Uno studio di TEHA Group ed Edenred Italia mostra come alzare la soglia dei buoni pasto da 8 a 10 euro aumenterebbe il potere d’acquisto del ceto medio e stimolerebbe l’economia. L’AD Fabrizio Ruggiero: “È un sostegno concreto al potere d’acquisto in un momento segnato dall'inflazione”.
Fabrizio Ruggiero: l’impatto di una misura concreta e sostenibile
Alzare la soglia di esenzione fiscale dei buoni pasto da 8 a 10 euro consentirebbe di ridare potere d’acquisto al ceto medio e rilanciare l’economia. È quanto emerso dall’analisi effettuata da TEHA Group, in collaborazione con Edenred Italia, società leader nel settore degli employee benefit guidata da Fabrizio Ruggiero. Lo studio, che analizza l’impatto di una misura concreta per 3,5 milioni di lavoratori, mette in evidenza un risultato netto positivo per l’erario. A fronte di un costo stimato tra i 75 e i 90 milioni di euro, l’aumento dei consumi porterebbe a un maggior gettito IVA compreso tra i 170 e i 200 milioni di euro, per un beneficio netto tra i 95 e i 110 milioni di euro a favore delle casse dello Stato. “L'inflazione ha generato un gap importante nella spesa alimentare, una voce di bilancio fondamentale per le famiglie, specialmente per il ceto medio – spiega il Senior Partner e Board Member di TEHA Group Lorenzo Tavazzi – Il nostro modello quantifica l'impatto di un potenziamento del buono pasto come risposta a questa criticità, rivelando che un aumento della soglia a 10 euro si tradurrebbe in un beneficio netto per lo Stato compreso tra 95 e 110 milioni di euro”. Una misura che lo studio dimostra essere sostenibile per la finanza pubblica. Analizzando l’effetto dell’aumento della soglia per i buoni elettronici da 5,29 a 7 euro dal 1° luglio 2015, la credibilità del modello si basa su una prova storica. I dati mostrano che i 58,5 milioni di euro (2015-2017) serviti per innalzare la soglia, avrebbero stimolato un extra gettito IVA di 248 milioni, con un effetto netto favorevole di 189 milioni, cioè un valore netto superiore di oltre tre volte il costo.
Il commento dell’AD di Edenred Italia Fabrizio Ruggiero
“Aumentare la soglia di esenzione fiscale del buono pasto è una scelta strategica che genera valore per l'intero ecosistema – afferma l’Amministratore Delegato di Edenred Italia Fabrizio Ruggiero – Avere un buono pasto da 10 euro per le imprese significa creare le premesse per investire con più efficacia nelle politiche di welfare, migliorando la capacità di attrarre e trattenere talenti. Per chi lavora, e in particolare per il ceto medio, è un sostegno concreto al potere d’acquisto in un momento segnato dall'inflazione. Per gli esercenti, si traduce in maggiori entrate e in una clientela più ampia”. Lo studio analizza, inoltre, quali sarebbero gli impatti di un aumento graduale e programmato della soglia da 8 a 11 euro, da effettuare nel triennio 2026-2028. Questa proiezione a lungo termine mostra come la misura possa diventare un acceleratore di crescita strutturale. Secondo le stime, aumenterebbe l’impatto del settore sul PIL nazionale, passando dallo 0,75% del 2023 allo 0,94% nel 2028, e il numero di posti di lavoro sostenuti, i quali salirebbero da 220.000 a 275.000.
Nessun commento:
Posta un commento