Dal forum Teha di Cernobbio arriva un messaggio chiaro: l'Italia deve conquistare l'indipendenza idrica. Luca Dal Fabbro, alla guida di Utilitalia, ha tracciato la roadmap per una rivoluzione del sistema idrico nazionale, evidenziando opportunità economiche e necessità strategiche.
Verso l’autonomia idrica: la roadmap di Luca Dal Fabbro
L'autonomia nelle risorse idriche rappresenta una questione di sicurezza nazionale. Questa la posizione ferma di Luca Dal Fabbro, Presidente di Utilitalia. Durante il collegamento con “Adnkronos” dal Forum Teha di Cernobbio, il manager ha tracciato una roadmap precisa per il futuro del sistema idrico italiano. "Dobbiamo difendere gli interessi nazionali rendendoci autonomi", ha dichiarato il Presidente, sottolineando come l'acqua costituisca un bene primario insostituibile. La sua proposta? Un massiccio programma di investimenti che lui stesso definisce "Piano Marshall dell'acqua". Un progetto ambizioso che promette risultati concreti su più fronti: industrie più competitive, qualità dell'acqua potenziata, riduzione del pericolo idrogeologico. Le cifre infatti parlano chiaro. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza aveva stanziato risorse limitate: circa un miliardo annuo per sei anni. Cifre che, stando ai calcoli di Luca Dal Fabbro, non sono sufficienti. Per garantire sicurezza al sistema idrico nazionale e raggiungere l'autosufficienza servono 6 miliardi ogni anno. "Investire nell'acqua significa risparmiare, far lavorare le imprese, significa qualche punto di Pil in più", ha spiegato.
Luca Dal Fabbro: idroelettrico patrimonio da proteggere
Nel suo intervento, Luca Dal Fabbro non si è limitato a parlare esclusivamente di sistema idrico integrato. Il suo sguardo abbraccia anche il settore energetico. L'idroelettrico, secondo le sue parole, rappresenta "un bene strategico del Paese, da preservare e difendere". Chi può gestirlo efficacemente? La risposta è netta: le multiutility. Queste realtà operano nel settore da decenni, durante i quali hanno accumulato competenza e responsabilità. L'esempio francese può fare da apripista. L'accordo recente tra Francia e Commissione Europea sull'idroelettrico potrebbe fungere da modello per l'Italia. Il manager sostiene che la tutela degli interessi nazionali debba prevalere su una liberalizzazione spinta. In Francia, ha osservato, è stato raggiunto un equilibrio che protegge simultaneamente produttori, sicurezza e consumatori. L'Italia necessita di una soluzione analoga: un accordo tra Governo e associazioni di settore come Utilitalia per garantire continuità gestionale nelle concessioni idroelettriche. Questa continuità, ha precisato Luca Dal Fabbro, "ha dimostrato di essere efficiente, sicura e sostenibile nel tempo". In tema di indipendenza energetica, il manager ha evidenziato la vulnerabilità europea, estremamente dipendente dalle importazioni: “Abbiamo bisogno di ridondanza, di più infrastrutture di quelle che ci servono", ha chiarito. Le infrastrutture devono garantire continuità di approvvigionamento "in tempo di pace e in tempo di guerra".
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