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lunedì 29 giugno 2015

Se lo Stato fosse un Ospedale





In merito ai gravi problemi umanitari sollevati dai flussi migratori provenienti dal Nord Africa occorre premettere che le leggi internazionali e il senso di civiltà e umanità obbligano tutti i Paesi interessati a predisporsi per l'accoglienza di chi si trova in difficoltà. Non ci sono dubbi, in tal senso. Il popolo italiano è, storicamente, quello che meno ha da obiettare in quanto migrante in passato, attualmente ed anche nel futuro. Eppure, se provassimo ad analizzare la situazione con l'aiuto di una metafora le cose potrebbero sembrare meno semplici di quanto lo siano in realtà. Uno Stato, ad esempio, a livello istituzionale, non è troppo diverso da un Ospedale. Quest'ultimo è un luogo fisico che garantisce a chi entra con un problema di salute la massima possibilità di cura che la sua equipe medica è in grado di fornire e, nel caso non sia sufficiente, indirizza il paziente verso altre strutture che potrebbero fare meglio. Ecco, continuiamo con la nostra metafora e proviamo ad associare lo Stato all'Ospedale. In fin dei conti sono molte le similitudini che accomunano le due istituzioni della nostra Società. Però, sì, perché c'è un però, può accadere che una struttura ospedaliera si trovi nella condizione di dover rifiutare l'accoglienza del paziente. Ad esempio, perché di salute non così cagionevole tanto che è sufficiente una ricetta medica in alternativa al ricovero ma anche perché non c'è più posto nelle corsie o non si è dotati delle attrezzature o dei medici adatti per aiutare chi è in particolari difficoltà. Sostanzialmente, si dice al paziente di rivolgersi ad altro Ospedale o ci si attrezza per portarcelo. Bene. Ritorniamo alla nostra metafora. Che cosa accade, invece, sulle nostre coste? Lo Stato italiano ha detto chiaramente ai suoi partner europei di non essere in grado di aiutare tutti coloro che chiedono asilo non perché particolarmente critici verso le leggi che impongono l'accoglienza ma perché non è attrezzato e non ha il personale adatto per svolgere tale compito quando i numeri sono di tale rilevanza, al limite dell'invasione. Vi sarete subito resi conto che questa metafora traballa e non poco e vorrei lasciarvi proprio con questo spunto di riflessione. Pensiamoci. La metafora Stato-Ospedale è totalmente sbagliata? E' esatta e sbagliano le strutture ospedaliere a non ricoverare tutti a prescindere dalle possibilità di fornire i servizi richiesti? Oppure...
Pier Giorgio Tomatis

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