Un
disco che accoglie il viaggio delle quattro musiciste, partendo dagli
albori della loro carriera fino ad oggi, celebra un sodalizio
artistico ed umano lungo 10 anni sorretto sempre dall’equilibrio
fra impegno e divertimento.
“Play
e Replay” si compone di riproposizioni
di brani celebri della musica italiana riconsegnati al pubblico in
chiave totalmente diversa e
ricuciti addosso a sonorità tipiche della band. La cifra stilistica
delle Rivoltelle riesce, anche questa volta, a superare i confini di
tempo, luogo e spazio avvicinando canzoni nella realtà lontane tra
loro. Nel titolo dell’album si svelano simbolicamente le ragioni
del disco: suonare brani inediti e risuonare brani editi da altri.
Nei pezzi scritti dalla band troviamo il rock,
matrice comune delle quattro musiciste, e varie contaminazioni di
generi diversi che si fondono insieme fino a formare un’unica anima
musicale. I testi suggeriscono emozioni sincere e passioni forti,
chiedono di essere ascoltati e vissuti. Nei significati troviamo
riflessioni
sulla condizione dei migranti,
impegno e dedizione nella lotta
alla criminalità organizzata,
frammenti di un cuore spezzato.
Play
e Replay è soprattutto un
tributo al produttore della band, Mimmo Cristiani
che ha creato, voluto e curato questo progetto musicale, amandolo
fino ad entrare in simbiosi con lo stesso, fino a quando ha avuto la
forza di farlo.
TRACK
BY TRACK
IO
CI SARÒ
È
un brano scritto e arrangiato interamente dalle Rivoltelle e dedicato
a Mimmo Cristiani, produttore della band. Abbiamo immaginato che
fosse lui a raccontarsi... il resto è venuto da sé. Tutte le sue
certezze e le sue fragilità rivivono in ogni strofa di questa
canzone che è un frammento della sua storia intrecciata a quella
della band. “Io ci sarò” perché Mimmo è nel presente e futuro
della vita delle Rivoltelle. Testo e musica viaggiano all’unisono
in una ballata dolce e malinconica dove trova spazio anche la rabbia
e la tristezza per la perdita della nostra guida: una persona che
anche da lontano, continuerà a essere la parte più importante della
band.
GUARDA
CHE LUNA
Un
mood nuovo per un brano senza tempo che già dalle prime battute
svela la nostra anima rock. Su chitarre ostinate e bassi martellanti
si torce e contorce una voce inspirata dalla luna e disillusa
dall’amore. La collaborazione con Adriano Pennino ha generato una
corrispondenza di amorosi sensi. In questa seconda versione c’è la
voglia di cambiamento, c’è la riconferma delle potenzialità, c’è
la promessa di impegnarsi nella costruzione di un sound forte ed
autentico che lascia poco spazio a nostalgiche rivisitazioni d’altri
tempi.
QUELLO
CHE RESTA
"Quello
che resta" racconta la solitudine che inevitabilmente si prova
dopo la fine di una storia d’amore. La sensazione di avere inferta
nel cuore una ferita che non si rimarginerà. La consapevolezza di
aver messo aspettative, illusioni, sogni in un amore che è perduto
per sempre. Non c’è un momento di ripensamento o
autocommiserazione semmai volontà di ricominciare il viaggio, questa
volta da sola. Lo stile del brano è indubbiamente rock: il vestito
perfetto per le Rivoltelle!
CUCCURUCCUCU
Abbiamo
rivisitato completamente la celeberrima canzone di Franco Battiato.
L’inizio del brano è un colloquio intimo e delicato tra chitarra e
voce. Poi si fa largo la coralità di un brano scandito da chitarre
distorte, basso, batteria e cori.
BANG
BANG
Rivisitazione
del famoso singolo di Nancy Sinatra "Bang Bang" (My baby
Shot me down) che ebbe un successo mondiale grazie alla versione di
Cher del 1987. Il testo, riadattato in italiano, si accorda benissimo
la nostra filosofia pane, amore e ...rock.
ADDOSSO
È
una canzone generazionale e fortemente autobiografica. Rappresenta,
infatti, la condizione che vivono le quattro componenti del gruppo.
