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giovedì 9 ottobre 2025

Con Pier Silvio Berlusconi Mediaset domina l’estate e rafforza la leadership: i numeri

Estate 2025 da record per Mediaset grazie alla vision strategica di Pier Silvio Berlusconi: palinsesti potenziati e reti sempre accese, ascolti in crescita e il completamento di successo dell’operazione su ProSiebenSat. Una leadership che consolida MFE tra i big europei dei media.

Pier Silvio Berlusconi

Pier Silvio Berlusconi, MFE: ascolti record e chiusura con successo dell’OPA su ProsiebenSat

La nuova stagione tv 2025/2026 è partita a settembre e le sorprese per Mediaset non sono tardate ad arrivare. Merito anche della vision strategica di Pier Silvio Berlusconi che ha deciso di non lasciare spenta la tv nei mesi estivi: al contrario proprio a luglio ha dato il via a quella “graduale e profonda evoluzione” che ha ridisegnato preserale e access-prime time di Canale 5 e i cui effetti sono riscontrabili oggi nei dati Auditel. I numeri registrati ad agosto raccontano di una rete che è riuscita a discostare progressivamente i competitor: 17,38% nelle 24 ore (2,5 punti in più sull’agosto 2024), addirittura 20,68% in prime time (ben 7,5 punti in più) e 13% in seconda serata. Estendendo lo sguardo al complesso dei canali Mediaset i dati acquisiscono ancora più valore: 38,7% nelle 24 ore rispetto al di Cologno monzese; 41,6% in prima serata, 40,1% in seconda serata. Ma non sono solo questi i motivi per cui il Gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi si dimenticherà facilmente dell’estate 2025: nei mesi estivi infatti è stata portata avanti l’OPA su ProsiebenSat che si è chiusa con grande successo il primo settembre. Alla scadenza del periodo di accettazione supplementare, l’offerta è stata accettata per un totale di 97.694.331 azioni Prosiebensat.1, pari a circa il 41,93% del capitale sociale (circa il 41,96% dei diritti di voto): considerando la quota gia' detenuta da Mfe (pari al 33,68%), la partecipazione complessiva sale al 75,61% (75,67% dei diritti di voto). MFE è quindi diventato ufficialmente un gruppo media europeo esteso su cinque Paesi dai due iniziali: oltre a Italia e Spagna, ha acquisito il pieno controllo di ProSiebenSat.1, secondo broadcaster privato in Germania con attività anche in Austria e Svizzera.

Pier Silvio Berlusconi: con MFE il primo player media europeo

Lo scorso 25 settembre il Consiglio di amministrazione di MFE, riunitosi per l’approvazione dei risultati del primo semestre 2025, ha espresso grande soddisfazione anche per il perfezionamento dell’OPA su ProSiebenSat che Pier Silvio Berlusconi ha definito “un passo decisivo per il nostro progetto industriale”. MFE, che ha chiuso il decimo semestre consecutivo con risultati positivi e un utile ancora in netta crescita, conferma di avere tutte le prerogative per riuscire a portare avanti “con concretezza e convinzione la sfida perprimo player media eurtopeo realizzare il primo player tv e media in Europa”. Solidità finanziaria ma anche una vision strategica che si fonda su “realismo e prudenza” e la consapevolezza “che ci sarà molto lavoro da fare, ma con l’entusiasmo di chi sta costruendo qualcosa di mai realizzato prima”. Come ha rimarcato Pier Silvio Berlusconi, anche nel mondo dei media oggi è fondamentale crescere: “Questa nostra nuova dimensione sarà cruciale per resistere e affrontare tutte le nuove sfide in un contesto economico molto complicato e con una sempre maggiore concorrenza dei giganti del Web”.

Europa tra sfide globali e autonomia strategica: la visione di Luca Dal Fabbro

Con il suo nuovo libro “Proteggere il futuro”, Luca Dal Fabbro, Presidente Esecutivo del Gruppo Iren, offre una riflessione profonda sul ruolo dell’Europa in un mondo sempre più multipolare. Il volume analizza i nodi geopolitici, industriali ed energetici che condizionano il futuro del continente, proponendo un modello che integri sostenibilità, autonomia e nuove forme di cooperazione.

