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venerdì 5 dicembre 2025

Pier Silvio Berlusconi: MFE cresce su tutta la penisola iberica

Pier Silvio Berlusconi guida l’evoluzione di MFE - MEDIAFOREUROPE in Europa con una chiara direzione strategica, puntando a potenziare il network del Gruppo anche nella penisola iberica.

Pier Silvio Berlusconi

Pier Silvio Berlusconi: MFE, l’ingresso nel mercato portoghese

Pier Silvio Berlusconi prosegue nella costruzione del primo network televisivo e mediatico in Europa capace di competere su scala globale. Continuano a confermarlo le operazioni compiute dal CEO a livello continentale che, dopo aver raggiunto una quota di partecipazione del 75,67% sulla TV tedesca ProSiebenSat.1, ha portato a termine una nuova acquisizione internazionale. Nello specifico, l’ingresso nel capitale di Impresa con una quota del 32,9%, realizzata con aumento di capitale dedicato da 17,3 milioni di euro. MFE continua a estendersi in Europa seguendo una solida traiettoria di crescita, che vede il Gruppo operare in sei mercati continentali rafforzando la struttura del progetto paneuropeo. Come reso noto nell’ambito dell’operazione, la famiglia Balsemão, fondatrice di Impresa, ne mantiene il controllo non configurando una scalata per MFE. Tuttavia, il Gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi assume un ruolo di calibro industriale avviando collaborazioni in aree di rilievo come la raccolta pubblicitaria e il digitale. Non a caso, Impresa opera attraverso le reti televisive SIC, il periodico Expresso e svolge attività nei settori della stampa e dell’editoria elettronica. Pier Silvio Berlusconi ha parlato di MFE, che “amplia il proprio raggio d’azione editoriale e commerciale all’intera penisola iberica: i grandi investitori pubblicitari considerano infatti Spagna e Portogallo come un unico bacino”.

Pier Silvio Berlusconi rafforza la presenza geografica di MFE

L’operazione in Portogallo rappresenta un nuovo tassello del progetto internazionale avviato da Pier Silvio Berlusconi, con l’obiettivo del primo vero broadcaster europeo capace di operare con efficacia su scala globale. Nello specifico del Portogallo, MFE ha evidenziato l’importanza di un progetto di collaborazione a lungo termine con la famiglia Balsemão: le attività, ha specificato il Gruppo, prenderanno il via fin da subito coinvolgendo le aree della raccolta pubblicitaria e dello sviluppo digitale. In linea con la strategia già in campo per gli altri mercati del continente, MFE continuerà a valorizzare la produzione locale anche in Portogallo, nel segno di un sistema crossmediale basato su innovazione, nuove tecnologie e piattaforme. Soddisfazione per il progetto anche da Francisco Pedro Balsemão, Amministratore Delegato di Impresa: “Siamo orgogliosi di entrare a far parte del principale Gruppo europeo dei media, condividendo una visione che mette al centro contenuti di qualità, produzione locale e innovazione tecnologica”, così l’AD, che ha specificato come Impresa porti “in questo progetto la propria esperienza e il profondo legame con il Portogallo, con l’obiettivo di generare valore per tutte le parti coinvolte”. Nuovi contributi, dunque, per il Gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi, che continua così a rafforzare la presenza geografica guardando sempre più verso il network paneuropeo.

Pasqualino Monti: il contributo di Enav per la riduzione delle emissioni con free route

All’evento ESG Day, ospitato da Enav, l’AD Pasqualino Monti ha fatto il punto sui traguardi raggiunti dall’azienda: miglioramento dei bilanci, delle performance operative e focus sull’innovazione per consentire una riduzione dell’impatto ambientale. Al centro della strategia di Enav il contributo delle persone per il conseguimento di tali risultati.

Pasqualino Monti (Enav)

Pasqualino Monti: l’impegno di Enav in ambito ESG

In occasione degli ESG Day, ospitati da Enav presso Palazzo Grazioli a Roma, è intervenuto l’AD Pasqualino Monti, che ha fatto il punto sugli obiettivi raggiunti nell’ultimo anno dalla realtà leader tra i service provider d’Europa. L’azienda “ha migliorato ogni figura all’interno dei propri bilanci, ha incrementato le performance operative e la capacità di vendere nel mondo”. Questi risultati sono stati raggiunti grazie al potenziale rappresentato dalle persone e dalla volontà di Enav, come evidenziato da Pasqualino Monti, di mettere al centro della propria strategia coloro che “lavorano all’interno dell’azienda e che certamente hanno dato un contributo fattivo, attivo, vero per consentirci di raggiungere e di conseguire questi risultati”. A dimostrazione di questo concetto, il Piano Industriale prevede l’assunzione di 400 risorse per i prossimi cinque anni.

Pasqualino Monti: la sostenibilità ambientale del programma free route

“Siamo molto attenti ai temi che riguardano l’ESG. Lo abbiamo fatto ponendo al centro l’innovazione tecnologica per cercare di portare vantaggi all’ambiente, di mettere in condizione le compagnie di consumare meno”, ha evidenziato Pasqualino Monti. Già a marzo 2024, Enav ha avviato il programma free route, i cui termini per il lancio scadono nel dicembre 2025, anticipando i tempi. Questa tecnologia consente agli aerei di volare a partire da un’altezza di 6.500 metri, con rotte dirette impattando positivamente sulla riduzione dell’inquinamento delle compagnie aeree. “Significa che le compagnie, al 31 dicembre di quest’anno, hanno risparmiato e risparmieranno circa 90 milioni di chilogrammi di carburante”, ha sottolineato Pasqualino Monti.

Gianluca Bufo tra gli ospiti della seconda tappa del Festival dello Sviluppo Sostenibile

La seconda tappa del Festival dello Sviluppo Sostenibile, tenutasi il 9 maggio al Palazzo Ducale di Genova, ha posto al centro del dibattito uno dei temi più urgenti del nostro tempo: la biodiversità. Un patrimonio riconosciuto dalla Costituzione italiana dopo la riforma del 2022 e, allo stesso tempo, una risorsa strategica per l’economia, la società e la qualità della vita urbana. Tra gli interventi, anche quello dell’AD di Iren Gianluca Bufo.

Gianluca Bufo

L’intervento dell’AD Gianluca Bufo

Durante la prima tavola rotonda, che ha riunito rappresentanti istituzionali, dal mondo accademico, delle imprese e delle associazioni ambientali, è intervenuto anche Gianluca Bufo, Amministratore Delegato di Iren. Il suo contributo ha evidenziato la necessità di un approccio integrato alla sostenibilità, capace di unire transizione energetica, tutela degli ecosistemi e rigenerazione dei territori. La discussione è partita da una constatazione condivisa dagli esperti: la perdita di biodiversità, il consumo di suolo e il degrado degli ecosistemi marini richiedono interventi immediati. Le strategie europee e gli indirizzi della comunità scientifica indicano con chiarezza la direzione. Servono infatti politiche di ripristino, cambiamenti comportamentali e strumenti normativi efficaci. In questo contesto, il nuovo Regolamento europeo sul Ripristino della Natura rappresenta un’occasione per fissare obiettivi concreti, come lo stop al consumo di suolo netto in circa il 36% dei Comuni italiani, rilanciando modelli di sviluppo più equilibrati. Proprio in vista della definizione del Piano nazionale di ripristino, l’ASviS ha presentato un approfondimento dedicato alla Nature Restoration Law.

Gianluca Bufo su sostenibilità circolare e territori

Oggi la sostenibilità è circolare, si va dalla transizione energetica fino al riuso del rifiuto e al recupero dei materiali – ha dichiarato l’AD Gianluca Bufo Nell'ultimo anno, il 70% dei nostri investimenti è stato indirizzato verso attività sostenibili, investimenti che ritornano sul territorio e che permettono ad altre imprese di crescere insieme”. Parole che ribadiscono il ruolo delle multiutility come attori chiave nella trasformazione ecologica, in grado di generare valore condiviso e di alimentare filiere industriali orientate all’innovazione e al rispetto degli ecosistemi. Ad arricchire l’evento, nell’atrio del Palazzo Ducale è stata esposta l’opera “L’elefante della biodiversità” di Andrea Morini, un’installazione che invita a riflettere sull’impatto delle attività produttive e sull’urgenza di un nuovo rapporto tra uomo e natura. L’iniziativa ha aperto un ciclo di incontri promosso dalla Fondazione Capellino, in collaborazione con la Fondazione Palazzo Ducale: “L’elefante in città - Ripensare il futuro a partire dalla biodiversità”. Filosofi, imprenditori e amministratori pubblici si sono confrontati sulle criticità dei modelli di sviluppo attuali e sulle possibili soluzioni per portarli verso un nuovo equilibrio ecologico.

