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mercoledì 13 novembre 2019

Risonanza magnetica fetale - Cos’è?


Risonanza magnetica fetale – Nuova Villa Claudia

La risonanza magnetica fetale si pone come metodica di terzo livello nell’identificazione e caratterizzazione delle patologie fetali complesse. E’ complementare all’ecografia ostetrica di screening ed a quella specialistica eseguita in centri di secondo livello. Non è una tecnica invasiva e consente di ottenere le immagini utilizzando un campo magnetico e delle onde radio, quindi in assenza di radiazioni ionizzanti.
Risonanza magnetica fetale - Quando viene effettuato l’esame?
L’esame viene effettuato a partire dalla 19° settimana di gestazione, successivamente ad un’accurata ecografia ostetrica di secondo livello per la valutazione di anomalie selezionate, al fine di migliorare l’accuratezza diagnostica, o in caso di limitazioni di origine materna e fetale, quali l’habitus materno o l’oligo-anidramnios, che riducono la sensibilità diagnostica dell’esame ecografico.

Cosa si vede con la Risonanza magnetica fetale?
Il principale campo di applicazione della Risonanza magnetica fetale riguarda lo studio delle malformazioni del sistema nervoso centrale, tuttavia numerosi lavori pubblicati in letteratura testimoniano l’importanza della  Risonanza magnetica fetale anche nella valutazione delle patologie del collo, del torace, del tratto gastroenterico e dell’apparato uro-genitale. La  Risonanza magnetica fetale permette, inoltre, lo studio della placenta e delle relative anomalie.
Le implicazioni pratiche che derivano dall’esame di  Risonanza magnetica fetale possono essere decisive nel corretto inquadramento della patologia ai fini della gestione della gravidanza e del counseling sia per il successivo planning di eventuali procedure interventistiche fetali, di aborto terapeutico, del timing del parto e di interventi chirurgici intrapartum o postnatali.
I recenti sviluppi tecnologici consentono l’impiego  di sequenze ultra veloci che permettono una rapida acquisizione delle immagini  ad elevata risoluzione spaziale  senza necessità di  sedazione materna o fetale.
L’esame di  Risonanza magnetica fetale viene effettuato dopo un approfondito colloquio preliminare con la Paziente ed è necessario la raccolta di un dettagliato consenso informato.

Quanto dura l’esame?
Lo studio  Risonanza magnetica fetale viene eseguito generalmente con magnete da 1,5 Tesla e ha una durata di circa 20-30 minuti. La paziente viene è posizionata in decubito supino o, nei casi in cui tale posizione non venga tollerata, in decubito laterale. Vengono fornite delle cuffie per attutire il normale rumore dato dalle radiofrequenze e viene posizionata sull’addome una bobina di superficie per focalizzare l’area di studio.
Può provocare danni al feto?
La  Risonanza magnetica fetale viene effettuata da quasi 15 anni e, allo stato attuale, non sono stati riportati effetti dannosi, anche a lungo termine, sul feto. Per tale ragione, campo magnetico e onde radio sono da ritenersi sicuri e senza effetti negativi sul feto. Si ribadisce che non vi è uso di radiazioni ionizzanti.
Risonanza Magnetica Aperta -  
La Risonanza Magnetica Aperta Siemens Magnetom Espree è il primo dispositivo ad unire i vantaggi della morfologia “aperta” del magnete con la potenza e le elevate capacità diagnostiche garantite dall’alta intensità di campo da 1,5 Tesla.
È la soluzione ideale per lo studio dei pazienti claustrofobici, sovrappeso  e dei bambini.
Il macchinario è infatti lungo solo 125 cm ed ha un diametro di 70 cm (laddove le tradizionali apparecchiature di Risonanza Magnetica hanno lunghezze uguali o superiori a 160 cm e un diametro massimo di circa 45 centimetri),  dimensioni disponibili fino ad ora solo su apparecchiature TAC.
Con questa innovativa strumentazione, oltre il 60% degli esami di Risonanza Magnetica può essere eseguito con il paziente a testa fuori.
Inoltre, la notevole apertura del tunnel lascia uno spazio di ben 30 cm tra la testa del paziente e l’apertura della macchina (circa il doppio rispetto alle Risonanze Magnetiche tradizionali), contribuendo, da un lato, a ridurre notevolmente la sensazione di “spazio chiuso” alla base della claustrofobia dall’altro, a garantire spazio sufficiente anche per il passaggio dei pazienti in sovrappeso di maggiori dimensioni.
A beneficiare delle innovative caratteristiche della Risonanza Magnetica aperta Siemens Magnetom Espree, sono anche i pazienti pediatrici; infatti, proprio grazie al design rivoluzionario del magnete, i bambini possono eseguire l’esame di Risonanza Magnetica in maniera confortevole e con un genitore accanto.
Alle avvenieristiche proprietà della  Risonanza Magnetica Aperta  Siemens Magnetom Espree, e proprio nell’ottica di incrementare al massimo il confort durante l’esecuzione degli esami, si è pensato di aggiungere sul soffitto al di sopra del macchinario un sistema d’avanguardia a tecnologia led che permette al paziente di vedere “il cielo in una stanza”.
Moc Dexa - E' stata recentemente installata presso il reparto di Diagnostica per Immagini della Casa di Cura Convenzionata  Nuova Villa Claudia la nuova Moc Dexa, in grado di effettuare la:
MOC DEXA FEMORE E COLONNA
MOC DEXA TOTAL BODY                          
La M.O.C. permette di diagnosticare le malattie in cui vi è una riduzione della densità minerale ossea (in primis: l'osteoporosi), permettendo così di fare diagnosi precoce di osteoporosi prima che avvengano le fratture;
L'osteoporosi è infatti spesso chiamata "malattia silenziosa" perché la perdita di massa ossea può essere asintomatica.
Molte donne possono non accorgersi di avere l'osteoporosi finché non si verifica una frattura.
Vi sono vari tipi di apparecchiature utilizzabili (DEXA, ultrasuoni, TAC), ma la metodica in atto piu' affidabile e con cui si puo' fare diagnosi e classificazione dell'osteoporosi secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità è la Moc Dexa (ottime doti di accuratezza, precisione con solo piccole dosi di Raggi X).
Presso il reparto di  Senologia di Nuova Villa Claudia è stato installato l'innovativo macchinario di Mammografia con Tomosintesi.
Per sconfiggere il cancro al seno, la prevenzione resta l’arma fondamentale.
La Mammografia è un esame fondamentale per la prevenzione del tumore della mammella.
Si tratta di una tecnica diagnostica morfologica (che studia quindi forma e struttura della mammella) e consente di rilevare lesioni mammarie in fase precoce, che si presentano sotto forma di opacità nodulari a margini irregolari, micro calcificazioni polimorfe, oppure aree di distorsione strutturale. 

