferimento ai migliaia di morti del Mediterraneo, di cui egli è geograficamente testimone o di “una cattedrale che crolla”, metafora di una fede in declino e di una spiritualità perduta.

Da un'atmosfera inquieta iniziale emerge il delay di una chitarra che traghetta l’ascoltatore verso un approdo sicuro, dove il leitmotiv “Non ho paura” restituisce fiducia ed esorcizza lo stesso sentimento.



Etichetta: aA29 Project Room 

Radio date: 28 maggio 2021


ASCOLTA MERCURIO 

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BIO

Sasha Vinci (1980) vive a Scicli, in Sicilia. 


Il fondamento della sua ricerca si basa sulla continua sperimentazione e dialogo tra differenti media artistici quali performance, scultura, disegno, pittura, scrittura e musica; linguaggi grazie ai quali l’artista s’interroga sulle complessità dell’esistente, per giungere a una visione ampia e plurale. La performance è il mezzo espressivo da cui spesso l’intero progetto si origina: è frutto di uno sforzo collettivo e parla di trasformazione sociale, di coesione, di resistenza politica. 

Da sempre interessato alla simbologia, studia i rapporti numerici sottesi alla natura e alla musica, attinge alle teorie platoniche e pitagoriche che trattano dell’armonia e dell’ordine dell’universo, e utilizza oggetti, strumenti e simboli tipici della tradizione siciliana, adattandoli a nuovi contesti. 

Porta avanti inoltre la ricerca sul Multinaturalismo che esprime, attraverso diversi media, la necessità che ha l’essere umano di immaginare, attraverso nuove forme e configurazioni, delle vie alternative d’interazione e convivenza con le altre specie animali e vegetali, evitando la distruzione degli habitat. L’artista sperimenta anche con la parola e con il linguaggio: disegna parole in LIS, combina nuovi slogan e manifesti politici, inserisce nei disegni lettere sparse, da decifrare. Infine, lavora con la parola scritta e cantata, per dare voce a urgenti riflessioni sociali e politiche e per manifestare le luci e le ombre dell’età contemporanea. Dal 2013 collabora attivamente con il musicista Vincent Migliorisi per dare vita agli arrangiamenti musicali e all’apparato sonoro che accompagna le performance e i video d’artista: il suono diventa una costante nelle opere e nei progetti che realizza.  

Il lavoro di Sasha Vinci è stato presentato ed esposto in musei, spazi no profit, biennali, rassegne artistiche, università nazionali e internazionali e teatri come: Reggia di Caserta; MACRO - Roma;  MAMbo - Bologna; Manifesta12 - Palermo; Villa D’Este - Tivoli; FuturDome - Milano; Centro Culturale La Mercè, Girona-Barcellona; Università Ca’ Foscari - Venezia; NYU School of Engineering - New York; Art Centre dell’Università di Silpakorn - Bangkok; Teatro La Fenice - Venezia.

Dal 2016 è rappresentato dalla galleria aA29 Project Room. 


A marzo 2020, quando il mondo si è fermato, l’artista Sasha Vinci ha scelto di rispondere al silenzio, alle distanze e all’isolamento imposto dalla pandemia, con la creazione di un nuovo progetto fatto di parole e di canto, di note e di musica, in collaborazione con il musicista Vincent Migliorisi, co-autore dei brani, e con il sostegno di aA29 Project Room. 


Biografia completa 


giovedì 27 maggio 2021

CARLO AUDINO “Canzoni d’amore” è il ritorno alla musica del chitarrista e cantautore romano

 Una tipica canzone da spiaggia che fa ritrovare il ricordo di pomeriggi e serate passate con gli amici a cantare


In radio dal 28 maggio


Ricordi di pomeriggi passati in spiaggia a suonare la chitarra con gli amici. Ricordi di sguardi, sorrisi, voci, odori... il tutto miscelato dal frastuono delle onde e dei bambini che costruivano castelli di sabbia. C’è tutto questo in “Canzoni d’amore”, il brano con cui Carlo Audino sceglie di tornare alla musica. 

«Ho scritto almeno una decina di brani in riva al mare: qualcuno per amore, qualcun altro immerso in riflessioni profonde suscitate dall'infinito spazio rotto soltanto dal fragore delle onde. Perciò non poteva mancare una canzone dedicata alla comitiva che cantava, anche se li ho persi tutti di vista, anche se ho paura di chiedere perchè so benissimo che molti di loro non ci sono più. E così quando canto questo brano mi emoziono ancora di più, come fosse un malinconico e affettuoso saluto». Carlo Audino 

La voglia di rimarcare lo stile da “falò sulla spiaggia” è palesata anche nella composizione del brano, con le parti disallineate con la voce principale mentre le parole del testo si legano per similitudine alle parole del canto centrale, tipico di chi canta senza ricordare bene il testo. 