Fabio Lazzerini: sinergie e quotazione in Borsa al centro della strategia di Comtel

L’AD e DG Fabio Lazzerini guida la trasformazione di Comtel attraverso operazioni di M&A, basate su sinergie commerciali e finanziarie. Alle acquisizioni avvenute nel corso del 2025 seguirà un periodo di consolidamento, prima di riprendere le operazioni di crescita nella prima metà del 2026.

Fabio Lazzerini

Fabio Lazzerini: la strategia futura di Comtel

"Ci sono altri dossier sul tavolo, perché noi abbiamo dichiarato un obiettivo di crescita. Ce ne sono alcune che realizzeremo probabilmente nella prima metà dell'anno prossimo”, ha sottolineato Fabio Lazzerini nel suo intervento lo scorso ottobre alla sesta edizione di NextGems, soffermandosi sulle operazioni di M&A che hanno caratterizzato il 2025 di Comtel. "Abbiamo presentato la semestrale di un'azienda completamente nuova”, con ordini in crescita pari a 32,3 milioni di euro di fatturato; +15% di aumento del fatturato della capogruppo e un backlog di ordini pari a 46 milioni di euro. Questi risultati, sommati alle operazioni effettuate, ovvero la quotazione in Borsa, le acquisizioni di NovaNext e NEC Italia e Olanda, restituiscono un quadro di “un'azienda molto robusta — ha evidenziato Fabio Lazzerinimolto sana dal punto di vista commerciale e industriale”.

Fabio Lazzerini: la sinergia alla base delle acquisizioni di Comtel

L’attuale politica di acquisizioni industriali è guidata sia dalla parte finanziaria che da quella relativa alle sinergie in comune. “Stiamo lavorando molto sulle sinergie, che non è soltanto taglio dei costi, ma soprattutto ci sono delle grandi efficienze commerciali”, ha specificato Fabio Lazzerini. La quotazione in Borsa di Comtel, avvenuta a inizio anno, procede con buoni risultati. È cruciale restituire al mercato un’idea chiara e concreta di cosa si occupi il Gruppo: “Va costruita una storia di prevedibilità e di competenza e — ha rimarcato Fabio Lazzerinidevo dire che questi primi mesi sono stati molto interessanti. Il mercato ci dà credito e crede molto nel management”. Per i restanti mesi del 2025 non sono previste altre operazioni, che riprenderanno nella prima metà del prossimo anno, in seguito a un periodo di consolidamento.

mercoledì 3 dicembre 2025

Ristrutturazioni Immobili a Roma: la soluzione chiavi in mano per casa e ufficio

 

Ristrutturazioni Immobili a Roma servizio chiavi in mano di Ubidom

Ristrutturazioni Immobili a Roma UBIDOM rappresentano oggi una delle soluzioni più richieste per valorizzare abitazioni, uffici e locali commerciali in una città in continua evoluzione. Ristrutturare un appartamento o un immobile che sia commerciale o residenziale significa migliorare comfort, funzionalità, sicurezza ed efficienza energetica del proprio immobile. Tuttavia, affrontare una ristrutturazione può risultare complesso senza un partner affidabile. È qui che entra in gioco Ubidom, azienda specializzata nel servizio di ristrutturazione chiavi in mano, pensato per semplificare ogni fase del progetto.

Affidarsi a un unico referente significa ridurre lo stress, evitare imprevisti e avere la certezza di un risultato di qualità.


Il metodo Ubidom per le Ristrutturazioni Immobili a Roma

Ubidom offre un servizio completo di Ristrutturazioni Immobili a Roma per ogni tipologia di immobile, di appartamento, casa, sia residenziale che commerciale. Il cuore del metodo Ubidom è la gestione centralizzata: un unico punto di riferimento che coordina tutte le fasi della ristrutturazione, dal primo sopralluogo gratuito alla consegna finale dei lavori.

Questo approccio consente al cliente di non dover dialogare con più fornitori, tecnici e imprese, ma di interfacciarsi con un solo professionista incaricato di seguire l’intero cantiere.

Il consulente Ubidom:

  • analizza l’immobile o appartamento;

  • raccoglie le esigenze del cliente;

  • supporta nella scelta dei materiali;

  • coordina le imprese;

  • monitora i tempi di esecuzione;

  • aggiorna costantemente sullo stato dei lavori.

Tutto questo garantisce un controllo totale sul progetto di Ristrutturazioni Immobili a Roma, evitando ritardi e costi imprevisti.


Sopralluogo gratuito e progettazione su misura

Uno dei punti di forza di Ubidom è il sopralluogo gratuito a domicilio. L’azienda invia direttamente un professionista qualificato — geometra, architetto o ingegnere — per un’analisi tecnica approfondita dell’immobile.

Durante il sopralluogo vengono valutati:

  • stato strutturale dell’appartamento

  • impianti elettrici e idraulici;

  • distribuzione degli spazi;

  • esigenze estetiche e funzionali del cliente;

  • obiettivi di efficientamento energetico.

Da questa fase nasce la base per la progettazione preliminare personalizzata, elemento indispensabile per ottenere un preventivo chiaro e dettagliato per le Ristrutturazioni Immobili a Roma.


Una rete selezionata di imprese edili

Ubidom collabora esclusivamente con una rete selezionata di imprese edili specializzate, scelte per competenza, affidabilità e qualità del lavoro. Ogni partner è sottoposto a rigorosi controlli per garantire standard elevati sia nelle ristrutturazioni di immobili residenziali che in quelle commerciali.

Questo sistema permette a Ubidom di offrire:

  • manodopera altamente qualificata per il tuo appartamento, locale.

  • materiali certificati;

  • rispetto delle normative vigenti;

  • precisione nella realizzazione;

  • sicurezza in cantiere.

Le Ristrutturazioni Immobili a Roma firmate Ubidom sono quindi sinonimo di qualità certificata e durata nel tempo.

Ristrutturazioni Immobili a Roma

Timeline completa della ristrutturazione

Il servizio chiavi in mano Ubidom segue una timeline strutturata e trasparente, che accompagna il cliente dalla prima consulenza fino alla consegna finale delle certificazioni.

Fasi principali del servizio:

  • Sopralluogo gratuito

  • Preventivo preliminare gratuito

  • Preventivo definitivo

  • Sottoscrizione del contratto

  • Incarico dei professionisti

  • Inizio lavori

  • Fase di cantiere

  • Consegna delle certificazioni

  • Fine lavori

Questa organizzazione consente al cliente di avere sempre sotto controllo tempi, costi e avanzamento del progetto di Ristrutturazioni Immobili a Roma.


Ristrutturazioni chiavi in mano per immobili residenziali e commerciali

Ubidom realizza Ristrutturazioni Immobili a Roma per:

  • appartamenti;

  • ville e villette;

  • condomini;

  • uffici;

  • negozi;

  • locali commerciali;

  • strutture ricettive.

Che si tratti di una ristrutturazione completa o di interventi parziali, il servizio è sempre personalizzato, studiato sulle reali esigenze del cliente e sugli obiettivi di utilizzo dell’immobile.


I vantaggi di scegliere Ubidom per le Ristrutturazioni Immobili a Roma

Scegliere Ubidom significa affidarsi a un partner unico, affidabile e competente. I principali vantaggi sono:

  • Unico referente per tutto il progetto

  • Preventivo chiaro e dettagliato

  • Sopralluogo gratuito

  • Coordinamento completo delle maestranze

  • Rispetto dei tempi di consegna

  • Qualità certificata dei materiali

  • Assistenza tecnica continua

  • Consegna delle certificazioni finali

Grazie a questo approccio, le Ristrutturazioni Immobili a Roma diventano un processo semplice, sicuro e senza stress.







Preventivo in 2 minuti per le Ristrutturazioni Immobili a Roma

Uno degli aspetti più apprezzati del servizio Ubidom è la possibilità di ottenere un preventivo preliminare in soli 2 minuti. Attraverso una prima valutazione rapida, il cliente può avere un’idea immediata dei costi e pianificare il proprio investimento in modo consapevole.

Trasparenza, rapidità e professionalità rendono Ubidom un punto di riferimento nel settore delle Ristrutturazioni Immobili a Roma.


