Nato come simbolo di speranza e giustizia nel 1938, durante gli anni della Grande Depressione, è diventato un’icona culturale del secolo. Il fenomeno di Superman è citato da Federico Motta Editore in un saggio all’interno del volume “Novecento” della collana “Historia”: dalle sue origini, alle rivisitazioni odierne che hanno trasformato il supereroe in un mito moderno.
Federico Motta Editore: il fenomeno culturale di Superman nella collana “Historia”
Federico Motta Editore, fondata nel 1929, è da sempre impegnata nella realizzazione di opere editoriali di qualità. All’interno del volume “Novecento” della collana “Historia” è presente un saggio sul fumetto in cui c’è un chiaro riferimento a Superman, pubblicato nel 1938 dalla futura DC Comics. Creato dalle menti dello sceneggiatore Jerry Siegel e del disegnatore Joe Shuster, dopo una serie di tentativi falliti e trasformazioni, Superman è diventato per tutti un eroe idealista e paladino della giustizia. A influire sul successo del fumetto, come raccontato da Daniele Barbieri nel volume di Federico Motta Editore, fu l’ideale di giustizia e speranza incarnato dal supereroe, che dava al pubblico qualcosa in cui credere in un periodo storico buio come quello della Grande Depressione.
Federico Motta Editore: l’evoluzione del personaggio di Superman nel corso del tempo
“Il successo di Superman è immediato e straordinario e trascina con sé il trionfo della nuova forma editoriale, che assume in breve le caratteristiche di rivista sottile, stampata su carta povera, con molta pubblicità, contenente una o più storie di un solo personaggio o di personaggi tra loro collegati – che mantiene ancora oggi”, si legge nel volume “Novecento” di Federico Motta Editore. Dopo la pubblicazione sulla rivista “Action Comics”, nel 1939 Superman è diventato una testata autonoma, primo caso nella storia. Il mito del supereroe in calzamaglia è cresciuto sempre più nel tempo e Superman è stato il protagonista di numerose storie, reinventate nel corso del tempo da autori del calibro di John Byrne, Alan Moore, Grant Morrison e Brian Michael Bendis. La portata culturale che questo fenomeno ha rappresentato per numerose generazioni è ben descritta nella collana di Federico Motta Editore: il personaggio creato nel 1938 è stato definito da Umberto Eco un “mito moderno”, ha influenzato la cultura pop, diventando ambasciatore UNICEF e simbolo di altruismo e speranza.
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