La registrazione è stata effettuata presso "LR Studio" di Lariano (RM). Gli arrangiamenti sono curati dallo stesso autore e da Riccardo Taddei, che ha anche suonato le tastiere ed il pianoforte. La sezione ritmica è di Simone Ceracchi (basso) e Luca Fareri (batteria).


Autoproduzione

Radio date: 28 maggio 2021



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BIO

Classe 1964, inizia a suonare la chitarra a 15 anni seguendo le orme del padre Antonio. Nel giro di pochi mesi comincia a scrivere i primi brani ispirato soprattutto dalla figura di Ivan Graziani. Nel 1996 e 1997 è all'Accademia della Canzone di Sanremo con un giovane e spaesato amico di allora: Tiziano Ferro. Nel frattempo crea uno studio di registrazione per poter fissare le proprie emozioni, trovandosi al centro di un gruppo di amici artisti, per i quali si presta in qualità di arrangiatore e tecnico del suono, senza abbandonare la propria carriera musicale. 

Nel 2012 un gravissimo incidente di moto gli è quasi fatale e gli distrugge il polso ed il braccio sinistro: secondo i medici non potrà mai più suonare la chitarra. Invece dopo qualche anno di rassegnazione decide di riprovare, magari solo per quel poco che l'agilità delle dita della mano sinistra gli consentono. Così prova a suonare l'accompagnamento per gli inni ecclesiastici durante le funzioni della domenica sera presso la chiesa St John Fisher di Rochester (UK) dove si era trasferito da qualche anno. Miracolosamente nel giro di poche domeniche riprende confidenza con un nuovo modo di suonare e passa dalle celebrazioni ecclesiastiche ai locali vicino Londra. Finalmente, nel 2021, ha deciso di dare una possibilità alle sue vecchie canzoni, avendo ricominciato anche a scriverne di nuove.


SASHA VINCI “Mercurio” è il nuovo progetto cantautorale dell’artista e performer siciliano

 Nove canzoni per un progetto inedito in collaborazione con il musicista Vincent Migliorisi




A marzo 2020, quando il mondo si è fermato, l’artista Sasha Vinci ha scelto di rispondere al silenzio, alle distanze e all’isolamento imposto dalla pandemia, con la creazione di un nuovo progetto fatto di parole e di canto, di note e di musica, in collaborazione con il musicista Vincent Migliorisi, co-autore dei brani, e con il sostegno di aA29 Project Room. 


Nei giorni di lockdown lo studio dell’artista si è trasformato in una sala di registrazione, con un ordine e un aspetto del tutto diversi da quelli ricorrenti. I tavoli da disegno, le vasche d’argilla e le basi in legno per modellare le sculture hanno lasciato lo spazio agli strumenti musicali, agli amplificatori, alle casse e ai microfoni. È nata così la nuova performance di Sasha Vinci, nell’immediatezza della parola figurata, in cui la voce si è fatta strumento. Mercurio è il titolo scelto per questo progetto inedito composto da 9 canzoni originali, scritte, cantate e interpretate dall’artista. 


Come nell’antica mitologia, Mercurio torna a essere un messaggero dinamico e veloce, che viaggia tra le luci e le ombre del proprio presente, tra le immagini e i ricordi, i simboli e le metafore, l'onirico e il reale, la vita e la morte. Mercurio è anche il metallo liquido, “argento vivo” che non si riesce a intrappolare, né a racchiudere in uno spazio definito, ma che fluisce libero, diventando il simbolo della metamorfosi, della trasformazione e dell’espressione volontaria


Nove storie interrotte, frammenti di vita personale, eventi di cronaca alternati a sogni, utopie e chimere, compongono i versi di queste canzoni: parole ritmate ed evocative che si pronunciano, ma che potrebbero facilmente tramutarsi anche in immagini, tanto è forte la loro allusività. La parola scritta e il linguaggio in generale sono da sempre strumenti di fascinazione per l’artista che li utilizza attraverso qualsiasi forma: nei disegni, nei dipinti, così come nelle performance partecipate, assumendo, di volta in volta, sembianze nuove. 