Perché investire oggi nella ristrutturazione a Roma

Roma è una città in costante trasformazione. Ristrutturare oggi significa:

  • aumentare il valore dell’immobile, appartamento, locale commerciale

  • migliorare la classe energetica;

  • ridurre i consumi;

  • adeguarsi alle normative;

  • migliorare il comfort abitativo.

Affidarsi a Ubidom per le Ristrutturazioni Immobili a Roma è la scelta ideale per chi desidera un servizio completo, sicuro e garantito.

Articolo 46, Fabrizio Ruggiero: “Una grande opportunità per il welfare aziendale”

L’attuazione dell’articolo 46 della Costituzione può diventare un motore di sviluppo per il welfare aziendale in Italia. Ne è convinto Fabrizio Ruggiero, AD e DG di Edenred Italia, che al Meeting di Rimini, in un’intervista rilasciata ad “Askanews”, aveva definito la piena implementazione della norma “una grande opportunità” per le imprese e per i lavoratori.

Fabrizio Ruggiero

Fabrizio Ruggiero: l’articolo 46 opportunità di crescita per il welfare aziendale

Secondo Fabrizio Ruggiero, l’articolo 46, che stabilisce la partecipazione dei lavoratori alla gestione delle aziende, può offrire un quadro più chiaro e strutturato al welfare interno, consentendo di “nominare responsabili dei piani di welfare, persone che si possano far carico dell'attuazione del welfare in azienda”. Una figura di riferimento, quindi, capace di coordinare le iniziative e garantire continuità ai programmi dedicati al benessere dei dipendenti. Parlando di Edenred, l’AD dell’azienda ha spiegato: “Operiamo ormai da 40 anni nel settore degli employee benefit. Siamo un'azienda internazionale che focalizza il proprio sviluppo sempre di più sul benessere, su come migliorare la condizione di chi lavora in Italia”. Proprio la centralità del benessere è, secondo Fabrizio Ruggiero, il punto di contatto tra il welfare aziendale e i principi introdotti dall’articolo 46: un modello di impresa in cui la partecipazione dei lavoratori non è solo un tema giuridico o rappresentativo, ma diventa un fattore concreto di competitività.

Welfare e produttività: per Fabrizio Ruggiero è la chiave della competitività delle imprese

Fabrizio Ruggiero ha sottolineato come le politiche di welfare siano ormai una leva strategica per migliorare i risultati aziendali. “Vediamo come le politiche di benessere dei dipendenti portino a un miglioramento di produttività e a un miglioramento dei risultati aziendali”, ha dichiarato. Secondo una ricerca di SDA Bocconi, le aziende che investono sul benessere registrano maggiore soddisfazione dei dipendenti, minore turnover e performance più elevate. L’intervento dell’Amministratore Delegato di Edenred Italia arriva in un momento in cui il welfare aziendale è al centro dell’attenzione politica ed economica. L’implementazione dell’articolo 46 potrebbe aprire una nuova stagione, fornendo alle imprese strumenti normativi più chiari e rafforzando il ruolo dei lavoratori nei processi decisionali.

Enrico Vita: l’intervento del manager al Graduation Day della School of Management del Politecnico di Milano

Lo scorso settembre, l’AD e DG di Amplifon Enrico Vita è intervenuto al Graduation Day degli MBA ed Executive MBA della School of Management del Politecnico di Milano, raccontando ai 300 neo-manager che curiosità, coraggio e attenzione alle persone sono tre aspetti cruciali per la crescita professionale e un percorso di successo.

Enrico Vita

Enrico Vita: attenzione alle persone, curiosità e coraggio le caratteristiche che un manager deve avere

Enrico Vita, AD e DG di Amplifon, è intervenuto al Graduation Day degli MBA ed Executive MBA della School of Management del Politecnico di Milano, che si è tenuto lo scorso settembre al Teatro Dal Verme. Nel suo discorso, il manager si è soffermato sulle qualità richieste per guidare con successo un’azienda nelle sfide che caratterizzano il mondo attuale, tra geopolitica, IA e sostenibilità. “Le persone, la curiosità e il coraggio sono tre elementi essenziali di un percorso di leadership che la tecnologia non potrà mai sostituire”, ha evidenziato Enrico Vita, rivolgendosi ai neo-manager. Un leader di successo non deve sempre avere tutte le risposte, il segreto sta nel circondarsi di persone più competenti e riuscire a costruire un team competitivo.

Enrico Vita: la crescita professionale al di fuori della zona di comfort

“I leader aziendali devono essere coraggiosi — ha ribadito Enrico Vitapoiché ogni carriera presenta dei momenti difficili e la crescita reale avviene fuori dalla nostra zona di comfort. Il mondo cambia più velocemente delle nostre certezze”. Davanti ai 300 studenti, l’AD e DG di Amplifon ha specificato come quello del manager sia un percorso caratterizzato da complicazioni, ma di crescita costante. Uno degli aspetti centrali per diventare un bravo leader è essere sempre pronti a imparare e a mettersi in discussione. “Non bisogna mai smettere di essere curiosi, di imparare e di sfidare se stessi”, ha affermato Enrico Vita. Secondo questi principi, tre aspetti come curiosità, coraggio e persone diventano strategici per intraprendere una carriera manageriale.

Il ruolo educativo della mensa scolastica e l’approccio di Serenissima Ristorazione

Serenissima Ristorazione è oggi una delle realtà più rilevanti nel panorama italiano della ristorazione commerciale e collettiva. Con un’esperienza consolidata e una presenza capillare sul territorio, si distingue per la capacità di offrire servizi dedicati ai settori socio-sanitario, scolastico, aziendale e commerciale, rispondendo ogni giorno alle esigenze di migliaia di persone.

Serenissima Ristorazione

Mensa scolastica: l’approccio di Serenissima Ristorazione

Tra le attività principali, la ristorazione scolastica occupa un ruolo di particolare rilevanza. Serenissima Ristorazione considera infatti la mensa non solo come un servizio essenziale, ma come una vera e propria estensione dell’ambiente educativo. La scuola è un luogo di crescita, apprendimento e socializzazione: in questo contesto, il momento del pasto contribuisce attivamente al benessere dei bambini e dei ragazzi, accompagnandoli in un percorso di educazione alimentare fondamentale per il loro sviluppo. Per garantire un servizio di alto livello, Serenissima Ristorazione promuove una stretta collaborazione tra operatori della mensa, educatori e famiglie. Questo approccio partecipativo consente di costruire menu equilibrati e allo stesso tempo di sensibilizzare gli studenti verso scelte alimentari sane e consapevoli.

Menu bilanciati e diete speciali: l’impegno di Serenissima Ristorazione

Ogni menu proposto da Serenissima Ristorazione nelle mense scolastiche è sviluppato da un team specializzato di dietisti, che opera nel pieno rispetto del capitolato speciale d’appalto, delle Linee di Indirizzo Nazionali per la Ristorazione Scolastica e dei requisiti di sicurezza igienico-nutrizionale. Questa attenzione si traduce in pasti vari, equilibrati e pensati per accompagnare correttamente la crescita degli studenti attraverso un’alimentazione bilanciata. L’azienda mette inoltre a disposizione diete speciali personalizzate, un servizio fondamentale per garantire inclusività e attenzione alle necessità individuali. Su richiesta delle famiglie è possibile ottenere diete speciali per motivi etico-religiosi e per motivi medici (allergie, intolleranze). Questa flessibilità consente a ogni studente di accedere al servizio mensa in totale sicurezza e nel pieno rispetto delle proprie esigenze personali o culturali. La qualità del servizio proposto da Serenissima Ristorazione è costantemente monitorata da una Commissione di controllo, che supervisiona sia gli aspetti igienico-nutrizionali, sia quelli organizzativi. I processi interni, dalla selezione delle materie prime alla distribuzione dei pasti, sono impostati per garantire massima sicurezza e trasparenza.

martedì 2 dicembre 2025

Andrea Mascetti: la formazione e le esperienze professionali

Andrea Mascetti fonda nel 2004 lo Studio Legale Mascetti, dopo un’importante esperienza in Ernst & Young. Specializzato in diritto civile, commerciale e amministrativo, è Presidente di Finlombarda dal 2023.