Racconta in modo scanzonato le difficoltà del passaggio dall’età
adolescenziale a quella adulta in un contesto sociale, quello
odierno, che provoca uno scollamento forte tra le aspettative e la
realtà. Al centro della narrazione musicale c'è la generazione dei
trentenni che si trovano a dover affrontare una società in cui
emergono in maniera potente e dolorosa tutte le contraddizioni della
modernità. Allora, un rifugio sicuro è rappresentato dalla
rievocazione di un tempo passato in cui aveva ancora un senso lottare
per i propri valori e credere in determinati sentimenti. Un tempo in
cui ci si sentiva parte di qualcosa e non, come adesso, lasciati
ognuno alla propria solitudine.
MARGHERITA
Reinterpretazione
di una delle canzone più famose del panorama della musica italiana
scritta e cantata da Riccardo Cocciante. Sentiamo che questo
arrangiamento rappresenti molto la nostra cifra stilistica. Ad un
inizio volutamente lento e malinconico segue un deciso cambio di
tempo sottolineato da una sezione ritmica volutamente rock. La nostra
versione riconsegna al pubblico una canzone che appartiene al
repertorio musicale di ognuno con un abito nuovo e moderno.
FORTISSIMO
Interpretazione
intima e personalissima del brano di Rita Pavone. In questa versione,
abbiamo messo a frutto anni di studio degli strumenti! Pur
allontanandosi dalla canzone originale per lo stile ed il sound
rimangono fedeli all’interpretazione arrabbiata e ferita di Rita
pavone.
UN
GIUDICE
È
una rivisitazione di una delle più belle canzoni scritte da Fabrizio
de Andrè. Questo brano vuole invitare ad una riflessione su quelli
che oggi sono i meccanismi della “giustizia” e della sua
amministrazione terrena da parte di uomini imperfetti. Opera una
finissima indagine psicologica sui vizi e sulle virtù degli esseri
umani e si concentra sul sentimento più comune a tutta l’umanità:
l’invidia. Mai come in questa, seppur breve, canzone è evidente
come l'opinione degli altri possa creare un fortissimo senso di
disagio e sconforto. Il giudice diventa una carogna dopo essere stato
vittima di soprusi e cattiverie e trova nella vendetta l'unica cura
possibile.
AUGURI
SCOMODI
L’idea
di comporre questo brano è stata suggerita dalla lettura di uno
scritto di Don Tonino Bello, “vescovo degli ultimi”, testimone
della fede e della carità cristiana, uomo appassionato di vita ed
innamorato dei giovani e dei poveri. “Auguri scomodi” si cala
perfettamente in questo tempo, contrassegnato dal disincanto,
passioni tristi, individualismi e atteggiamenti nichilisti. È stato
concepito come una dolce ninna nanna rivolta a Gesù ancora bambino
affinché il suo sonno di creatura innocente non venga turbato dalle
cattiverie e dalle brutture del mondo. Questa canzone vuole essere
una critica sincera e appassionata alla festa del Natale intesa come
giostra di ipocrisie, falsi miti e consumismo. Al contrario vuole
indurre a riflessioni intime e personali sui concetti di solidarietà
e umana compassione riferiti in particolar modo all’emergenza
migranti.
GUAPPARIA
È
una nostra rilettura, personalissima, della canzone scritta da Libero
Bovio nel 1914 e musicata da Rodolfo Flavio. Una pietra miliare della
canzone napoletana interpretata magistralmente da Mario Merola,
l’artista napoletano più famoso di tutti i tempi. Il testo e la
musica di questa canzone contengono tutto lo struggimento e la
passione della musica napoletana resi in questa versione in tutta la
loro drammaticità. L’omaggio a Mario Merola è fortemente voluto
tanto da inserire nel brano un piccolo cameo con la sua voce che
impreziosisce tutto il lavoro.
VIVERE
“Vivere” è
la cover di un vecchio brano degli anni '30, scritto da Cesare
Andrea Bixio e
portato al successo da Carlo
Buti. Completamente
attualizzata in chiave rock, la canzone vuole essere un omaggio alla
“bella epoque” seppure inserita in un contesto decisamente
moderno.
