Sulla
tragedia che ha colpito 150 passeggeri del volo 9525
della Germanwings ho letto diverse ricostruzioni prima ancora che le
autorità competenti abbiano fatto chiarezza sulle cause del
disastro. Qualcuno sostiene che dietro questo mistero ci sia un
esperimento militare fallito da parte della NATO. Altri sostengono si
tratti di un atto terroristico. C'è chi ne approfitta per fare
confronti fra il nostrano Schettino e il teutonico Lubitz
(sottolineando che è meglio essere distratti da una donna in carne
ed ossa che non dal suo ricordo dopo una, l'ultima, litigata). Alcuni
approfittano di questa tragedia per criticare l'arroganza tedesca e
rivendicare la fallibilità umana. Di tutti gli esseri umani, senza
distinzioni geografiche. C'è chi attende un responso che, data la
singolarità del caso, sta giustamente tardando ad arrivare. Una
parte di coloro che seguono questa vicenda non tiene a freno il
proprio nervosismo ed il vissuto e litiga, commenta acidamente,
provoca, condanna. Credo sia profondamente sbagliato. Litigare
su una tragedia così non è cosa intelligente. Un aereo cade.
Muoiono tante persone. Bambini. L'aereo era tedesco. Il pilota con la
cloche, pure. Le cause ancora da chiarire. L'Italia con le misteriose
stragi aeree ha già dato. La Fede religiosa potrebbe essere una
facile spiegazione per la tragedia ma al momento non è dato di
confermare questo sospetto. Sperarlo è assurdo e controproducente
per tutti. Se pensassimo che ogni aereo, treno, autobus su cui
viaggiamo potrebbe essere preda del folle gesto di un terrorista o di
un depresso non ci sentiremmo più al sicuro in nessun posto. Non c'è
luogo sulla Terra abbastanza protetto da porci al riparo dai mezzi di
trasporto. Essi raggiungono l'aria, la terraferma, il mare. Una sola
è la certezza: sono morte tante persone. Anziani, giovani, bambini,
E' accaduta una tragedia. Possiamo solo piangere e riflettere. Tutto
il resto, che non è rispetto, è incoscienza.
Pier Giorgio Tomatis
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