Andrea Mascetti

Andrea Mascetti: gli studi, l’esordio professionale e la fondazione dello Studio Legale Mascetti

Andrea Mascetti nasce a Varese nel 1971. Dopo aver conseguito la maturità classica, si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Milano, dove si laurea nel 1996. Una volta superato l’esame di abilitazione alla professione forense davanti alla Corte di Appello di Milano, si iscrive all’Ordine degli Avvocati di Varese, dando così il via alla sua carriera da avvocato. La prima esperienza professionale lo vede nello Studio Legale Tributario associato a Ernst & Young, con il quale collabora fino al 2003. L’anno successivo, decide di mettere a frutto le competenze e le esperienze acquisite fondando lo Studio Legale Mascetti. Attivo in diversi ambiti del diritto civile, amministrativo e penale, si arricchisce nel tempo di tanti professionisti specializzati in vari rami del diritto. Andrea Mascetti, nello specifico, si occupa soprattutto di diritto commerciale, societario, diritto del lavoro e responsabilità sociale per quanto riguarda il diritto civile, mentre nell’ambito del diritto amministrativo svolge attività difensiva avanti ai TAR e al Consiglio di Stato, oltre che consulenza stragiudiziale per enti pubblici, società commerciali e privati in materia di appalti e contratti pubblici, concessioni, partenariato pubblico-privato, urbanistica ed edilizia.

Andrea Mascetti: gli interessi personali e gli altri incarichi di rilievo

Dal 2023, Andrea Mascetti è anche Presidente di Finlombarda, società finanziaria della Regione Lombardia e intermediario finanziario vigilato da Banca d’Italia che contribuisce alla crescita delle piccole e medie imprese lombarde. Membro del Consiglio di Amministrazione di BPER Banca dal 2024 e membro indipendente del Consiglio di Amministrazione di Snam dal 2025, in passato è stato consigliere indipendente nel Consiglio di Amministrazione di Italgas, dove ha presieduto il Comitato Nomine e Remunerazioni. Appassionato di libri, arte e cultura, è stato componente della Commissione Centrale di Beneficenze della Fondazione Cariplo, coordinando la Commissione Arte e Cultura. Dal 2022, fa parte dell’Advisory Board di Valore Italia, Centro Internazionale di Formazione e Ricerca per il Restauro e la Valorizzazione del Patrimonio Culturale.

Gruppo Riva: la crescita tra investimenti, innovazione e sostenibilità

Gruppo Riva ha impresso la propria leadership nel settore siderurgico. Con una forte spinta all’innovazione fin dagli anni ’60, ha perseguito una strategia di crescita basata su investimenti, acquisizioni e sostenibilità.

Gruppo Riva

Gruppo Riva: oltre 70 anni di leadership siderurgica con investimenti in innovazione e sostenibilità

In oltre 70 anni di esperienza nel settore siderurgico, Gruppo Riva ha basato la sua crescita, che l’ha portata a diventare leader dell’acciaio in Italia e tra le più importanti realtà europee, su innovazione e sostenibilità. Inizialmente impresa di raccolta e commercio di rottami ferrosi, il Gruppo è stato fondato nel secondo dopoguerra dal pioniere della siderurgia Emilio Riva, insieme al fratello Adriano, la cui visione imprenditoriale aveva captato le prospettive di sviluppo del settore derivate dalla necessità di ricostruzione del Paese. In poco tempo, infatti, Gruppo Riva ha supportato e accompagnato la crescita industriale nazionale, potendo contare sulla propria forza innovatrice. Negli anni ’60, per vincere la concorrenza con l’estero, ha introdotto, per la prima volta in Italia, la colata continua curva a tre linee, grazie alla quale è stato possibile diminuire i costi ed efficientare la produzione.

Gruppo Riva: le acquisizioni in Italia e all’estero

Parallelamente all’impulso di innovazione tecnologica nel comparto siderurgico, Gruppo Riva ha proseguito con un programma di espansione strategica. Dopo le prime acquisizioni in Italia avvenute negli anni ’60, ha investito a partire dagli anni ’70 in mercati internazionali, avviando le attività in Spagna, Francia e Canada. Negli anni ’80, era già possibile cogliere i frutti di queste operazioni: la produzione superò le 1,1 tonnellate, triplicando rispetto agli anni precedenti. Successivamente, ha rilevato l’impianto di Sellero in provincia di Brescia, nel 1996, e le Acciaierie di Cornigliano e, nel 2000, ha acquisito il Gruppo francese SAM. Gruppo Riva ha sempre dedicato grande attenzione al miglioramento del proprio impatto ambientale. Nel 2023 ha acquisito diversi impianti di raccolta, selezione e frantumazione di rottami metallici, riuniti sotto la società TRENTETROIS, con l’obiettivo di promuovere la circolarità e rafforzare il proprio impegno verso la sostenibilità ambientale.

Eni, 30 anni di quotazione a Wall Street: Claudio Descalzi incontra la comunità finanziaria USA

Nel trentesimo anniversario della quotazione a Wall Street, il CEO di Eni Claudio Descalzi ha incontrato la comunità finanziaria statunitense per celebrare l’importante ricorrenza e condividere i traguardi raggiunti.

Claudio Descalzi

Eni ritorna protagonista al NYSE: le celebrazioni per il trentennale della quotazione con il CEO Claudio Descalzi

Lo scorso 10 novembre, a inaugurare la giornata di contrattazioni a Wall Street è stato il CEO di Eni Claudio Descalzi, che ha suonato la tradizionale campanella per celebrare una importante ricorrenza: i 30 anni dalla quotazione sul mercato americano. La cerimonia ha rappresentato l’occasione anche per fare il punto con la comunità finanziaria sulla strategia distintiva di Eni e per condividere i progressi raggiunti. D’altronde, il ruolo importante che gli investitori americani rivestono in Eni è evidente sin dall’IPO: oggi, rappresentano il 25% del flottante azionario, il Paese con il maggior peso al di fuori dell’Italia, e circa il 40% degli investitori istituzionali della Società. Il CEO Claudio Descalzi ha quindi parlato del percorso di profonda trasformazione che Eni ha intrapreso per affrontare e vincere le sfide sempre più ambiziose di un mercato in costante evoluzione e continuare a generare valore.

30 anni di Eni a Wall Street, Claudio Descalzi: “La nostra strategia sta dando risultati concreti”

Stiamo realizzando una transizione importante e complessa per Eni, in un contesto geopolitico, industriale e di mercato volatile e incerto. Grazie alla nostra strategia e alle capacità delle nostre persone, stiamo ottenendo risultati davvero importanti”, ha dichiarato Claudio Descalzi, sottolineando come la strategia confermi “di generare crescita, efficienza e creazione di valore per i nostri azionisti”, adattandosi “ai mercati energetici in evoluzione e a una visione di lungo periodo”. Il CEO ha poi spiegato: “Il nostro approccio focalizzato, basato sui nostri punti di forza competitivi, in termini tecnologici, di innovazione e integrazione, ci ha permesso di trasformare Eni in una società finanziariamente solida con livelli di indebitamento storicamente bassi e flussi di cassa altamente resilienti”. È in questa direzione quindi che prosegue la corsa di Eni: “Continuiamo a investire nel nostro business dell’esplorazione e produzione, di eccellenza a livello mondiale, sviluppando nel contempo la diversificazione del nostro mix energetico, della presenza geografica, delle rotte di approvvigionamento e degli ambiti di decarbonizzazione, attività che nel futuro garantiranno un business sostenibile. Abbiamo ancora davanti a noi obiettivi importanti da raggiungere, e il grande lavoro fatto finora ci posiziona al meglio per poterlo fare”, ha sottolineato infine Claudio Descalzi.

lunedì 1 dicembre 2025

Pietro Labriola: serve una svolta nella filiera delle telecomunicazioni

Pietro Labriola è intervenuto con fermezza al Forum nazionale delle telecomunicazioni 2025, mettendo in luce la crisi strutturale del settore delle tlc in Italia e Europa, dovuta a un numero elevato di compagnie e a prezzi troppo bassi che non rendono sostenibile gli investimenti. D’altro canto, sono necessarie nuove misure e cambi di regole per consentire all’Europa di stare al passo con i tempi e non perdere il treno del digitale.

