Studio associato Biagi - Task
Force COVID19
Lo studio mette in campo tutte le proprie competenze per
aiutarti in questo momento di difficoltà.
Professionisti specializzati in ogni branca del diritto
saranno felici di rispondere a tutte le vostre domande sulle novità normative e
trovare la migliore soluzione per Voi.
Coronavirus:
sì agli incontri genitori-figli in spazio neutro con videochiamata.
Un emendamento al Decreto Cura Italia che è stato
approvato al Senato dice sì agli incontri da remoto con la partecipazione di
genitori, figli e operatore specializzato.
Il Senato ha approvato in sede di conversione del D.L.
Cura Italia un emendamento ora all'esame della Camera per la definitiva
approvazione per gestire gli incontri genitori-figlio quando il Giudice abbia
disposto che tali incontri debbano tenersi "in spazio neutro".
Il criterio applicato per le visite tra genitori figli
segue le modifiche al D.L. 18/2020 che hanno interessato il settore
"giustizia" ed il c.d."processo da casa" per quanto
riguarda quelle situazioni indifferibili ed urgenti nelle quali non opera la
sospensione dei termini e il rinvio delle udienze. Una simile strategia è stata
adottata anche per quanto riguarda le regole che presiedono le visite tra
genitori e figli.
Diritto di visita e inadempienza dei genitori ai tempi
del coronavirus. Per il Tribunale di Agrigento si può attendere.
Secondo le disposizioni normative attualmente in vigore,
nell'ambito dei processi civili, in questi giorni, è possibile svolgere solo ed
esclusivamente le udienze relative a determinate materie, elencate
dall'articolo 83, comma 3, lettera a) del decreto legge n. 18/2020.
Per il Presidente del Tribunale di Agrigento la richiesta
di ammonizione e risarcimento rivolta nei confronti del genitore inadempiente
non è urgente e l'udienza va rinviata
Gli assegni di mantenimento si devono pagare, anche con
la crisi e il coronavirus.
Non sarà facile terminata l'emergenza sanitaria in cui
viviamo sapere come e se i genitori separati siano ancora in grado di pagare il
mantenimento che avevano concordato per i figli o a cui erano stati condannati
con una sentenza.
Non sarà nemmeno facile capire come si orienteranno i
Tribunali.
Al momento possiamo solo esaminare le sentenze già emesse
e cercare di capire l'orientamento.
La Cassazione con la sentenza 10422/2020 ha esaminato il
caso di un piccolo artigiano, rimasto senza lavoro durante l’anno 2007, e che
nei due anni successivi era riuscito ad avere incassi mensili di circa 1.000
euro. In tale situazione l'uomo aveva unilateralmente deciso di sospendere il
pagamento del mantenimento stabilito in sede di separazione a favore dei figli
– 250 euro al mese oltre al 50% delle spese mediche e scolastiche - sostenendo
che i pochi soldi che riusciva a guadagnare erano necessari a ù far fronte al
pagamento dell’affitto e delle spese correnti tutte relative alla precedente
attività..
A seguito della denuncia della ex compagna l’uomo si
difendeva sostenendo il proprio stato di indigenza sottolineando proprio che i
debiti contratti riguardavano spese inerenti all’attività di piccolo artigiano
all’epoca svolta, e non spese personali o addebitabili a un suo comportamento
colpevole.
La Cassazione comunque ha condannando l’uomo ribadendo
che lo stato di bisogno di un figlio minore è presunto trattandosi di un
soggetto non in grado di procacciarsi un reddito proprio.
Irrilevanti, dunque, le difficoltà economiche lamentate
dall’uomo poiché non sono state ritenute sufficienti per integrare gli estremi
di un vero e proprio stato di indigenza economica e di “una situazione
incolpevole di assoluta indisponibilità di introiti sufficienti a soddisfare le
esigenze minime di vita” dei figli.
Il mantenimento quindi va comunque pagato.
Noi suggeriamo di prevedere degli accordi di sospensione
o riduzione temporanea che potrebbero evitare eventuali condanne penali.
Per maggiori info 3405961294 - www.studioassociatobiagi.it
Nessun commento:
Posta un commento