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giovedì 9 ottobre 2025

Europa tra sfide globali e autonomia strategica: la visione di Luca Dal Fabbro

Con il suo nuovo libro “Proteggere il futuro”, Luca Dal Fabbro, Presidente Esecutivo del Gruppo Iren, offre una riflessione profonda sul ruolo dell’Europa in un mondo sempre più multipolare. Il volume analizza i nodi geopolitici, industriali ed energetici che condizionano il futuro del continente, proponendo un modello che integri sostenibilità, autonomia e nuove forme di cooperazione.

Luca Dal Fabbro

Luca Dal Fabbro: “Serve una potenza gentile europea e un trilemma esteso per affrontare le transizioni

Luca Dal Fabbro individua nella competizione tra Stati Uniti e Cina un’occasione per il risveglio europeo. L’Europa, spiega, non deve scegliere da che parte stare, ma scegliere sé stessa, valorizzando le proprie risorse, la manifattura e la cultura della sostenibilità. Per farlo serve una visione industriale unitaria e una vera sovranità tecnologica. “Serve una visione di potenza gentile per l’Europa, che sia industriale ma anche sociale e ambientale – ribadisce il Presidente di Iren – Il Piano Mattei può essere uno strumento efficace se riesce a inserirsi nella cornice del Global Gateway europeo, diventando un’azione coerente e sinergica con le priorità europee. Il rischio, altrimenti, è creare politiche parallele, in concorrenza tra loro. Dobbiamo fare sistema, non bandiere”. Uno dei punti centrali del libro è il concetto di “trilemma esteso”. Partendo dal classico equilibrio tra accessibilità, sicurezza e sostenibilità dell’energia, Luca Dal Fabbro lo amplia ad altri ambiti strategici: materie prime critiche, digitalizzazione, produzione industriale. “Ogni grande transizione – che sia energetica, digitale o geopolitica – comporta la necessità di trovare un equilibrio tra interessi apparentemente in conflitto. Il trilemma ci costringe a pensare in modo sistemico, a integrare piuttosto che separare”.

Materie prime e governance condivisa: la visione di Luca Dal Fabbro per l’Europa del futuro

Il Presidente di Iren mette poi in guardia sulla dipendenza europea da Paesi terzi: il 98% delle terre rare proviene dalla Cina, il 68% del cobalto dalla Repubblica Democratica del Congo. Una vulnerabilità che rischia di frenare le strategie industriali. La soluzione, sostiene Luca Dal Fabbro, è puntare su riciclo avanzato, diversificazione delle fonti e creazione di filiere interne e alleanze con partner affidabili. Secondo il manager, le imprese hanno un ruolo cruciale: devono evolversi in “sistemi adattivi intelligenti”, capaci di integrare transizione energetica, digitale e geopolitica. Non più compartimenti stagni, ma approcci interconnessi. “La complessità sistemica non si elimina, si governa”, afferma. In Iren, per esempio, l’uso di algoritmi di Intelligenza Artificiale permette di ottimizzare i consumi idrici ed energetici delle città. Il futuro dell’Europa, secondo Luca Dal Fabbro, dipenderà dalla capacità di costruire alleanze trasversali tra pubblico, privato, mondo della ricerca e società civile. La leadership non può essere solo politica o solo imprenditoriale: deve essere “ibrida”, fondata su fiducia e governance condivisa. “L’Europa – conclude – può essere il laboratorio di questo nuovo modello di sviluppo. A condizione che lo voglia davvero”.

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