Pietro Labriola

Pietro Labriola: l’urgenza di intervenire sulla filiera delle tlc

“Stiamo dando via il digitale fuori dall’Europa”, ha ribadito l’AD e DG di TIM Pietro Labriola al Forum nazionale delle telecomunicazioni 2025, tenutosi lo scorso 18 novembre. Nel suo intervento, il manager ha insistito sulla necessità di un cambio di rotta regolatorio e industriale della filiera delle tlc: se non dovesse avvenire, il settore non riuscirebbe a sostenere la digitalizzazione del Paese. “Da un lato il settore è percepito come ricco, dall’altro soffre di una crisi strutturale profonda”, poiché gli operatori non sarebbero in grado di sostenere gli investimenti richiesti per i servizi digitali, quali 5G, fibra e cloud. Il problema, secondo Pietro Labriola, è da riscontrare nella diminuzione dei ricavi delle tlc europee negli ultimi dieci anni, a fronte di investimenti elevati. “In Italia le dinamiche negative sono state ancora più marcate: siamo il Paese con i prezzi più bassi in Europa a fronte di consumi analoghi” e questa dinamica di competizione genera una corsa al ribasso dei prezzi tra i numerosi operatori in Italia.

Pietro Labriola: il Paese rischia di perdere il treno del digitale

“Abbiamo fatto pagare circa 6-7 miliardi le frequenze 5G e oggi il nostro Paese ha la copertura più bassa in Europa”, ha insistito Pietro Labriola, che ha puntato il dito contro il modello d’asta, che ha generato entrate immediate nelle casse dello Stato. Le risorse avrebbero potuto essere allocate per la realizzazione di reti 5G stand alone, in grado davvero di supportare industria, sanità, logistica e smart city. In vista del rinnovo delle frequenze del 2029, il manager ha invitato a guardare il modello usato con successo da altri Paesi, ad esempio il Brasile, che ha scelto una strategia orientata meno all’incasso e oggi è il secondo Paese al mondo per copertura 5G stand alone. “Stiamo mettendo il digitale fuori dall’Europa — ha rimarcato Pietro Labriola — Dobbiamo invertire questa rotta. La velocità a cui va questo mondo non possiamo sostenerla con regole vecchie”. Una burocrazia intricata e la lentezza decisionale rischiano di diventare una palla al piede per l’innovazione.

Annalaura Lettieri: il ruolo nel contratto di Atitech per gli hangar di Olbia

Membro del CdA di Atitech e General Counsel di Meridie S.p.A., Annalaura Lettieri ha guidato il team legale della MRO indipendente nella negoziazione dei contratti dell’accordo stretto con Alisarda Real Estate per la gestione decennale degli hangar Avio1 e Avio2 di Olbia.

Annalaura Lettieri

Annalaura Lettieri: il suo ruolo in Atitech e nell’accordo per la gestione degli hangar di Olbia

Annalaura Lettieri è alla guida dell’ufficio legale interno di Atitech che, nel giugno del 2024, ha supportato l’azienda nella stipulazione del contratto con Alisarda Real Estate, società controllata di Geasar S.p.A., per la gestione degli hangar Avio1 e Avio2, in cui sono stati allestiti gli hub di manutenzione per jet privati. L’accordo, dalla durata di dieci anni, è stato stretto in seguito a una selezione internazionale tra 30 aziende del settore, prima che la scelta ricadesse sulla più grande MRO indipendente del mercato EMEA. Il contributo del team legale guidato da Annalaura Lettieri è stato fondamentale per la negoziazione del contratto e per la solidità del business plan.

Annalaura Lettieri: la carriera professionale

Annalaura Lettieri è membro del CdA di Atitech e General Counsel di Meridie S.p.A. Si è laureata in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II nel 2001. Successivamente, ha avviato la sua carriera professionale nel ruolo di Assistant presso PricewaterhouseCoopers. Dal 2002 al 2005, è passata allo Studio Legale Bonelli Erede Pappalardo nel ruolo di Junior Associate nel Dipartimento di Diritto Bancario e Finanziario, svolgendo attività di redazione e negoziazione dei contratti. Nel 2004, Annalaura Lettieri si è iscritta all’albo degli avvocati di Napoli e, nell’anno successivo, si è trasferita presso MCM Holding S.p.A. per svolgere attività come General Counsel della divisione immobiliare, con deleghe per lo sviluppo di un progetto immobiliare dal valore di 150 milioni di euro per la città di Salerno. Dal 2008, fornisce supporto in operazioni di M&A, private equity, project finance e corporate governance a diverse aziende, tra cui Fondo Greco S.r.l., La Fabbrica S.r.l., Le Cotoniere S.p.A., Atitech Manufacturing S.r.l., Atitech S.p.A., Manutenzioni Aeronautiche S.r.l., Meridie S.p.A. Grazie alle sue competenze, è stata in grado di far ottenere alla MRO indipendente un finanziamento da 15 milioni di euro da parte di un pool di istituti finanziari.

Dietrofront sui dazi USA, Cristina Scocchia (Illycaffè): una buona notizia

Trump cancella i dazi su caffè, banane e centinaia di altri prodotti alimentari: “La Stampa” ha intervistato l’AD di Illycaffè Cristina Scocchia per sondare il punto di vista di chi opera nel settore e che, tra l’altro, si sta preparando ad annunciare un partner per la produzione di caffè proprio in quel Paese.

Cristina Scocchia

Cristina Scocchia: una boccata d’ossigeno per produttori e consumatori, una secchiata gelida sulla speculazione

Il Presidente degli Stati Uniti ha fatto marcia indietro sul tema dazi, rimuovendoli da diversi prodotti alimentari per dare respiro agli americani investiti dal carovita. Una notizia che ha risollevato il morale ai produttori di alimenti come il caffè e le banane. “La decisione degli USA di cancellare i dazi su alcuni prodotti, tra cui caffè e frutti esotici, è una buona notizia per noi perché ci consentirà di investire con più fiducia, ma è positivo anche per gli altri produttori esentati dalle tariffe e soprattutto per i consumatori americani”, ha affermato Cristina Scocchia. A trarne beneficio saranno produttori, coltivatori e consumatori. “Se verrà confermata, la decisione degli USA sarà una bella secchiata di acqua gelida sulla speculazione finanziaria, che negli ultimi anni ha incendiato i prezzi di caffè, cacao e zucchero alterando il naturale equilibrio tra domanda e offerta”, ha commentato la manager. Il caffè verde, la materia prima di base, è infatti passata dai 100-130 centesimi per libbra del 2021 ai 400 centesimi per libbra attuali. “Ora, con dazi più bassi, gli americani potrebbero tornare a comprare caffè in Brasile, raffreddando così la speculazione”, ha aggiunto.

Cristina Scocchia: nel 2026, Illycaffè annuncerà il partner per la produzione negli USA

Per Illycaffè, gli Stati Uniti sono un Paese strategico. “Sono il nostro secondo mercato e pesano per il 20% del fatturato, l’Italia vale il 30%. Il calo della marginalità negli USA ha impattato i nostri numeri globali, ma il nostro prodotto è amato dagli americani negli hotel, nei ristoranti, nei bar”, ha evidenziato Cristina Scocchia. Il Gruppo sta inoltre pensando di aprire un impianto negli States. L’annuncio dovrebbe arrivare a inizio 2026. “Abbiamo già selezionato alcune importanti aziende USA e pensiamo di sceglierne una entro gennaio”, ha fatto sapere l’AD. Tra le ipotesi più probabili sulla gestione del business in America c’è quella di inviare al futuro nuovo partner il caffè tostato per il mercato americano, lasciandogli il compito di confezionarlo e impacchettarlo. Non è esclusa la possibilità di costruire da zero un impianto, anche se richiederebbe costi più alti e tempi più lunghi. Intanto, l’esenzione sui dazi del caffè porterà dunque “una bella boccata d’ossigeno”, i cui effetti saranno però visibili sono nei primi mesi del 2026.

Luca Dal Fabbro: Iren, al 30 settembre risultati in crescita

Sotto la guida del Presidente Luca Dal Fabbro, i risultati al 30 settembre 2025 hanno restituito un importante segnale di crescita da parte di Iren, come evidenziato anche dagli investimenti pari a 1,1 miliardi di euro nei 12 mesi. Confermata la guidance del Gruppo.

Luca Dal Fabbro (Iren)

Luca Dal Fabbro: la crescita dei risultati di Iren al 30 settembre

Luca Dal Fabbro ha guidato Iren verso la crescita di tutte le linee di business, con una forte spinta agli investimenti. Il bilancio al 30 settembre, approvato dal CdA, ha infatti confermato l’andamento solido del Gruppo, come dimostrano i risultati. I ricavi salgono a 4,84 miliardi di euro, con una crescita del 16,4% rispetto al periodo corrispondente del 2024; l’EBITDA aumenta dell’8,7%, pari a 1.003 milioni; mentre l’utile netto si attesta sui 219 milioni di euro (+12%). Come sottolineato da Luca Dal Fabbro, i risultati ottenuti rappresentano “un equilibrio solido tra crescita organica e inorganica, valorizzando le sinergie tra le diverse aree di business e sono molto positivi e testimoniano l’efficacia della strategia e della qualità della gestione”. Ammontano a 1,1 miliardi di euro gli investimenti realizzati, nello specifico 613 milioni di euro riservati a quelli di tipo tecnico. 