La mammografia è un esame che utilizza radiazioni ionizzanti, ma le tecniche recenti permettono di utilizzare una dose di radiazioni ionizzanti estremamente bassa.
Un interessante sviluppo tecnologico recente è rappresentato dall'applicazione della tecnica digitale.
Rispetto alla tecnica tradizionale (mammografia analogica), la mammografia digitale permette infatti di ridurre ulteriormente la dose di radiazione, a fronte di un'ottima qualità dell'immagine.
Il limite maggiore della mammografia però è rappresentato dalla "mammella densa", in cui strutturalmente prevale la quota di tessuto ghiandolare rispetto a quello adiposo, condizione presente soprattutto nelle donne giovani, in età fertile, ma comunque numericamente significativa anche nella donne ultracinquantenni.
In queste condizioni, la radiopacità omogenea indotta dal tessuto ghiandolare fa sì che ci sia una possibilità che la lesione non sia individuata.
La ricerca tecnologica ha perciò cercato di sopperire a tali limiti della mammografia sviluppando la Mammografia con Tomosintesi.
Si tratta in pratica di una mammografia tridimensionale ad alta definizione.
La TOMOSINTESI  è uno strumento diagnostico che permette di studiare la mammella ‘a strati’, dove appunto la mammella viene scomposta in tante immagini che poi, sovrapposte, ricostruiscono la figura della mammella nella sua completezza.
Tutto questo si traduce in un grande vantaggio per i seni difficili da leggere – ad esempio nei seni densi – che possono così essere analizzati più specificamente e in dettaglio, svelando lesioni che nell’immagine d’insieme sarebbero altrimenti mascherate.
Il risultato è che aumenta l’accuratezza diagnostica, in quanto possono essere individuate lesioni che risulterebbero ‘invisibili’ con l’esame tradizionale.
Da un punto di vista metodologico questa macchina di ultima generazione offre una prestazione simile ad una mammografia digitale, ma è meno dolorosa perché la compressione necessaria è inferiore.
Il costo dell’esame è praticamente uguale; rimane invariato il tempo di esposizione e inoltre l’aumento di radiazioni assorbite è assolutamente trascurabile.
Rispetto alla metodologia standard dell’esame 2D, però, lo studio 3D eseguito con tomosintesi permette un’analisi molto più accurata “strato per strato” della mammella.
Non tutte le unità Tomosintesi in commercio sono realizzate seguendo gli stessi criteri e ciò naturalmente porta a performance cliniche diverse da sistema a sistema.
L’unità Giotto Tomo del reparto di Senologia di Nuova Villa Claudia, sviluppata dalla IMS,  utilizza soluzioni innovative, con angoli, dosi e metodo di ricostruzione ottimizzati.

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