Claudio Descalzi: “Eni reputa necessario avere uno sguardo proiettato nel lungo termine per contribuire in maniera sostanziale allo sviluppo di breakthrough tecnologici, come la fusione magnetica, tecnologia che potrebbe rivoluzionare il mondo dell’energia garantendo un futuro sostenibile, pulito e prospero”.
Claudio Descalzi: il progetto Eni per la fusione a confinamento magnetico
L’AD Claudio Descalzi ne aveva parlato anche a inizio 2024 in un’intervista al programma “Cinque Minuti” su RaiUno: “Arriverà il momento in cui vivremo di energie diverse dal petrolio, dal carbone e anche dal gas perché è in atto una trasformazione tecnologica. Certo non potremo rimpiazzarle tutte con le rinnovabili. Però l’economia circolare da una parte, la fusione nucleare che è energia pulita, sicuramente rimpiazzeranno gli idrocarburi”. Tra le soluzioni su cui Eni punta fortemente c’è la fusione a confinamento magnetico, in quanto genera grandi quantità di energia con un processo sicuro, sostenibile e virtualmente inesauribile. Quella guidata da Claudio Descalzi è stata infatti una delle prime aziende energetiche a investire in un progetto per accelerare lo sviluppo industriale della fusione a confinamento magnetico: Eni è azionista strategico di Commonwealth Fusion Systems (CFS), start-up spin-out del Massachusetts Institute of Technology di Boston che lavora al primo impianto a fusione in grado di immettere energia elettrica in rete. La roadmap prevede l’entrata in funzione dell’impianto nei primi anni 2030.
Claudio Descalzi: lo sviluppo dell’energia da fusione, opportunità e vantaggi
Per Eni, come ha spiegato anche l’AD Claudio Descalzi in diverse occasioni, è fondamentale “avere uno sguardo proiettato nel lungo termine per contribuire in maniera sostanziale allo sviluppo di breakthrough tecnologici”. In questa direzione guarda quindi l’impegno sul fronte della fusione a confinamento magnetico: una tecnologia che “potrebbe rivoluzionare il mondo dell’energia garantendo un futuro sostenibile, pulito e prospero”. Lo sviluppo industriale della fusione a confinamento magnetico permetterebbe di generare grandi quantità di energia a zero emissioni e con un processo sicuro e virtualmente inesauribile: l’illimitatezza e l’affidabilità la rendono dunque una fonte estremamente interessante per l’industria energetica. Non è una rivoluzione solamente sotto il profilo economico e climatico ma ha ricadute estremamente positive anche a livello geopolitico in quanto “tutti potranno avere accesso all’energia”. L’AD Claudio Descalzi lo ha evidenziato più volte: “Non ci saranno più Paesi che hanno energia primaria e altri che non ce l'hanno, Paesi che riescono a pagare la bolletta e Paesi che non ci riescono. È una rivoluzione incredibile perché si potranno sviluppare industrie, catene alimentari, catene sanitarie a prezzi bassissimi. Tutti saranno allo stesso livello perché tutti avranno costi dell'energia bassissimi. Cambia moltissimo, nessuno potrà ricattare nessuno e ogni Paese sarà indipendente”. Una volta portata a livello industriale, questa tecnologia potrà quindi imprimere una svolta davvero importante alla transizione energetica.
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