Un
sound internazionale non privo di contaminazioni, costruisce una
finestra aperta, scevra di filtri e schermature, sul mondo musicale
ed emozionale dell’artista trentino.
«A
volte parlando con qualcuno non riesco a dire le cose come stanno,
senza fronzoli, in particolare se a questo qualcuno voglio bene
davvero. Già, è un paradosso. "Abisso" l’ho scritta per
me, per tutte le volte in cui non riesco a dire le cose in faccia,
per tutte le volte in cui la paura mi morde, per tutte le volte in
cui mi dimentico di me. Ecco, l'ho scritta per ricordarmi di me, o
per provarci almeno». Francesco
Camin
Le
atmosfere musicali del brano sono calate in una produzione pop
di stampo internazionale,
con un occhio alla sperimentazione e all’utilizzo di suoni
non convenzionali.
Nel
pezzo sono presenti un terzetto d’archi (Jennifer Dorf, Tommaso
Santini, Eva Maria Zaninotto) e una tromba (Michelle Zappini),
orchestrati e diretti dal Maestro Alessandro Arnoldo. Gli
arrangiamenti del brano e dell’intero disco sono curati da Roberto
La Fauci (produttore di “2089”, l'ultimo singolo di Giuseppe
Anastasi, autore dei maggiori successi di Arisa). Tutte le incisioni
sono state realizzate negli studi “Metrò Rec" di Riva del
Garda (TN) e "La Forge Creative Chambers" di Provaglio
d’Iseo (BS).
Il
singolo è il primo estratto dall’album “Palindromi”,
in uscita l’8 giugno
2018,
dal
packaging del tutto originale:
«Sono
innamorato degli alberi, li ho studiati durante il mio percorso
accademico in campo scientifico e di recente ho voluto sviluppare
un'idea che li metta in luce da un nuovo punto di vista, che li veda
molto più vicino a noi di quanto siamo abituati a pensare, molto più
"insegnanti" di quanto siamo abituati a pensare. Credo che
ognuno di noi sia profondamente connesso con ciò che lo circonda e
il mio intento è ritrovare questa connessione, nello specifico
appunto verso gli alberi. Con il mio disco voglio quindi raccontare
questo mio amore e questa mia visione
delle cose, e nel concreto sto facendo crescere nuove piante in
Africa e Sud America attraverso la mia musica per dare il mio seppur
piccolo contributo alla riforestazione della nostra Terra, ho poi
aperto un blog
e videoblog
in cui
racconto le piante da un punto di vista più calato nel nostro
quotidiano, cercando dei parallelismi con l'uomo. Infine all'interno
del mio album ci sarà un disco di carta intrisa di semi, che
germoglia davvero se messo sotto terra». Francesco Camin
Il
disco è stato registrato tra ottobre 2016 e marzo 2017 negli studi
“Metrò Rec” di Riva del Garda (TN) e “La Forge Creative
Chambers” di Provaglio d'Iseo (BS).
PRODUZIONE
ARTISTICA: Roberto La Fauci
REGISTRAZIONI
E MIX: Marco Sirio Pivetti
Autoproduzione
Radio
date: 7 aprile 2018
Pubblicazione
album: 8 giugno 2018
BIO
Francesco
Camin, 29 anni di Trento, scrive canzoni, attualmente fa il postino
sulle montagne del Trentino.
Ama
gli alberi e la loro vita silenziosa. È laureato in Scienze
Forestali e Ambientali ma non ha mai voluto intraprendere una
carriera lavorativa in quella direzione; il suo sentimento per i
giganti verdi si esprime attraverso la musica che scrive, infatti da
un paio di mesi ha deciso di fondere questi suoi due lati,
utilizzando la sua musica
come motore per un messaggio di riconnessione con la natura.
Ha frequentato il corso di composizione di musica leggera al
CET di Mogol,
è stato vincitore del Premio
Lunezia Nuove Proposte
e ha collaborato per un paio di anni con Michele Mondella. Ha
partecipato, successivamente, alle selezioni finali di Sanremo
Nuove Proposte.
Nel 2015 ha pubblicato un Ep di sei brani. Nel mese di ottobre 2017 è
stato finalista del concorso “L’autore,
il mestiere della musica”
organizzato a Milano da Edizioni
Curci Music Publishing e L’Officina della Musica e delle Parole.
Recentemente ha lanciato un piccolo blog
e videoblog
in
cui racconta gli alberi, considerandoli molto più̀ che semplici
organismi muti.
Contatti
e social
INSTAGRAM
@francescocamin
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