Luca Dal Fabbro: la conferma della guidance di Iren

Seguendo la linea di crescita di Iren, il Presidente Luca Dal Fabbro ha confermato le indicazioni sulle future performance finanziarie, operative e strategiche, prevedendo un utile netto di 300 milioni di euro, un EBITDA per il 2025 pari a 1.350 miliardi di euro e investimenti tecnici maggiori di 900 milioni. Tra gli altri valori in crescita, si è registrato un incremento di tutte le business unit, a conferma di una solidità anche dal punto di vista industriale: Energia +5,7%; Mercato +10,2%; Ambiente +3,1%; Reti +12,6% di EBITDA. Sotto la guida di Luca Dal Fabbro, Iren prosegue verso l’aumento dei ricavi tariffari dei business regolati, a cui si aggiunge il recupero della marginalità negli impianti di trattamento dei rifiuti.

Gian Maria Mossa nella lista “Forbes” dei leader che stanno trasformando il mercato italiano

“Forbes Italia” inserisce Gian Maria Mossa tra i leader che stanno plasmando il futuro del mercato italiano, riconoscendone visione strategica, trasparenza e capacità di creare valore sostenibile per investitori, imprese e sistema finanziario.

Gian Maria Mossa

“Forbes Italia”: Gian Maria Mossa tra i leader che guidano il futuro del mercato italiano

Negli anni, Gian Maria Mossa ha portato Banca Generali “ad affermarsi come terza forza nel panorama del private banking italiano, quasi triplicando le masse in gestione e restituendo agli azionisti un total return di oltre il 200% da quando ha preso le redini”: lo sottolinea “Forbes” in un articolo sui top manager italiani che meglio stanno interpretando le nuove sfide del settore finanziario. Tra loro, sulla base dell’analisi che incrocia performance di mercato e reputazione digitale, spicca anche il CEO di Banca Generali Gian Maria Mossa. Come si legge nell’articolo, il contesto economico attuale è fortemente segnato da dinamiche di mercato sempre più sfidanti: a influire sono anche le criticità legate alle prospettive macroeconomiche e geopolitiche e la rinnovata incertezza sulla solidità dei conti pubblici di molti grandi Paesi. Mai come oggi, quindi, la capacità dei top manager può fare la differenza nel generare fiducia: la loro visione strategica, all’interno delle realtà che guidano, è sempre più centrale.

Banca Generali verso una nuova fase di crescita: la leadership di Gian Maria Mossa

I risultati economico-finanziari di Banca Generali e il riconoscimento di “Best Private Bank in Italy” arrivato anche quest’anno dalle principali testate del Gruppo FT raccontano efficacemente quanto la vision strategica di Gian Maria Mossa abbia contribuito non solo a consolidarne la solidità ma anche a contraddistinguere l’unicità del suo modello di business, orientato all’innovazione e alla trasparenza. In questi mesi, si legge su “Forbes”, Banca Generali “ha accresciuto la sua posizione durante la partita del risiko per la trasparenza della banca sul mercato e ora, secondo gli analisti di Deustche Bank e Ubs, libera dalle incertezze può puntare a una nuova fase di crescita verso le imprese con Intermonte e dalle sinergie con Generali nell’insurebanking”. Sulla base dell’analisi condotta da “Forbes”, dunque, nel contesto attuale anche Gian Maria Mossa, forte di una leadership consolidata alla guida di Banca Generali, gioca un ruolo decisivo nel costruire il futuro del settore rafforzando al contempo la competitività del sistema finanziario italiano.

Alessandro Benetton ci porta dietro le quinte di “Benetton Formula”: il documentario su Sky

Dopo il successo delle anteprime nel weekend, presto sarà in onda su Sky “Benetton Formula”, il documentario sull’epopea che vide la famiglia Benetton cambiare per sempre la storia della Formula 1: le dichiarazioni dell’allora Presidente Alessandro Benetton nell’intervista rilasciata a “La Gazzetta dello Sport”.

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton: il progetto di Formula 1 raccontato nel documentario “Benetton Formula”

Un reel di Instagram: era questa l’idea originaria, ma le immagini e le emozioni erano troppe per essere condensate in un video di pochi minuti. Da qui l’intuizione di realizzare un documentario. “Doveva essere una cosa molto più semplice – riferisce Alessandro Benetton – anche solo per raccontare la discontinuità che rappresenta quel progetto, l’energia e la disponibilità al rischio di quegli anni. E in definitiva anche ‘Benetton Formula’ è nato con lo stesso spirito di discontinuità: i giovanissimi registi non avevano mai prodotto un documentario, abbiamo sentito che era il mezzo più giusto per il racconto che avevamo in mente”. A 30 anni dalla conquista del titolo mondiale di F1 con Michael Schumacher, il Presidente di Edizione racconta come nacque l’idea di allestire il team: “Volevamo espanderci nel mondo, cercavamo una vetrina ampia. Le Olimpiadi si fanno ogni quattro anni, lo strumento più adatto ci era sembrata la Formula 1”. Lo scopo era realizzare qualcosa che nessuno aveva mai tentato.

Alessandro Benetton: la passione di Michael Schumacher

Tra le figure di spicco che presero parte all’epopea anche Flavio Briatore, che condivideva la visione di “fare comunicazione per il Gruppo attraverso la F1”. La star indiscussa fu però il campione Michael Schumacher. Ciò che colpì del pilota fu il fatto “che si divertiva molto”. “Una volta – ricorda Alessandro Benettonha fatto il record del circuito, è sceso dalla macchina, mi ha guardato con gli occhi brillanti e mi ha detto: tu non ti immagini neanche cosa si può fare con una macchina così. Aveva una sua anima molto teutonica, fredda, ma con una grande passione contaminante. Da subito a sua volta è stato fattore di aggregazione: pretendeva il massimo da tutti perché lui dava il massimo sempre”. Il documentario, trasmesso in anteprima nelle sale cinematografiche di Roma, Treviso e Milano, ha già riscosso un enorme interesse tra il pubblico che nello scorso weekend ha riempito le sale. A partire da venerdì 28 novembre sarà invece disponibile su Sky Sport Uno, Sky Documentaries e in streaming su Now.

Samuele Frosio, il CEO che guida l’espansione di RSG Group in Italia

Quando parla di fitness, Samuele Frosio non pensa solo a pesi e macchinari, ma a un luogo in cui corpo, mente e anima si ritrovano. Architetto di formazione e manager per vocazione, ha saputo portare in Italia un nuovo modo di vivere la palestra, fatto di creatività, relazioni e cultura. La sua guida ha trasformato RSG Group in un punto di riferimento per chi cerca un benessere autentico e condiviso.

Samuele Frosio

Creatività, comunità e benessere: l’idea di palestra secondo Samuele Frosio

Per Samuele Frosio il fitness non è soltanto esercizio fisico, ma un’esperienza che unisce dimensioni psicologiche, sociali e persino spirituali. Le palestre diventano spazi dove allenarsi, incontrare amici, generare idee e sentirsi parte di una comunità in cui corpo, mente e anima trovano equilibrio. Il mercato italiano resta però complesso: circa l’80% dei centri opera come associazione sportiva dilettantistica, mentre RSG Group compete come impresa commerciale con IVA al 22%, creando una forte asimmetria. Nonostante questo, il Gruppo cresce grazie alla “distruzione creativa”, mettendo in discussione i modelli tradizionali e puntando su tre brand con identità precise. McFIT propone qualità e design a prezzi accessibili; Gold’s Gym rilancia un’icona del fitness con un posizionamento medio - alto; John Reed trasforma la palestra in un luogo culturale che fonde musica, arte e allenamento. L’arte, tratto distintivo del percorso personale di Samuele Frosio, ispira anche la struttura interna dell’azienda, con una cultura organizzativa orizzontale che valorizza creatività e autonomia.