IO
NON MI INCHINO
"Io
non mi inchino" racconta il sud con gli occhi disincantati di
chi quel sud lo ha visto e subito sulla propria pelle. L’idea nasce
da una rilettura dell’esperienza di Nicola Gratteri, procuratore
antimafia della provincia di Catanzaro. Uomo di grande spessore
culturale e di grande umanità che da sempre si batte per denunciare
i soprusi e lo strapotere della mafia non solo in Italia ma in tutto
il modo. Le immagini evocative suggerite dal brano sono tutte
calabresi e rimandano alle processioni che avvengono nei paesi di
provincia e che hanno come abitudine quella di inchinare la statua
portata in processione nei pressi della casa dei mafiosi del luogo.
Da questo singolo episodio si sviluppa un testo molto forte di
denuncia che coinvolge chiunque senta dentro di se la volontà a non
piegarsi passivamente ai soprusi e alle ingiustizie.
LA
MUSICA E’ FINITA
Interpretazione
del brano scritto da Franco Califano e portato al successo da Ornella
Vanoni. Il sound di questa canzone si collega direttamente
allabeat-generation riproponendo sonorità molto vicine al rock 'n'
roll ed allo swing. Il risultato è un brano fresco ed orecchiabile
che conserva il nostro graffio tipico.
FRATELLO
SOLE SORELLA LUNA
Canzone
liberamente ispirata al Cantico delle Creature di San Francesco
D’Assisi e cantata per la prima volta in chiave moderna da Claudio
Baglioni. È proprio la versione di Claudio Baglioni ad averci
ispirato per una interpretazione intima e personale. Seppure senza
chitarre distorte e batterie si percepisce ugualmente lo stile della
band in un vigoroso e accalorato dialogo tra la voce e il piano. E'
stato un esperimento nuovo per noi.
Edizioni
Musicali:
© CRISTIANI S.r.l. - Music Publishing
Etichetta:
Cristiani
Music Italy
BIO
Le
Rivoltelle sono una band tutta al femminile dalla solida formazione
musicale. Elena,
Alessandra, Paola ed Angela sono abili musiciste che si raccontano in
chiave rock, particolarmente apprezzate per le loro spettacolari
performance live. Hanno
all'attivo due album e due singoli, tra brani inediti di spessore
sociale e cover riarrangiate secondo il loro originalissimo stile, su
tutte “La Notte”, il successo internazionale del cantautore
italo-francese Salvatore Adamo. Hanno partecipato come ospiti ad
importanti rassegne nazionali ed internazionali, come il MusiCultura
Festival,
il Festival
Anime Salve,
il MEI
SuperSound,
il RadioNorba
Battiti Live,
il Fiat
Music Tour,
il PopKomm
di Berlino
e la Festa
delle Nazioni in Belgio.
Vantano
importanti partecipazioni televisive (RaiUno, Rai International, Rai
Gulp, La7, La7D) e radiofoniche (Rai Radio Uno e Radio Due), ospiti
di Vincenzo Mollica, Maurizio Costanzo, Piero Chiambretti e Red
Ronnie.
Il loro impegno sociale le ha ripetutamente portate all'attenzione
della stampa nazionale (Corriere
della Sera, Repubblica, Il Fatto Quotidiano, La Stampa)
grazie ad inediti come “Taglia 38”, che tratta il tema
dell'anoressia e della bulimia fino all'ultimo “Io Non Mi Inchino”,
singolo anti-mafia ispirato e dedicato alla figura del Procuratore di
Catanzaro Nicola Gratteri.
Proprio
durante il tour promozionale di “Io Non Mi Inchino” Le Rivoltelle
sono state vittime di un episodio discriminatorio che le ha impedito
di esibirsi durante una festa religiosa, sulla base di un loro
presunto orientamento omosessuale.
La
nota di denuncia pubblicata dalla band sui social (sui quali sono
seguite da decine di migliaia di fan) è diventata immediatamente
virale: è stata ripresa sulle home page delle più importanti
testate online, da Vincenzo Mollica sul TG1 e dal programma “L'Aria
che Tira” su La7, che le ha invitate in studio per raccogliere la
loro testimonianza diretta.
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