Ernia i diversi tipi e i
sintomi – Dott. Carlo Farina:
I
sintomi dell’Ernia inguinale -
I sintomi lamentati dal soggetto consistono generalmente
in un gonfiore della zona inguinale che può andare da un modesto cordone, alle
enormi ernie che occupano anche tutto lo scroto.
Tale gonfiore generalmente scompare in posizione sdraiata
e ricompare in posizione in piedi. A questo si accompagna un senso di peso,
bruciore inguinale o testicolare, turbe digestive e a volte alterazioni delle
abitudini intestinali.
Ernia inguinale, spesso il
soggetto che ne è portatore per la paura dell'intervento si trascura potendo
così andare incontro a complicanze fra cui lo strozzamento erniario cioè lo
strangolamento del viscere erniato con conseguente sviluppo di un quadro
drammatico di "addome acuto" (caratterizzato da una sintomatologia
rapidamente progressiva con blocco intestinale con impossibilità di emissione
di feci e gas, dolore acuto ed addome teso ed intrattabile), in grado di
mettere seriamente a repentaglio la vita del paziente se non tempestivamente
trattato con un intervento chirurgico urgente.
Descrizione
e sintomi Ernia femorale:
il nome di Ernia femorale detta anche crurale deriva dalla sua sede: l'anello femorale o crurale.
il nome di Ernia femorale detta anche crurale deriva dalla sua sede: l'anello femorale o crurale.
Questo è uno spazio situato al di sotto della piega
inguinale quindi è in una posizione più bassa rispetto all'ernia Inguinale. Lo
spazio in cui si inserisce l'ernia è molto ristretto e non si dilata
facilmente. Questa è la ragione per cui le ernie crurali si strozzano molto più
frequentemente delle ernie inguinali. Inoltre in questo spazio ristretto devono
passare l'arteria, la vena ed il nervo femorale.
Per questo motivo i pazienti con Ernia crurale hanno spesso dolore che si estende alla coscia ed
alla gamba. È pertanto importantissimo che nel sospetto di un'ernia crurale si
ci rivolga prontamente ad un chirurgo che dopo aver confermato la diagnosi
organizzerà l'intervento chirurgico. La diagnosi a volte è resa difficile per
la presenza di grasso ed anche la ecografia spesso da risultati dubbi. Non è
raro che le ernie crurali strozzate vengano confuse con linfonodi inguinali.
Nei casi dubbi conviene comunque operare.
Ernia
ombelicale:
L'ombelico o ombellico è una delle zone del nostro addome
considerata più debole e dove per diverse ragioni, costituzionali, gravidanza,
aumento di peso, si può verificare la formazione di un'ernia, chiamata ernia
ombelicale.
Questa è una protrusione di un viscere addominale
attraverso un'apertura della parete muscolo-fasciale addominale.
Quando il difetto è piccolo, generalmente il contenuto è
costituito solo dal grasso addominale (omento) che anche in caso di
strozzamento da effetti contenuti; quando invece l'ernia ombelicale è di
dimensioni maggiori, possono impegnarsi nel suo interno tratti di intestino
causando danni anche gravi.
Dolore
inguinale cronico post-operatorio o inguinodinia cronica post – operatoria o
nevralgia post – operatoria:
Viene definito come Dolore Cronico Inguinale
Postoperatorio una sintomatologia dolorosa che persiste dopo l'intervento
chirurgico di riparazione di un'ernia inguinale per più di tre mesi.
Diversi studi scientifici negli ultimi anni hanno
dimostrato che questa patologia è più comune di quello che si credeva. Ne è
affetto infatti fino al 30% dei pazienti operati per ernia inguinale. Di questi
solo meno del 2 % riportano un dolore intenso ed invalidante che limita le
normali attività quotidiane.
Chi è più colpito:
1) I giovani ( meno di 40 anni).
2) Coloro che riportavano dolore inguinale anche prima
dell'intervento.
3) Le Donne.
4) Chi ha avuto delle complicanze durante o dopo l'intervento oppure è stato rioperato per recidiva erniaria. Inoltre i tentativi del chirurgo di identificare e preservare durante l'intervento i nervi implicati nel dolore, sono associati ad una maggior percentuale di dolore. Diversi lavori scientifici infine dimostrano che la riparazione dell'ernia inguinale per via laparoscopica riduce il rischio di dolori cronici rispetto alla tecnica standard "open". Diagnosi:
La diagnosi è essenzialmente clinica. Può essere utile eseguire una Tac eseguita come dimostrano recenti testi in posizione prona (a pancia in giù) oppure una Risonanza Magnetica eventualmente sotto sforzo. Questo per escludere la presenza di altre cause o di una recidiva cinicamente non evidente.
Trattamento:
Poiché col tempo molti pazienti migliorano spontaneamente, si tende a seguire un protocollo di trattamento che prevede tre fasi in periodi lunghi anche tre mesi l'uno dall'altro.
1: Terapia medica con farmaci che agiscono sul sistema nervoso, a dosi crescenti e per un adeguato periodo di tempo.
2: Infiltrazioni con farmaci anestetici e cortisonici eventualmente sotto guida ecografica. Tali trattamenti se efficaci vanni ripetuti.
3: intervento chirurgico di Neurolisi laparoscopica. Si tratta di un trattamento riservato a chirurghi esperti in tecniche laparoscopiche che prevede la sezione dei nervi implicati nel dolore. Persisterà una completa anestesia della cute della zona inguinale, radice della coscia e parte dello scroto o delle grandi labbra.
3) Le Donne.
4) Chi ha avuto delle complicanze durante o dopo l'intervento oppure è stato rioperato per recidiva erniaria. Inoltre i tentativi del chirurgo di identificare e preservare durante l'intervento i nervi implicati nel dolore, sono associati ad una maggior percentuale di dolore. Diversi lavori scientifici infine dimostrano che la riparazione dell'ernia inguinale per via laparoscopica riduce il rischio di dolori cronici rispetto alla tecnica standard "open". Diagnosi:
La diagnosi è essenzialmente clinica. Può essere utile eseguire una Tac eseguita come dimostrano recenti testi in posizione prona (a pancia in giù) oppure una Risonanza Magnetica eventualmente sotto sforzo. Questo per escludere la presenza di altre cause o di una recidiva cinicamente non evidente.
Trattamento:
Poiché col tempo molti pazienti migliorano spontaneamente, si tende a seguire un protocollo di trattamento che prevede tre fasi in periodi lunghi anche tre mesi l'uno dall'altro.
1: Terapia medica con farmaci che agiscono sul sistema nervoso, a dosi crescenti e per un adeguato periodo di tempo.
2: Infiltrazioni con farmaci anestetici e cortisonici eventualmente sotto guida ecografica. Tali trattamenti se efficaci vanni ripetuti.
3: intervento chirurgico di Neurolisi laparoscopica. Si tratta di un trattamento riservato a chirurghi esperti in tecniche laparoscopiche che prevede la sezione dei nervi implicati nel dolore. Persisterà una completa anestesia della cute della zona inguinale, radice della coscia e parte dello scroto o delle grandi labbra.
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