Ambiente e responsabilità sociale: l’impegno di Samuele Frosio oltre il fitness

Accanto all’innovazione, RSG Group porta avanti un forte impegno sociale e ambientale. Il Tour Rosa McFIT con Fondazione Veronesi ha offerto visite senologiche gratuite, mentre numerose iniziative promuovono inclusione LGBTQIA+ e integrazione di giovani fragili. La sostenibilità è un pilastro della strategia: le strutture ottimizzano i consumi energetici, puntano su autoproduzione e riduzione delle emissioni, arrivando a traguardi come la certificazione Leed Platinum ottenuta da Gold’s Gym. Le collaborazioni con il Politecnico di Torino favoriscono inoltre ricerca e sviluppo su nuove soluzioni architettoniche e tecnologiche. Guidato dall’idea che “la conquista è fatta di sudore e studio”, Samuele Frosio incoraggia l’analisi costante di dati e competitor per mantenere un ambiente dinamico. I suoi obiettivi restano ambiziosi: aumentare la percentuale di italiani che praticano fitness, arrivare a 100 centri in dieci anni e promuovere un concetto di benessere che integri movimento, cultura e consapevolezza.

Blu Banca: crescere con il territorio, per il territorio

Nel panorama bancario italiano, in cui fusioni e accorpamenti hanno spesso ridotto il numero di realtà locali autonome, il Gruppo Banca Popolare del Lazio - Blu Banca rappresenta un esempio raro: un Istituto che ha superato il secolo di vita restando fedele ai propri valori originari e alla missione sociale. Con una forte presenza nell’Agro Pontino, continua a essere un punto di riferimento per famiglie, imprese e agricoltori. Ne ha parlato Fabrizio Giallatini, recentemente nominato come Direttore Generale.

Blu Banca

Blu Banca: innovare restando legati alla propria comunità

Il nostro Gruppo Bancario è presente da anni nel territorio dell’Agro Pontino, dove la terra racconta storie di fatica, innovazione e tradizione – spiega Giallatini – Blu Banca ha scelto di essere più di un semplice istituto di credito. Siamo parte del tessuto vivo di questo territorio, con una vocazione che da sempre guarda alle persone, alle famiglie, alle piccole imprese. E soprattutto, agli agricoltori”. Una vocazione che si traduce in impegno concreto. “Noi sappiamo che dietro ogni raccolto, ogni cassetta di Kiwi che parte per il Nord Italia o per l’estero, c’è molto di più – continua – C’è una gestione economica complessa, fatta di investimenti, di scelte strategiche, di bisogno di liquidità”. La partecipazione alla recente Agrilazio Expo di Cisterna di Latina ne è una dimostrazione: “Essere una banca del territorio significa conoscere i volti, le storie, le sfide di chi ogni giorno si alza all’alba per coltivare il futuro. Significa credere che l’agricoltura non sia solo tradizione, ma anche innovazione, sostenibilità e visione”. Nel 2021, il trasferimento di 52 filiali dalla capogruppo Banca Popolare del Lazio ha dato vita a Blu Banca. Una decisione importante, che ha segnato un punto di svolta nella storia del Gruppo. “La Banca è nata con un’idea ambiziosa: crescere, innovare, attrarre investitori, ma senza mai perdere il legame con il territorio e con le persone che lo abitano. Abbiamo scelto la forma della società per azioni per aprirci a nuove opportunità, ma il nostro cuore resta profondamente cooperativo”, afferma Giallatini. Un equilibrio tra modernità e tradizione che costituisce la cifra distintiva del Gruppo: “La Banca Popolare del Lazio, che detiene la maggioranza delle azioni e che vede nel territorio dell’Agro Pontino una forte presenza di soci, è la garanzia che i nostri valori fondanti, prossimità, fiducia e relazione restano al centro di tutto”.

Blu Banca: una presenza sul territorio silenziosa, ma concreta

La nascita del Gruppo Banca Popolare del Lazio ha rappresentato un passo decisivo per il consolidamento e la diversificazione dell’offerta. Il Gruppo è oggi composto da due banche, la storica Banca Popolare del Lazio e Blu Banca, e da due società specialistiche: IFE (Istituto Finanziario Europeo), attivo nel credito al consumo e nella cessione del quinto, e IBS (Istituto San Pietro Broker), specializzato nel brokeraggio assicurativo. Una struttura tipica dei grandi gruppi, ma con un’anima locale: “Ci permette di offrire servizi completi, mirati e di alta qualità, mantenendo però la nostra anima di banca di prossimità – spiega il Direttore Generale – Il vantaggio è doppio: da un lato, possiamo rispondere in modo più efficace e personalizzato alle richieste di famiglie, imprese e professionisti; dall’altro, il valore generato dalle nostre società prodotto resta all’interno del Gruppo, rafforzando la nostra solidità e permettendoci di reinvestire nel territorio”. Negli ultimi cinque anni, il Gruppo ha “distribuito 188 milioni in stipendi a 453 collaboratori: famiglie che vivono e generano valore nei nostri territori. A questi si aggiungono 167 milioni in spese amministrative, investiti in aziende locali”, specifica. Ma l’impegno non è solo economico. Blu Banca e la capogruppo sostengono numerose iniziative culturali, sportive e sociali, collaborando con pro loco, associazioni, parrocchie e scuole. “La nostra – conclude Fabrizio Giallatini – è una presenza sul territorio silenziosa, ma concreta, di cui siamo orgogliosi”.

Terna, Giuseppina Di Foggia: servono competenze per la doppia transizione

Giuseppina Di Foggia, alla guida di Terna in qualità di AD e DG, ha preso parte all’evento che ha celebrato i 160 anni de “Il Sole 24 Ore”. In questa occasione, ha illustrato l’impegno del Gruppo nella formazione, nella valorizzazione delle competenze e nella transizione energetica e digitale.

Giuseppina Di Foggia

Giuseppina Di Foggia all’evento per i 160 anni de “Il Sole 24 Ore”

L’AD e DG di Terna Giuseppina Di Foggia è intervenuta nel corso dell’evento che si è svolto in occasione dell’anniversario de “Il Sole 24 Ore”. Per i suoi 160 anni, il principale giornale economico - finanziario italiano ha organizzato una giornata all’insegna di tavole rotonde, interviste e talk dal vivo con personalità del mondo imprenditoriale, editoriale, politico e culturale, che sono stati intervistati dai giornalisti del quotidiano. Tra i temi che hanno animato “160 ANNI insieme: informare, partecipare, crescere”, ovviamente, l’importanza dell’informazione ma anche altre tematiche attuali come la transizione. L’AD e DG di Terna, nello specifico, ha chiarito quanto il Gruppo ritenga fondamentale l’informazione: “Al di là di quello che è il nostro core business, noi ci impegniamo anche affinché nell’ecosistema si creino le condizioni adatte per avere tutte le risorse. Ad esempio, fin dalle scuole cerchiamo di insegnare l’importanza di intraprendere quei percorsi che, più di altri, abilitano al mondo del lavoro”. Ad ospitare gli oltre 2.000 partecipanti sono stati gli spazi del Mudec - Museo delle Culture e di Talent House by the Adecco Group, a Milano.

Giuseppina Di Foggia: le skills necessarie alla transizione

In relazione alla transizione, l’AD e DG di Terna ha inoltre ribadito nel suo intervento quali sono le competenze più utili in tal senso. “Per realizzare una doppia transizione, energetica e digitale, servono infrastrutture, tecnologia ma soprattutto le persone giuste – ha evidenziato Giuseppina Di FoggiaIn Terna guardiamo innanzitutto le skills tecniche e a chi ha avuto un percorso STEM, ma abbiamo un ambiente diversificato dove trovano posto anche giovani che hanno studiato in ambito umanistico o economico. Quello che conta è l’attitudine: è lì che ci soffermiamo, quindi la capacità di evolversi, di essere pronti a cambiare e a studiare continuamente, perché non possiamo pensare di fare sempre gli stessi lavori nello stesso modo. Stiamo attenti poi al fatto che le persone siano in grado di lavorare in un ambiente diversificato e che abbiano il coraggio di esprimere e implementare le loro idee”.

Premio “Diana Bracco - Imprenditrici ad arte” 2025: le vincitrici sono le galleriste di UNA

Marta Barbieri e Paola Bonino, fondatrici della galleria UNA, vincono il Premio “Diana Bracco - Imprenditrici ad arte” 2025. Il riconoscimento premia la loro capacità di unire visione culturale e d’impresa, promuovendo i giovani artisti.

