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martedì 6 agosto 2024

La vision di Luca de Meo per l’auto del futuro

Il CEO di Renault Group Luca de Meo ha rilasciato un’intervista a “Milano Finanza”, nella quale parla del futuro delle auto elettriche e della sua lettera agli stakeholder.

Luca De Meo

Luca de Meo: il futuro elettrico di Renault Group

Luca de Meo, CEO di Renault Group, è ottimista riguardo al futuro dell'industria automobilistica, sempre più focalizzata sulla transizione verso l'auto elettrica. In un'intervista esclusiva rilasciata a “Milano Finanza”, il manager ha parlato di come il Gruppo stia affrontando le sfide del mercato, affermando che la crescita non si misura solo in termini di vendite, ma anche di profittabilità. "Oggi riesco a fare più soldi di quando vendevo un milione di auto in più", ha dichiarato, suggerendo che il futuro potrebbe consistere nel vendere meno vetture a un prezzo più alto. A differenza di quanto sosteneva Schumpeter, secondo Luca de Meo, la concorrenza “si fa sia sul prezzo sia sul prodotto, bisogna essere flessibili e smettere di pensare linearmente, ragionando su scenari con diverse opzioni”.

Luca de Meo: la mia lettera ha smosso la politica

Nell’intervista, Luca de Meo ha parlato anche della sua lettera agli stakeholder, che ha suscitato grande interesse tra media, analisti e politici, sottolineando la necessità di un coordinamento più forte in Europa per affrontare la transizione energetica. A preoccupare il CEO è soprattutto la frammentazione delle politiche europee riguardanti l’auto elettrica. “La transizione energetica, e la sua rivoluzione, è un tema che taglia orizzontalmente industrie, Paesi e frontiere e quindi serve una forma di coordinamento molto più forte di quella che abbiamo”, afferma, evidenziando l’importanza di una strategia industriale che tenga conto delle specificità locali. A tal proposito si è detto positivo rispetto alla possibilità di cambiamenti significativi: “Sì, ora sono ottimista. Però la questione non è il 2035 o il 2040... l'Europa ha tante varietà, ci sono specificità locali e non la si può considerare un tutt'uno. Serve una strategia industriale e la priorità è mettere in piedi un piano e dei meccanismi che siano anche di correzione e di adattamento, come si fa nelle aziende”.

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