Nelle canzoni di Mercurio si susseguono e mescolano le ricerche e le ossessioni dell’artista: si parla di utopie possibili, forme multinaturali, fantasie e visioni, atti di violenza e amore, libertà di azione ed espressione al di là di ogni forma di potere e autoritarismo. Non è un caso che nei versi venga evocato anche P. P. Pasolini, figura ispiratrice per l’artista, grande personalità creativa e poetica, ma anche personaggio pubblico, attivo politicamente. In lui l’incarnazione dello spirito libero per eccellenza, testardo e ostinato, contrario ad ogni formalità e imposizione. 


La collaborazione tra Sasha Vinci e Vincent Migliorisi prosegue in maniera continuativa dal 2013, da quando il musicista viene coinvolto in alcune performance e progetti dell’artista come La Repubblica delle Meraviglie (Venezia, 2018) e A Human Flower Wall (New York, 2019). Due personalità creative differenti quelle di Vinci e Migliorisi, che in Mercurio intrecciano le loro competenze, ampliando gli orizzonti. 


Con Mercurio Sasha Vinci canta per rompere il silenzio, per tornare a essere parte integrante di una collettività che necessita di nuove visioni e nuovi dibattiti critici. 




Track by track 


CASTELLI DI RABBIA

I margini della società, la cruda realtà narrata attraverso le sonorità glaciali e in parte ostiche delle strofe trovano un loro scioglimento nel refrain, dove un sentimento positivo di rivalsa e di una nuova dignità dell’essere umano alimentano la reazione potente contro le ingiustizie, le oscenità e i soprusi del presente. 


IL MAGNIFICO VOLO

Un amore spezzato, finito, narrato da una musica che invece dà un piacevole senso di trasporto e di slancio, verso qualcosa di nuovo che sta per iniziare. Una necessità, quella di volare, anche solo con la mente, che porta a contraddire e contrastare ciò che abbiamo di più contingente e fisico e da cui non possiamo separarci: il nostro corpo, con il suo peso.


NON HO PAURA

La paura è una costante dell’essere umano che avverte la precarietà e l’incertezza del presente (“tempi d’acciaio”). Nel testo l’autore evoca delle immagini forti e tragiche come quando parla di “carne di sale”, un riferimento ai migliaia di morti del Mediterraneo, di cui egli è geograficamente testimone o di “una cattedrale che crolla”, metafora di una fede in declino e di una spiritualità perduta.

Da un'atmosfera inquieta iniziale emerge il delay di una chitarra che traghetta l’ascoltatore verso un approdo sicuro, dove il leitmotiv “Non ho paura” restituisce fiducia ed esorcizza lo stesso sentimento.


MERCURIO

Punto di partenza e di raccordo per Sasha e Vincent, che dopo la stesura hanno deciso di realizzare insieme l’omonimo album. L’idea che sta alla base è ben definita: versi sciolti, che si susseguono in un intercalarsi d’immagini astratte, sempre nuove e differenti, evocative, che suggeriscono e stimolano, senza alcuna pretesa di dare forma a un racconto unitario e coerente. La varietà e variabilità del reale, con le sue contraddizioni e ossimori, con le sospensioni e i cambi di rotta improvvisi.  E un ritornello che ti lascia.


PENNA E CALAMAIO

“Penna e calamaio" è l’elogio della scrittura. La sfida del foglio bianco, che non è ancora stato macchiato d’inchiostro. È il momento dell’atto creativo, quando all’ispirazione si alternano dubbi, frustrazioni e incertezze. A una frase cantata in coro e ripetuta si alterna il contro-canto dell’artista che risponde con l’eco “fragile”, condizione indispensabile della creazione.  


UN GIORNO SENZA ORE

Pura rock-ballad , è senza dubbio uno dei brani a cui l’artista è maggiormente legato. Un ritratto frammentato della società, che gioca su antitesi e contraddizioni, con qualche sfumatura grottesca, come il “pagliaccio che si arrampica lento sulle mura del faro”. Tra i versi ricorrono immagini forti e taglienti: il cittadino “condannato all’obbedienza”, o la “lingua tra le gambe per placare una pena”, una scena che ricorda le torture e le deformazioni a cui sono soggetti i corpi nei dipinti di Bosch. Ancora una volta un riferimento a Pasolini, “il petalo incarnato alla croce”, un’associazione impossibile, che ricorda la Passione di Cristo, attraverso un simbolo estremamente delicato e puro. 