Luca Dal Fabbro

Luca Dal Fabbro: “Serve una potenza gentile europea e un trilemma esteso per affrontare le transizioni

Luca Dal Fabbro individua nella competizione tra Stati Uniti e Cina un’occasione per il risveglio europeo. L’Europa, spiega, non deve scegliere da che parte stare, ma scegliere sé stessa, valorizzando le proprie risorse, la manifattura e la cultura della sostenibilità. Per farlo serve una visione industriale unitaria e una vera sovranità tecnologica. “Serve una visione di potenza gentile per l’Europa, che sia industriale ma anche sociale e ambientale – ribadisce il Presidente di Iren – Il Piano Mattei può essere uno strumento efficace se riesce a inserirsi nella cornice del Global Gateway europeo, diventando un’azione coerente e sinergica con le priorità europee. Il rischio, altrimenti, è creare politiche parallele, in concorrenza tra loro. Dobbiamo fare sistema, non bandiere”. Uno dei punti centrali del libro è il concetto di “trilemma esteso”. Partendo dal classico equilibrio tra accessibilità, sicurezza e sostenibilità dell’energia, Luca Dal Fabbro lo amplia ad altri ambiti strategici: materie prime critiche, digitalizzazione, produzione industriale. “Ogni grande transizione – che sia energetica, digitale o geopolitica – comporta la necessità di trovare un equilibrio tra interessi apparentemente in conflitto. Il trilemma ci costringe a pensare in modo sistemico, a integrare piuttosto che separare”.

Materie prime e governance condivisa: la visione di Luca Dal Fabbro per l’Europa del futuro

Il Presidente di Iren mette poi in guardia sulla dipendenza europea da Paesi terzi: il 98% delle terre rare proviene dalla Cina, il 68% del cobalto dalla Repubblica Democratica del Congo. Una vulnerabilità che rischia di frenare le strategie industriali. La soluzione, sostiene Luca Dal Fabbro, è puntare su riciclo avanzato, diversificazione delle fonti e creazione di filiere interne e alleanze con partner affidabili. Secondo il manager, le imprese hanno un ruolo cruciale: devono evolversi in “sistemi adattivi intelligenti”, capaci di integrare transizione energetica, digitale e geopolitica. Non più compartimenti stagni, ma approcci interconnessi. “La complessità sistemica non si elimina, si governa”, afferma. In Iren, per esempio, l’uso di algoritmi di Intelligenza Artificiale permette di ottimizzare i consumi idrici ed energetici delle città. Il futuro dell’Europa, secondo Luca Dal Fabbro, dipenderà dalla capacità di costruire alleanze trasversali tra pubblico, privato, mondo della ricerca e società civile. La leadership non può essere solo politica o solo imprenditoriale: deve essere “ibrida”, fondata su fiducia e governance condivisa. “L’Europa – conclude – può essere il laboratorio di questo nuovo modello di sviluppo. A condizione che lo voglia davvero”.

Gianni Lettieri, una vita da imprenditore tra industria, finanza e responsabilità sociale

Nato a Napoli nel 1956, Gianni Lettieri è oggi è alla guida di Meridie S.p.A., la prima investment company del Sud Italia quotata in Borsa, e di Atitech, azienda leader in Europa, Medio Oriente e Africa nella manutenzione aeromobili (MRO).

Gianni Lettieri

Dai primi passi nel tessile alla guida degli industriali: le esperienze professionali di Gianni Lettieri

Gianni Lettieri entra nel mondo del lavoro quando è giovanissimo, nel 1975, mentre frequenta Economia Aziendale. La sua prima esperienza è in un’azienda di La Spezia, dove segue la parte commerciale. Solo pochi anni dopo, nel 1979, compie il salto imprenditoriale aprendo insieme a un industriale lombardo due stabilimenti per la lavorazione dei tessuti a Casandrino (NA) e Monza (MI). Gli anni ‘80 e ‘90 lo vedono affermarsi nel settore tessile: nel 1989, fonda la prima società europea specializzata nella produzione di denim-ring, imponendosi anche sul mercato internazionale. L’intuizione lo porta verso il mercato indiano, dove avvia una joint venture con il gruppo Raymond, dando vita alla Raymond Calitri India, prima azienda del Paese a produrre tessuto denim. Nel 1992, Gianni Lettieri partecipa all’asta pubblica per la privatizzazione delle Manifatture Cotoniere Meridionali. La sua esperienza lo guida alla presidenza dell’Unione degli Industriali della Provincia di Avellino nel 2000 e, quattro anni più tardi, a quella di Napoli. In questo periodo entra anche nel comitato centrale Mezzogiorno di Confindustria e nel Comitato Consultivo del Fondo di Promozione del Capitale di Rischio per il Mezzogiorno. 

