Fortemente
animato dalle influenze rock provenienti dagli anni ’70/’80/’90
questo disco, attraverso l’animato susseguirsi di tredici
avvincenti tracce, esorta ad essere sempre quel che si è.
“Tat
Tvam Asi”
è il titolo dell’album
d’esordio della band piacentina, registrato,
mixato e masterizzato presso Elfo Studio di Tavernago (PC), e
autoprodotto da Nagual insieme ad Alberto Callegari (Elfo Studio) ,
Etichetta discografica OrzoRock
Music.
Tat
Tvam Asi,
è un mantra in sanscrito che si traduce in “Tu
sei quello”
o anche “Tu
sei esattamente come sei”. Il
significato di questo mantra è che il Sé
- nel suo puro stato originario e primordiale - è interamente o
parzialmente identificabile con la “Realtà
Ultima”
che è il terreno e l'origine di tutti i fenomeni. Una definizione
affascinante ma che implica l’essere allo stesso tempo diverso ed
uguale a tutti gli altri, al di là di qualsiasi credo o convinzione.
Un
Nagual,
secondo la mitologia azteca, era uno spirito
totemico ed
ogni dio ed ogni essere umano
ne aveva uno. Nagual
è anche un termine usato nei libri di Carlos Castaneda, per
descrivere una persona che
è capace di guidare gli altri verso nuove aree della percezione.
Il
gruppo propone
brani originali e
cover rock anni 70/80/90, influenze principali: Led Zeppelin, Black
Sabbath, Deep Purple, Whitesnake (periodo 78/93), Soundgarden, Temple
of the Dog, Pearl Jam ed in genere il Rock/Blues degli anni 70 ed il
Grunge degli anni 90.
Ospiti
del disco: Mauro Mugiati – Tastiere, Monica Sardella (Electric
Swan) – Voce su “Monolithos” e “Different Rainbows…”,
Alberto Callegari - Basso su “My Own Two Demons” & Magia su
“Different Rainbows”.
TRACK
BY TRACK
1.
Different
Rainbows
(strumentale)
- Il
disco inizia con una citazione del passato. Il brano strumentale è
costruito su un arpeggio di chitarra che riporta all’ultimo pezzo
dell’ultimo disco inciso nel 2005 da Luca Sabia ed Alberto
Callegari con Art and Illusion (“… to the Rainbow’s End” –
SEASONS – Mellow Records).
2.
Words
For The Wind - Il
brano fa parte della storia del gruppo, essendo stato uno dei primi
pezzi ad essere scritti ed è stato proposto dal vivo fin dal 2009.
Musica e testi originali risalgono ad una estate passata nell’isola
greca di Rodi nel lontano 2007. È uno dei brani più rappresentativi
dello stile di fusione tra generi musicali che contraddistingue le
composizioni della band.
3.
What’s
Left Behind? (The Lenin Job) - Canzone
nata, come altre sul disco, da una improvvisazione in sala prove
quando il gruppo aveva già iniziato le sessioni di registrazione. Fa
già regolarmente parte della scaletta live del gruppo, il
sottotitolo puramente casuale si trascina dalla prima registrazione
in sala prove ed è stato volutamente mantenuto per affezione. Il
testo e la parte cantata sono arrivati successivamente.
4.
Let It
Go - Il
primo singolo. Brano nato quasi istantaneamente da una delle tante
improvvisazioni in sala prove.
5.
Dark
Lunacy - Brano
rappresentativo e complesso. Il testo tratta a suo modo depressione e
fuga. Sicuramente una delle composizioni più sofferte, anche nella
sua evoluzione.
6.
Defenseless-
Altro
brano “storico” di Nagual, fa parte dei pezzi già da tempo
proposti dal vivo. L’unica ballata del disco, possibilmente la
canzone più orecchiabile. Come molti altri testi è incentrato sulle
relazioni interpersonali e sentimentali.
7.
Burn
in Flames - Brano
forte… rabbia, lotta e ribellione nel testo. Uno dei riff forse più
riusciti dell’album rendono il pezzo facilmente fruibile.
8.
Consequences
(Tat Tvam Asi) - È
il pezzo centrale del disco in tutti I sensi, dà il titolo all’album
ed è sicuramente il più introspettivo e sperimentale. Nasce da una
progressione percussiva ma delicata di accordi con un crescendo quasi
ipnotico con contaminazioni progressive rock.
9.
Dreaming
Soul Mate - Il
primo pezzo nato durante un sound check nella nostra Val Tidone nel
novembre 2008. Il testo, scritto durante un viaggio a Mauritius poco
dopo fa riferimento all’arte del sogno, al potere della donna
Nagual, già tanto narrate da Carlos Castaneda nei suoi scritti sul
Nagual ed il Tonal (L’Isola del Tonal, Il Secondo Anello del
Potere, L’Arte di Sognare).
10.
Fortune
- Non
esattamente una cover… bensì un pezzo nato nel lontano 1997 e
scritto per il gruppo piacentino Fortune del quale facevano parte
Luca Sabia e Vittorio Dodi nella loro prima forma di collaborazione
artistica.
11.
The
Silver Surfer - Dedicato
ad uno dei personaggi dei fumetti Marvel preferiti di Luca
(collezionista senza speranza di albi originali), il testo racconta
dell’incapacità dell’alieno di rapportarsi con I “banali e
semplici” sentimenti della razza umana. Il pezzo ha inusuali
influenze funky ed un finale di intrecci armonici. Pur essendo uno
dei brani di più recente composizione è già diventato uno dei
nostri punti di forza.
12.
Monolithos
(Art and Illusion cover) - Monolithos è una località dell’isola
greca di Rodi ed il nome delle rovine del castello che ivi si trova…
arrampicato su di una roccia spettacolare a strapiombo sul mare. Il
brano è stato largamente rivisitato ed allungato con una potente
parte elettrica rispetto alle sue origini prettamente acustiche.
Monolithos è esaltato dalla presenza di Monica Sardella (della band
piacentina Electric Swan) alla voce.
13.
My Own
Two Demons - Influenze
blues e sonorità grunge, Alberto Callegari come ospite d’onore al
Basso. Il testo parla di dissociazione, schizofrenia e la convivenza
con (almeno) due demoni figurativi, due realtà separate che fanno
parte del nostro essere. Una lotta interiore e la
possibilità/impossibilità di conviverci.
Etichetta
discografica: OrzoRock Music
BIO
Rock
Band proveniente dalla provincia di Piacenza attiva dal 2006 e
formata da 4 elementi attivi da decenni nel panorama
rock piacentino e pavese.
Propone brani originali e cover rock anni 70/80/90, influenze
principali: Led Zeppelin, Black Sabbath, Deep Purple, Whitesnake
(periodo 78/93), Soundgarden, Temple of the Dog, Pearl Jam ed in
genere il Rock/Blues degli anni 70 ed il Grunge degli anni ‘90.
Esordio
discografico nel Febbraio 2017 con
l’album
“Tat Tvam Asi”
ed il video
“Let It Go”.
Formazione: Luca Sabia (Voce e Chitarra), Vittorio Dodi (Chitarra),
Giulio Armanetti (Basso) e Claudio Bianchi (Batteria).
Contatti
e social
Sito
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