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lunedì 30 dicembre 2024

Claudio Descalzi al Forum Coldiretti: l’intervento dell’AD di Eni

L’AD Claudio Descalzi al XXII Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione di Coldiretti: “Dobbiamo decarbonizzare tutto quello che è industrialmente pesante, ma dobbiamo essere rapidissimi”.

Claudio Descalzi

Claudio Descalzi: meno ideologia e più pragmatismo, la vision di Eni su decarbonizzazione e transizione energetica

L’AD Claudio Descalzi lo ha evidenziato in diverse occasioni ed è tornato a ribadirlo anche lo scorso 28 novembre nel corso del XXII Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione di Coldiretti a Roma: su transizione energetica e decarbonizzazione le ideologie non portano lontano. È il pragmatismo invece che oggi può davvero fare la differenza. Lascia parlare i numeri l’AD di Eni. “Il problema che abbiamo in Europa è che il mondo va ancora all’80% con i fossili: ormai da 20 anni siamo attorno all’81-82%, l’Europa un po’ meno siamo attorno al 68-69, il carbone è ancora il primo sull’energia elettrica”, ha spiegato Claudio Descalzi ribadendo che “se vogliamo avere l’energia con costi accessibili per la società civile, l’industria e ovviamente per tutta la parte tech, come l’intelligenza artificiale, dobbiamo comportarci in modo diverso”. Inutili quindi le “visioni ideologiche” come quella sul biocarburante: “L’Europa non lo vuole, vuole gli e-Fuel un mix di CO2 e idrogeno verde che vuol dire anche che al litro pagheremmo 20 volte tanto”. Necessarie invece soluzioni tempestive (“Vorrei ricordare che l’Europa solo da qualche mese ha sdoganato la cattura della CO2”) e concrete. Tra queste il nucleare: “Deve essere fatto. Dobbiamo decarbonizzare tutto ciò che è industrialmente pesante e che non usa elettricità perché ci sono moltissime attività che non usano elettricità. Dobbiamo essere rapidissimi”.

Claudio Descalzi: il punto sul progetto Eni-MIT per lo sviluppo di energia da fusione nucleare

Parlando del nucleare, l’AD Claudio Descalzi ha ricordato il progetto di fusione che Eni sta portando avanti in uno spin-off del MIT: “Siamo molto avanti, Ora finiremo la centrale entro fine 2025 e arrivare a un primo test a fine 2026, poi dovremo ottenere più elettricità di quella che si utilizza per innescare la fusione, nel 2027”. L’ipotesi è di un lancio commerciale “per il 2031-2032”. Il nucleare “si può fare, lo ha fatto la Francia, lo facevamo: chiaramente c’è un modello diverso”, ha specificato l’AD di Eni. “Prima c’era la grande centrale con una rete e quella centrale forniva energia a tutto. Ora c’è il prospetto di andare sulla modularità perché occupa meno spazio”: il nucleare oggi può essere determinante nel ridurre i costi dell’energia perchè è “un’alternativa al base-load per le rinnovabili che sono intermittenti e hanno un costo molto importante legato alle batterie e un load factor molto basso”. Nell’intervento di Claudio Descalzi si evince chiaramente la necessità di accelerare: “Siamo indietro non solo sull'energia nucleare, siamo indietro su moltissime cose, e non parlo dell'Italia che tutto sommato, ha un suo mix energetico come quasi tutti i Paesi del Mediterraneo che è fatto da gas e rinnovabili”.

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