La visione di Gianni Lettieri tra impresa e responsabilità sociale

Il 2006 segna una svolta con la nascita della CO.S.ER. S.r.l., compagnia specializzata nelle energie rinnovabili. L’anno successivo, Gianni Lettieri fonda con altri soci Meridie S.p.A., holding di investimento che diventa la prima del Sud Italia a quotarsi sul segmento MTF di Borsa Italiana. Con Meridie nasce anche MEDSOLAR S.p.A., start up dedicata alla produzione energetica da fonti rinnovabili. Dal 2009 è Presidente di Atitech che, sotto la sua guida, diventa un punto di riferimento internazionale nella manutenzione aeronautica. Dopo l’acquisizione dello stabilimento Alenia di Capodichino nel 2015, l’azienda ha continuato a espandersi fino ad aggiudicarsi nel 2022 il settore manutenzione di Alitalia a Fiumicino. Grazie a questa operazione, Atitech ha acquisito quattro nuovi hangar e undici linee operative, rafforzando la propria presenza in 32 scali nel mondo. Il percorso di Gianni Lettieri è stato arricchito da prestigiosi riconoscimenti, tra cui il Premio Guido Dorso (2008), il Premio Masaniello (2009) e il Premio Cuore d’Oro (2010-2011). Nel 2011, l’Università degli Studi di Napoli Parthenope gli ha conferito la laurea honoris causa in Giurisprudenza, con specializzazione in “amministrazione e legislazione di impresa”. Accanto all’attività imprenditoriale, Gianni Lettieri ha sempre sostenuto iniziative di solidarietà. Durante la pandemia ha messo a disposizione un hangar Atitech per il più grande centro vaccinale del Sud donando 20.000 mascherine FFP2 alla sanità regionale. Dal 2020, ogni Natale, Atitech apre la propria mensa per offrire pasti caldi alle famiglie in difficoltà nei quartieri di Napoli.

lunedì 6 ottobre 2025

Giuseppina Di Foggia: le opere di Terna che abiliteranno la transizione

Terna, l’AD e DG Giuseppina Di Foggia: il Tyrrhenian Link sarà l’infrastruttura energetica più importante del nostro Paese. Insieme all’Adriatic Link e al SA.CO.I consentirà all’Italia di raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e conquistare una maggiore indipendenza energetica.

Giuseppina Di Foggia

Giuseppina Di Foggia: più vicini gli obiettivi di decarbonizzazione con il Tyrrhenian Link

Terna ha avviato recentemente la posa del cavo del ramo ovest del Tyrrhenian Link, l’opera che collegherà la Sicilia, la Sardegna e la Campania, rafforzando il ruolo di hub energetico del Mediterraneo e avvicinando l’Italia agli obiettivi di decarbonizzazione. Definita dall’AD e DG Giuseppina Di Foggial’infrastruttura energetica più importante del nostro Paese”, dovrebbe essere consegnata, a piano, entro il 2027 per quanto riguarda il ramo est ed entro il 2028 per quanto concerne il ramo ovest. A maggio, come da programma, è stata completata l’installazione del primo cavo della tratta est, ovvero quella tra l’approdo di Fiumetorto, nel Comune siciliano di Termini Imerese, e l’approdo di Torre Tuscia Magazzeno, nel Comune campano di Battipaglia. Il ramo ovest, che collegherà dunque la Sicilia con l’approdo di Terra Mala, in provincia di Cagliari, stabilirà tra l’altro un primato mondiale, posando per la prima volta un elettrodotto sottomarino ad alta tensione a circa 2.150 metri di profondità.