 Le vincitrici del Premio Diana Bracco

Le vincitrici del Premio “Diana Bracco - Imprenditrici ad arte” 2025

Si chiamano Marta Barbieri e Paola Bonino le vincitrici del Premio “Diana Bracco - Imprenditrici ad arte” dell’edizione 2025. Le due galleriste sono le fondatrici della galleria UNA, che quest’anno ha aperto una nuova sede a Milano, al piano terra di uno storico palazzo sito in Porta Venezia. Uno spazio che nasce dalla collaborazione con Castiglioni e che ha come obiettivo la promozione di artisti giovani ed emergenti. La loro prima galleria, inaugurata qualche anno fa, si trova invece a Piacenza. Il Premio ha riconosciuto loro la capacità di coniugare crescita commerciale nel mercato dell’arte con una forte elaborazione culturale che si declina nella promozione e nel sostegno dei giovani artisti. La giuria – composta da Elisabetta Barisoni (Dirigente Area Musei Ca’ Pesaro e Museo Fortuny, Venezia e MUVE, Mestre), Monica Bonvicini (Artista) e Christian Leveet (Collezionista, filantropo e fondatore FAMM, Vieux Village de Mougins) – ha apprezzato, in particolare, “la freschezza e l’energia di una proposta coraggiosa, che denota un solido impegno imprenditoriale con grande attenzione alle artiste e al futuro della galleria”.

Il Premio Diana Bracco: uno stimolo per le nuove generazioni di galleristi

Il Premio “Diana Bracco - Imprenditrici ad arte” nasce da una collaborazione tra Artissima, Fondazione Bracco e la Fondazione Roberto de Silva e Diana Bracco di Milano, in occasione della XXX edizione della fiera artistica. Il progetto vuole valorizzare la figura della gallerista e le storie imprenditoriali che manifestino una significativa attenzione verso la ricerca e la qualità artistica. Dal 2023 ad oggi sono state premiate, in tutto, quattro galleriste donne emergenti, sia italiane che straniere, le quali hanno ricevuto il premio in denaro di 10.000 euro, da destinare alla crescita del proprio modello di imprenditorialità nel settore dell’arte contemporanea. L’iniziativa, che si colloca all’interno di un più ampio progetto di riflessione e approfondimento sulla figura dell’imprenditrice in ambito artistico sviluppato con Il “Giornale dell’Arte”, è già diventato un forte stimolo per le nuove generazioni di imprenditori galleristi italiani e internazionali.

Il profilo professionale di Marco Nicola Domizio, l’imprenditore che ha fondato Ares Ambiente

Marco Domizio ha fondato una realtà solida che si è affermata sul territorio come partner affidabile e responsabile per le aziende grazie una corretta gestione dei rifiuti: la carriera dell’imprenditore dalla prima esperienza lavorativa alla nascita di Ares Ambiente.

Marco Domizio

Marco Domizio: il percorso prima della nascita di Ares Ambiente

Marco Nicola Domizio ha alle spalle oltre 20 anni di esperienza nel settore ambientale, periodo nel quale ha attivamente partecipato alla realizzazione di alcuni impianti in Italia. Avvia la sua carriera al termine delle scuole superiori, dopo aver conseguito il diploma di geometra. La prima esperienza lavorativa lo vede impegnato in un’azienda di intermediazione dei rifiuti, operativa nella Regione Lombardia. Qui sviluppa competenze anche relative alle gare d’appalto. Successivamente, entra in una società specializzata in spurghi e pulizie industriali in qualità di Responsabile commerciale, svolgendo un ruolo chiave nell’ampliamento del portafoglio clienti e nella creazione di un impianto di compostaggio nella provincia di Bergamo. È durante la sua successiva esperienza in un’azienda di Milano che contribuisce all’installazione di sette impianti di trito-vagliatura nella Regione Campania e acquisisce importanti competenze nell’ambito del trasporto transfrontaliero di rifiuti. Dopo una parentesi nel ruolo di Responsabile commerciale di un impianto di compostaggio, si dedica alla gestione di una cava di estrazione di minerali naturali, per poi proseguire in altre due società del settore: la prima specializzata in trasporti conto terzi e la seconda di intermediazione. 

Marco Nicola Domizio: la fondazione di Ares Ambiente

Nel 2008, dopo aver maturato anni di esperienza nel settore ambientale, decide di fondare Ares Ambiente S.r.l. Nata a Treviolo, in provincia di Bergamo, e iscritta presso l’Albo Nazionale Gestori Ambientali, si occupa dello smaltimento, del recupero e del trasporto di rifiuti urbani, speciali pericolosi e speciali non pericolosi. Grazie alla visione del suo fondatore Marco Domizio, l’azienda è riuscita negli anni a farsi strada, arrivando a diventare partner di fiducia di diverse imprese italiane. Ormai player di rilievo nel panorama italiano della gestione dei rifiuti, Ares Ambiente è stata pure inserita dal “Lombardia Post” nella classifica delle imprese “Best Performer” della provincia di Bergamo. Impegnata contro i rischi dell’infiltrazione mafiosa, ha ottenuto il massimo punteggio (3 stelle) nel Rating di Legalità, rilasciato dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), in collaborazione con i Ministeri degli Interni e della Giustizia.

Il libro di Alfredo Moratti e l’identità competitiva di Amica Chips

Un racconto di impresa e identità italiana: dal libro autobiografico di Alfredo Moratti alla traiettoria industriale del marchio, tra innovazione di prodotto, filiere controllate e sostenibilità. Un viaggio che intreccia persone, territorio e crescita, con Amica Chips come punto di riferimento.

Amica Chips

Il libro di Alfredo Moratti e la visione di Amica Chips

Il libro “Ci vuole simmetria” è il racconto di un percorso imprenditoriale costruito sul principio dell’equilibrio, applicato a persone, obiettivi e risultati. Attraverso dieci capitoli, Alfredo Moratti mette in scena un’idea di impresa che nasce a Castiglione delle Stiviere e dialoga con il mondo, facendo dell’“amicizia” una chiave narrativa e manageriale: una lente per leggere relazioni, decisioni e resilienza. Ne emerge una leadership che unisce radici e futuro, con attenzione alla qualità, al metodo e al valore sociale del lavoro. Il libro risale alla genesi di Amica Chips, ai passaggi cruciali di crescita, all’importanza delle scelte identitarie – italianità, coerenza, cura del prodotto – e alle iniziative simboliche sul territorio, come il progetto del “chilometro giallo”, pensato per raccontare in modo tangibile il legame tra fabbrica e comunità. In filigrana, un invito alle nuove generazioni a credere nelle proprie capacità e a misurarsi con le sfide del mercato senza snaturare il senso del luogo. Due passaggi restituiscono efficacemente il baricentro valoriale dell’autore: “Nella vita ci vuole simmetria: l'ho imparato da mio padre Giovanni. Anche le aziende devono svilupparsi mantenendo un equilibrio tra i collaboratori, gli obiettivi e i risultati”. E ancora: “L’italianità è sempre stata un pilastro fondamentale della mia filosofia imprenditoriale. Sono un imprenditore italiano e lo dico con orgoglio, consapevole della tradizione di eccellenza che questo comporta. Assieme al successo dei prodotti c’è in gioco l’identità industriale della nostra nazione, la sua capacità di mantenere vive tradizioni e competenze davvero uniche”.

Storia, valori e futuro di Amica Chips

Dalla fondazione nel 1990 all’export in oltre 22 Paesi, la storia del marchio è quella di una crescita progressiva: ingresso in GDO, acquisizioni strategiche (Dorita, Pandal, Mia), ampliamento del sito produttivo mantovano, nuove linee e formati. La qualità è perseguita lungo l’intera filiera: selezione delle patate da fornitori qualificati, stoccaggio controllato, lavorazioni a temperatura costante, oli e aromi scelti per un profilo sensoriale riconoscibile. Il tutto certificato da standard come IFS e HACCP e, per specifiche referenze, CCPB. La sostenibilità è pratica industriale: pack con il 30% di plastica riciclata, fotovoltaico, sistemi di depurazione. Nel portafoglio convivono classici e specialità (Eldorada, ricette gourmet, linee senza glutine, format conviviali come Partybox), a testimonianza di una ricerca continua sul gusto e sull’esperienza d’uso. L’azienda impiega oltre 350 persone e investe nel benessere organizzativo, integrando formazione e strumenti per la crescita del capitale umano. Oggi, la traiettoria competitiva combina identità italiana e visione globale: innovazione di gamma, controllo dei processi e capacità di presidiare i canali fisici e digitali. In tal senso: Amica Chips, “Quelli delle patatine”, è paradigma di coerenza tra radici locali e apertura internazionale, un modello in cui metodo, responsabilità e attenzione al prodotto generano fiducia e riconoscibilità nel tempo.