POESIE DELLA CRUDELTÀ 

È un omaggio a Antonin Artaud e ai suoi versi dissacranti e anarchici. “Ho detto crudeltà come avrei detto vita” - afferma il poeta, drammaturgo e attore francese, per il quale la parola era fonte di conoscenza suprema degli aspetti violenti e al contempo sublimi della realtà. Anche l’artista non stempera i toni, dice il vero senza filtri né attenuazioni, perché la vita va presa nel suo impeto e nel suo incessante cambiamento. Nonostante il riferimento incontestabile alla cruda realtà, la canzone si chiude parlando d’amore. 


SILENZIO

Nel brano viene accentuata l’indole dell’artista che è abituato a ricercare continuamente e instancabilmente qualcosa di nuovo, nuove forme di sperimentazione, quasi fosse un assillo e un’ossessione che gli nasce da dentro e a cui non può rinunciare. 

Il silenzio è un passaggio intermedio di questa ricerca frenetica, è “deforme” perché non realmente riconosciuto e compreso dall’artista. Musicalmente è un omaggio alla wave degli anni ’80, con l’uso abbondante di delay sulle chitarre e sintetizzatori volutamente “poco” evoluti.


OCCHI ALLE STELLE 

Il ritmo del brano è incalzante, per descrivere la contemporaneità, con le sue ombre, le colpe dell’essere umano e le rispettive condanne, le note tragiche e le distopie. È un attraversare tutto questo malessere, fino ad emergere dagli abissi dell’Inferno e alzare lo sguardo per “riveder le stelle”, come direbbe Dante. Volgere gli occhi al cielo stellato diventa dunque un gesto di elevazione e di riscatto della condizione umana, spesso miserabile, ancora possibile. L’animo può ancora nobilitarsi. 



Etichetta: aA29 Project Room 

Realise album: 3 maggio 2021



ASCOLTA MERCURIO 

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FB: Sasha Vinci 

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Pagine social della galleria

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Profilo Vimeo Artista 

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BIO

Sasha Vinci (1980) vive a Scicli, in Sicilia. 


Il fondamento della sua ricerca si basa sulla continua sperimentazione e dialogo tra differenti media artistici quali performance, scultura, disegno, pittura, scrittura e musica; linguaggi grazie ai quali l’artista s’interroga sulle complessità dell’esistente, per giungere a una visione ampia e plurale. La performance è il mezzo espressivo da cui spesso l’intero progetto si origina: è frutto di uno sforzo collettivo e parla di trasformazione sociale, di coesione, di resistenza politica. 

Da sempre interessato alla simbologia, studia i rapporti numerici sottesi alla natura e alla musica, attinge alle teorie platoniche e pitagoriche che trattano dell’armonia e dell’ordine dell’universo, e utilizza oggetti, strumenti e simboli tipici della tradizione siciliana, adattandoli a nuovi contesti. 

Porta avanti inoltre la ricerca sul Multinaturalismo che esprime, attraverso diversi media, la necessità che ha l’essere umano di immaginare, attraverso nuove forme e configurazioni, delle vie alternative di interazione e convivenza con le altre specie animali e vegetali, evitando la distruzione degli habitat. L’artista sperimenta anche con la parola e con il linguaggio: disegna parole in LIS, combina nuovi slogan e manifesti politici, inserisce nei disegni lettere sparse, da decifrare. Infine, lavora con la parola scritta e cantata, per dare voce a urgenti riflessioni sociali e politiche e per manifestare le luci e le ombre dell’età contemporanea. Dal 2013 collabora attivamente con il musicista Vincent Migliorisi per dare vita agli arrangiamenti musicali e all’apparato sonoro che accompagna le performance e i video d’artista: il suono diventa una costante nelle opere e nei progetti che realizza.  

Il lavoro di Sasha Vinci è stato presentato ed esposto in musei, spazi no profit, biennali, rassegne artistiche, università nazionali e internazionali e teatri come: Reggia di Caserta; MACRO - Roma;  MAMbo - Bologna; Manifesta12 - Palermo; Villa D’Este - Tivoli; FuturDome - Milano; Centro Culturale La Mercè, Girona-Barcellona; Università Ca’ Foscari - Venezia; NYU School of Engineering - New York; Art Centre dell’Università di Silpakorn - Bangkok; Teatro La Fenice - Venezia.

Dal 2016 è rappresentato dalla galleria aA29 Project Room. 


A marzo 2020, quando il mondo si è fermato, l’artista Sasha Vinci ha scelto di rispondere al silenzio, alle distanze e all’isolamento imposto dalla pandemia, con la creazione di un nuovo progetto fatto di parole e di canto, di note e di musica, in collaborazione con il musicista Vincent Migliorisi, co-autore dei brani, e con il sostegno di aA29 Project Room. 


Biografia completa