Giuseppina Di Foggia: le infrastrutture di Terna che renderanno più indipendente l’Italia

Il Tyrrhenian Link, dal valore di 3,7 miliardi di euro, è solo uno dei grandi progetti di Terna inseriti nel programma REPowerEU. Gli altri sono l’Adriatic Link, il collegamento che unirà via mare le Marche e l’Abruzzo per rafforzare lo scambio di energia nella parte centrale del Paese, e il SA.CO.I 3, la nuova interconnessione elettrica in corrente continua a 200 kV che collegherà Sardegna, Corsica e Toscana. A questi si aggiunge poi il ponte elettrico Italia-Tunisia. Le opere, come spiegato dall’AD e DG Giuseppina Di Foggia alla presentazione del Piano di Sviluppo 2025 di Terna dello scorso marzo, sono strategiche sia “per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione, ma anche per rendere indipendente dal punto di vista energetico il nostro Paese”, soprattutto “rispetto al gas che adesso pesa sui costi dell’energia”. Il Piano, realizzato in accordo con il PNIEC e con gli scenari energetici elaborati nel Documento di Descrizione degli Scenari 2024, prevede l’incremento della capacità rinnovabili rispetto al 2023 di 65 gigawatt entro il 2030 e 94 gigawatt entro il 2035, di cui 43 gigawatt connessi alla rete di trasporto nazionale.

venerdì 3 ottobre 2025

Enrico Vita ai manager del futuro: “Siate curiosi e circondatevi di persone migliori di voi”

Il Teatro Dal Verme ha fatto da cornice alla cerimonia di consegna dei diplomi per 300 studenti degli MBA ed Executive MBA della School of Management del Politecnico di Milano. Tra gli ospiti d’onore Enrico Vita, CEO e Direttore Generale di Amplifon dal 2015, che ha condiviso con i neolaureati la sua visione di leadership in un mondo in rapida trasformazione.

Enrico Vita

Enrico Vita: “La crescita reale avviene fuori dalla zona di comfort

Le persone, la curiosità e il coraggio sono tre elementi essenziali di un percorso di leadership che la tecnologia non potrà mai sostituire”, ha dichiarato Enrico Vita, sottolineando il valore umano come fondamento per guidare il cambiamento. Il CEO di Amplifon ha ricordato come l’attuale e incerto contesto globale, segnato da geopolitica, Intelligenza Artificiale e sostenibilità, ponga sfide inedite ai leader. La crescita reale, ha quindi affermato il manager, avviene sempre fuori dalla nostra zona di comfort. Ogni carriera incontra momenti difficili: ed è proprio lì che serve il coraggio.

Enrico Vita: “Leadership è curiosità, apprendimento e persone giuste

Enrico Vita ha poi invitato i nuovi manager a non smettere mai di imparare: “Non bisogna mai smettere di essere curiosi, di imparare e di sfidare se stessi”. Il mondo, ha aggiunto, cambia più velocemente delle nostre certezze e solo chi rimane aperto al nuovo può guidare davvero l’innovazione. Un altro punto centrale del discorso del CEO e Direttore Generale di Amplifon è stato il ruolo delle relazioni: “La leadership non è avere sempre tutte le risposte, ma saper scegliere le persone giuste”. Perché è circondandosi delle persone giuste che si costruisce un vero team capace di fare la differenza. Con queste parole, Enrico Vita ha lasciato ai giovani diplomati della School of Management del Politecnico di Milano un messaggio di ispirazione, invitandoli a coniugare competenze, curiosità e valori umani nel loro futuro professionale.

Graduation Day Business School del PoliMi, Enrico Vita (Amplifon): “La crescita nasce fuori dalla comfort zone”

Il Teatro Dal Verme ha fatto da cornice alla cerimonia di consegna dei diplomi per 300 studenti degli MBA ed Executive MBA della School of Management del Politecnico di Milano. Tra gli ospiti d’onore Enrico Vita, CEO e Direttore Generale di Amplifon dal 2015, che ha condiviso con i neolaureati la sua visione di leadership in un mondo in rapida trasformazione.

Enrico Vita

Enrico Vita: “La crescita reale avviene fuori dalla zona di comfort

Le persone, la curiosità e il coraggio sono tre elementi essenziali di un percorso di leadership che la tecnologia non potrà mai sostituire”, ha dichiarato Enrico Vita, sottolineando il valore umano come fondamento per guidare il cambiamento. Il CEO di Amplifon ha ricordato come l’attuale e incerto contesto globale, segnato da geopolitica, Intelligenza Artificiale e sostenibilità, ponga sfide inedite ai leader. La crescita reale, ha quindi affermato il manager, avviene sempre fuori dalla nostra zona di comfort. Ogni carriera incontra momenti difficili: ed è proprio lì che serve il coraggio.

Enrico Vita: “Leadership è curiosità, apprendimento e persone giuste

Enrico Vita ha poi invitato i nuovi manager a non smettere mai di imparare: “Non bisogna mai smettere di essere curiosi, di imparare e di sfidare se stessi”. Il mondo, ha aggiunto, cambia più velocemente delle nostre certezze e solo chi rimane aperto al nuovo può guidare davvero l’innovazione. Un altro punto centrale del discorso del CEO e Direttore Generale di Amplifon è stato il ruolo delle relazioni: “La leadership non è avere sempre tutte le risposte, ma saper scegliere le persone giuste”. Perché è circondandosi delle persone giuste che si costruisce un vero team capace di fare la differenza. Con queste parole, Enrico Vita ha lasciato ai giovani diplomati della School of Management del Politecnico di Milano un messaggio di ispirazione, invitandoli a coniugare competenze, curiosità e valori umani nel loro futuro professionale.

Aumento soglia esentasse dei buoni pasto, Fabrizio Ruggiero: lo studio di TEHA Group dimostra i benefici

Uno studio di TEHA Group ed Edenred Italia mostra come alzare la soglia dei buoni pasto da 8 a 10 euro aumenterebbe il potere d’acquisto del ceto medio e stimolerebbe l’economia. L’AD Fabrizio Ruggiero: “È un sostegno concreto al potere d’acquisto in un momento segnato dall'inflazione”.

Fabrizio Ruggiero

Fabrizio Ruggiero: l’impatto di una misura concreta e sostenibile

Alzare la soglia di esenzione fiscale dei buoni pasto da 8 a 10 euro consentirebbe di ridare potere d’acquisto al ceto medio e rilanciare l’economia. È quanto emerso dall’analisi effettuata da TEHA Group, in collaborazione con Edenred Italia, società leader nel settore degli employee benefit guidata da Fabrizio Ruggiero. Lo studio, che analizza l’impatto di una misura concreta per 3,5 milioni di lavoratori, mette in evidenza un risultato netto positivo per l’erario. A fronte di un costo stimato tra i 75 e i 90 milioni di euro, l’aumento dei consumi porterebbe a un maggior gettito IVA compreso tra i 170 e i 200 milioni di euro, per un beneficio netto tra i 95 e i 110 milioni di euro a favore delle casse dello Stato. “L'inflazione ha generato un gap importante nella spesa alimentare, una voce di bilancio fondamentale per le famiglie, specialmente per il ceto medio – spiega il Senior Partner e Board Member di TEHA Group Lorenzo Tavazzi – Il nostro modello quantifica l'impatto di un potenziamento del buono pasto come risposta a questa criticità, rivelando che un aumento della soglia a 10 euro si tradurrebbe in un beneficio netto per lo Stato compreso tra 95 e 110 milioni di euro”. Una misura che lo studio dimostra essere sostenibile per la finanza pubblica. Analizzando l’effetto dell’aumento della soglia per i buoni elettronici da 5,29 a 7 euro dal 1° luglio 2015, la credibilità del modello si basa su una prova storica. I dati mostrano che i 58,5 milioni di euro (2015-2017) serviti per innalzare la soglia, avrebbero stimolato un extra gettito IVA di 248 milioni, con un effetto netto favorevole di 189 milioni, cioè un valore netto superiore di oltre tre volte il costo.

Il commento dell’AD di Edenred Italia Fabrizio Ruggiero

Aumentare la soglia di esenzione fiscale del buono pasto è una scelta strategica che genera valore per l'intero ecosistema – afferma l’Amministratore Delegato di Edenred Italia Fabrizio Ruggiero Avere un buono pasto da 10 euro per le imprese significa creare le premesse per investire con più efficacia nelle politiche di welfare, migliorando la capacità di attrarre e trattenere talenti. Per chi lavora, e in particolare per il ceto medio, è un sostegno concreto al potere d’acquisto in un momento segnato dall'inflazione. Per gli esercenti, si traduce in maggiori entrate e in una clientela più ampia”. Lo studio analizza, inoltre, quali sarebbero gli impatti di un aumento graduale e programmato della soglia da 8 a 11 euro, da effettuare nel triennio 2026-2028. Questa proiezione a lungo termine mostra come la misura possa diventare un acceleratore di crescita strutturale. Secondo le stime, aumenterebbe l’impatto del settore sul PIL nazionale, passando dallo 0,75% del 2023 allo 0,94% nel 2028, e il numero di posti di lavoro sostenuti, i quali salirebbero da 220.000 a 275.000.